La crisi energetica ha innescato nuove pratiche di dumping ambientale, con l’arrivo in Europa di prodotti che costano meno ma la cui qualità è tutta da verificare. Il commento di Assovetro e Assocarta 

L’aumento del costo dell’energia, causato dall’invasione militare russa dell’Ucraina nel febbraio scorso, sta minacciando in modo sempre più serio la tenuta dell’economia circolare anche in Italia. Le cui imprese non solo devono fare i conti con le bollette alte di luce e gas, ma anche con pratiche di dumping ambientale sempre più diffuse, che si stanno traducendo nell’arrivo sul territorio europeo e italiano di prodotti che costano meno ma la cui qualità è tutta da verificare. Ecco cosa pensano della delicata fase che sta attraversando il comparto Assovetro e Assocarta.

Roberto Cardini
presidente sezione contenitori in vetro Assovetro

«Il vetro è un indiscusso e riconosciuto leader dell’economia circolare. In Italia ha raggiunto un tasso di riciclo del 76,6%, al di sopra del target europeo fissato al 75% nel 2030. Grazie a un efficace sistema di raccolta differenziata e trattamento, che garantisce l’adeguata qualità del rottame, il vetro può essere reimmesso nel ciclo produttivo infinite volte, senza perdere le caratteristiche originarie e senza alcun degrado. Proprio il riciclo del vetro permette un risparmio del 2,5% di energia per ogni 10% di rottame utilizzato nel forno di fusione, un risparmio importante in questo periodo così turbolento sul fronte energetico. Tutta l’industria europea del vetro con il progetto “Close the Glass Loop” si è data un obiettivo ambizioso: raggiungere un tasso di raccolta del vetro per il riciclo del 90% entro il 2030. Il problema è che l’industria del vetro, essendo un’industria energivora, sta subendo particolarmente il peso del caro bollette. Ma non solo. Anche la critica situazione geopolitica costituisce un ulteriore fattore di instabilità. A fronte di una domanda in crescita dell’industria del food & beverage di contenitori in vetro, l’industria nazionale si è trovata in difficoltà: una bottiglia su cinque veniva infatti importata da Ucraina, Russia, Turchia e Portogallo. I primi due Paesi, a causa della guerra, hanno bloccato le esportazioni, mentre i costi esponenziali dei trasporti causati dal caro energia hanno reso antieconomiche quelle provenienti da Turchia e Portogallo. Per far fronte alla domanda interna abbiamo in programma di rafforzare entro il 2024 la nostra produzione, grazie a cinque nuovi forni di fusione che garantiranno un incremento di 500mila tonnellate annue di packaging in vetro, con una capacità produttiva del 12% in più rispetto ai volumi attuali».

Massimo Medugno
direttore generale di Assocarta

«Con un tasso di riciclo dell’85% il comparto cartario è parte di una filiera che rappresenta l’1,4% del Pil nazionale. Il nostro Paese si posiziona al secondo posto in Europa, dopo la Germania, sia per produzione che per utilizzo di carta da riciclare. Nel 2021 sono state riciclate 6 milioni di tonnellate di carta, 800mila tonnellate in più rispetto al 2020. Nonostante questo trend in crescita, a causa del caro energia alcuni impianti cartari in questo momento sono fermi e altri stanno considerando di farlo. A ciò si aggiunge il fatto che ci sono Paesi extra Ue, come Turchia e Cina, che non essendo toccati dalla crisi energetica stanno diventando più competitivi sul mercato europeo. Il rischio, nel nostro come in altri settori, è che vendano dei prodotti meno performanti dal punto di vista ambientale. La carta che produciamo in Italia è certificata provenendo da fibre vergini. Non possiamo essere certi che accada la stessa cosa anche in altri Paesi fuori dall’Europa. In un contesto difficoltoso come quello attuale, ci aspettiamo una spinta dal Pnrr. C’è molto interesse, in particolare, per gli 1,7 miliardi stanziati per incentivare la produzione di biometano nei settori agricolo e del manifatturiero. Per il nostro settore questa può essere la chiave per decarbonizzare i nostri processi produttivi e diminuire i costi energetici».

Articolo pubblicato su Rifiuti Oggi 2-2022