La decisione della Giunta comunale di Livorno (n. 327 del 16/10/19) volta alla chiusura del locale termovalorizzatore (di seguito tvr) di Aamps dichiarava, tra l’altro, l’intenzione di realizzare “impianti a basso impatto ambientale che andranno a sostituire il tvr prima del suo spegnimento”. Quali?

Il Piano industriale di Aamps prevedeva un investimento di 32 mln di euro per un nuovo impianto di digestione anaerobica a fronte della presenza di un impianto analogo gestito da parte di Asa collocata nella stessa area del tvr, al Picchianti.

Asa, a sua volta, ha richiesto un finanziamento nell’ambito del Pnrr per il suo potenziamento affinché l’attuale trattamento dei fanghi della depurazione venga effettuato insieme a quello della frazione organica proveniente dalla raccolta differenziata di Aamps, per produrre bio-metano. Il costo di investimento di Asa risulta nettamente inferiore a quello previsto dal Piano industriale di Aamps, e quindi supera di fatto tale Piano.

A ciò si deve aggiungere che è indispensabile la presenza di un tvr nel territorio toscano, per: ridurre i conferimenti in discarica; evitare l’esportazione dei rifiuti indifferenziati e quelli sanitari fuori regione; contribuire alla produzione di energia elettrica dopo la crisi dei rifornimenti dovuti alla guerra in Ucraina (il tvr di Aamps ha una potenzialità di 4-5 MW elettrici).

Proprio su quest’ultimo versante c’è da registrare l’elevato valore economico che la cessione e la immissione nella rete dell’elettricità prodotta da fonti che non siano quelle fossili: il triplo se non di più di qualche anno fa (non si conoscono gli attuali dati gestionali di Aamps).

Sarà possibile per il 2023 prevedere un significativo abbassamento della Tari? Possiamo affermare che nel 2022 la Tari non è aumentata proprio grazie agli introiti del tvr del Picchianti?

Ma è altrettanto significativo evidenziare che è aumentato il costo dell’energia acquistata: se il tvr di Aamps venisse spento, non producesse più quella elettricità che attualmente viene utilizzata da circa 15.000 famiglie, quale valore assumerebbe la Tari?

Oggi la normativa dell’Unione europea chiede che sia effettuato prioritariamente il recupero di materia rispetto al recupero di energia e quindi: prima si faccia una raccolta differenziata ed un riciclo efficiente e solo dopo, per evitare la discarica, si proceda al recupero di energia.

Oggi ci sono tutte le condizioni perché gli investimenti di Asa siano resi ancora più efficienti, se a questi si affiancano ulteriori investimenti che integrino il tvr di Aamps coi digestori Asa, per:

Abbassare di circa 50 °C la temperatura dei fumi in uscita dal camino del tvr (150-170 °C) e fornire così il calore necessario ai digestori che, per funzionare (ad una temperatura molto più bassa, 50-60°C), dovrebbero bruciare una quota parte del biometano prodotto per portare a temperatura i propri impianti; in tal modo una maggiore quantità di biometano prodotto può essere messo in rete o utilizzato per autotrazione o per produrre elettricità; in quest’ultimo caso l’elettricità andrebbe ad aggiungersi a quella prodotta da Aamps con le sue turbine. La flessibilità dell’impianto permette di praticare la soluzione più conveniente.
Avviare alla digestione anaerobica anche il materiale ad alto potere calorifico che proviene dal selezionatore (il cosiddetto “sopravaglio”) che tratta i rifiuti che sono stati conferiti dai cittadini al di fuori del servizio di raccolta differenziata;
Trattare i fanghi che fuoriescono dal digestore di Asa (il cosiddetto digestato) per essiccarli, sempre utilizzando il calore residuo dei fumi del tvr, in modo che tali fanghi non abbiano più necessità di essere stabilizzati in una successiva fase e quindi possano essere sparsi direttamente in agricoltura, risparmiando ulteriori spazi per la relativa impiantistica;
Produrre ulteriore calore e/o elettricità da utilizzare con le biomasse (a bilancio di CO2 invariato) così come oggi accade nel Trentino, dove ovviamente l’utilizzazione del calore è più conveniente. Quest’ipotesi è da verificare dal punto di vista tecnico-economico, in quanto le possibilità di sfruttamento del calore sono diverse.
Progettare l’incremento della produzione di energia elettrica tramite pannelli fotovoltaici che potrebbero essere installati nei 6-7 ettari di terreno disponibili nell’ex discarica di Vallin dell’Aquila, dopo il completamento delle opere di bonifica e di copertura post mortem;
Un altro importante comparto energetico da studiare e valorizzare è quello delle “comunità energetiche” in cui più produttori di energia si accordano tra loro per consumare al loro interno l’energia prodotta o per cederla ad altri utilizzatori.

Tutto quanto detto si colloca nel campo della produzione di energia, sia sotto forma di calore che di elettricità; ma ci sono altri aspetti ambientali che la sinergia degli impianti Asa e Aamps possono mettere in evidenza, e sono:

Le impurezze provenienti dalla depurazione del biogas dei digestori che si creano nella produzione del biometano potrebbero essere trattate nel sistema di depurazione dei fumi del tvr;
Il digestato, nel caso che non rispetti per qualsiasi motivo le tabelle per la sua utilizzazione in agricoltura così come previsto dalla legge, potrebbe essere bruciato nel tvr, quindi conferendone in discarica una quantità molto ridotta,
I composti ammoniacali prodotti nella fase di digestione anaerobica potrebbero essere “strippati” ovvero ritrattati per essere adattati per la loro utilizzazione nella depurazione dei fumi del tvr, quindi: un inquinante utilizzato per abbattere un altro inquinante!

Ci si augura che Asa e Aamps valutino compiutamente queste ipotesi di lavoro, per trovare le soluzioni più convenienti da un punto di vista tecnico-gestionale, economico e ambientale.

Il Programma nazionale di gestione dei rifiuti, emanato lo scorso marzo, e la relativa procedura di Valutazione ambientale strategica del ministero della Transizione ecologica dettano i criteri che le Regioni dovranno rispettare nella redazione dei Piani regionali per il soddisfacimento dei loro fabbisogni impiantistici.

La Regione Toscana dovrà integrare quanto scaturito dalle “manifestazioni di interesse” degli scorsi mesi, con la necessità di garantire la certezza del corretto trattamento dei rifiuti speciali ed urbani nel rispetto della gerarchia emanata dall’Unione europea.

Per fare ciò dovrà attivare le procedure relative al ciclo di vita dei sistemi di trattamento dei rifiuti,  affinché si realizzi il miglior equilibrio tecnologico, economico ed ambientale tra i recuperi di materia e di energia: l’integrazione degli impianti di termovalorizzazione di Aamps e di digestione anaerobica di Asa può costituire un modello unico di piattaforma energetica in Italia, grazie alla loro flessibilità e alla loro vicinanza.

Ing. Amedeo Todaro (già dipendente Aamps)

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