Malagrotta va a fuoco e la Capitale è sotto smacco. In un’odissea che sembra quasi ciclica, ora la città si trova nuovamente a fare i conti con un’emergenza rifiuti che – diciamocelo – proprio “emergenza” non è. Perché prima non è che stavamo messi meglio.

Ma tant’è, e in questo momento ci sono rifiuti su rifiuti per strada e in ogni angolo: con il rogo che ha interessato il deposito e il Tmb 2, infatti, e nonostante l’ordinanza per usare i siti Ama di Ponte Malnome e di via dei Romagnoli ad Acilia, sulle strade di Roma sono rimaste tra le 2 mila e le 2.500 tonnellate di rifiuti.

In queste ore sarebbero tornate ad essere conferite a Malagrotta e da ieri sera è ripartito anche il Tmb 1, l’impianto di trattamento meccanico biologico dei rifiuti indifferenziati rimasto fuori dall’incendio di mercoledì scorso ma che, per motivi precauzionali, era stato sospeso.

©GreenMe – Zona Centocelle

©GreenMe – Zona Centocelle

©GreenMe – Zona Centocelle

Secondo i dati dell’Ama, diverse criticità sulla raccolta si sono registrate nel quadrante Est della Capitale (da Pietralata al Quadraro) ed anche in quello Ovest (Monte Mario, Trionfale, Monteverde).

Il sindaco  ieri sera ha firmato una nuova ordinanza con cui si proroga per 72 ore il divieto di consumo degli alimenti di origine vegetale prodotti nell’area individuata e il divieto di pascolo degli animali da cortile nella zona ma riaprono le scuole, i nidi e decade l’invito a chiudere le finestre.

Già da oggi la raccolta dovrebbe migliorare e in sette giorni, dicono, dovrebbe rientrare tutto, e in più dovrebbero ripartire i centri estivi e le scuole dell’infanzia nel perimetro intorno a Malagrotta.

©GreenMe – Zona Torrevecchia

©GreenMe – Zona Torrevecchia

 

Intanto, la Procura ha aperto un fascicolo per capire se dietro l’incendio ci sia la stessa “mano” che portò a fine 2018 e a marzo 2019 agli incendi dei due tmb di Ama: il Salario e quello di Rocca Cencia. Sulla questione indaga anche la procura nazionale antimafia.

Grazie a l’azienda Municipale Ambiente di Roma per il servizio e per farmi sapere quanti profumi può avere dei rifiuti nel mio quartiere a via Guido Alfani dopo giorni di non fare il raccolto. @wantedinrome pic.twitter.com/nr0cQmBSGu

— Guillero99 (@guillero99) June 20, 2022

Cosa si rischia?

La prima cosa che è evidente che all’emergenza rifiuti si associa quasi sempre l’allarme diossina.

L’esposizione ad alti livelli di diossine può causare anche gravi effetti, come:

malattie della pelle
alterazioni delle funzioni del fegato
difficoltà nel metabolismo del glucosio

Alcune nella famiglia delle diossina sono considerate cancerogene per l’uomo, per questo la IARC classifica alcune diossine nel gruppo 1 tra gli elementi cancerogeni per l’uomo. QUI puoi trovare tutto sulla diossina.

L’altro rischi concreto è quello di una emergenza igienico sanitaria.

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Fonte: Comune di Roma

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