Essere dei consumatori consapevoli e attenti all’ambiente significa anche sapere dove conferire correttamente i rifiuti. Non tutto quello che utilizziamo e che dobbiamo poi gettare può essere smaltito con la raccolta differenziata porta a porta.
Ci sono infatti “rifiuti speciali” che devono essere portati in centri specializzati per lo smaltimento (le cosiddette “isole ecologiche”, che si trovano in ogni comune) affinché vengano correttamente differenziati ed eventualmente riciclati: non farlo, oltre a danneggiare l’ambiente, rappresenta un illecito perseguibile per legge.
Oltre ai farmaci e agli oli esausti, ecco altre cinque categorie di prodotti che non possiamo conferire insieme ai rifiuti domestici e che dobbiamo obbligatoriamente portare a un centro specializzato nello smaltimento.
Oli esausti
Gli oli esausti che devono essere smaltiti all’isola ecologica non sono solo quelli dei motori o industriali, ma anche il semplice olio di frittura dei nostri piatti. Molte persone, infatti, gettano l’olio della frittura nel gabinetto o nel lavandino, ma commettono un grave errore.
Se abbiamo la consuetudine di friggere patatine o cotolette, ogni tanto, ricordiamoci di raccogliere l’olio usato per la frittura in una vecchia bottiglia. Quando la bottiglia sarà piena, potremo portarla in un centro specializzato nella raccolta dei rifiuti speciali: maggiori informazioni sono reperibili QUI.
Pile e batterie
Le comuni batterie che ci permettono di utilizzare apparecchi come il telecomando o la sveglia sono raggruppabili in due categorie: quelle monouso (usa e getta) e quelle ricaricabili. In entrambi i casi, alla fine del loro ciclo di vita, le batterie vanno portate a un centro specializzato nella raccolta dei rifiuti speciali per essere correttamente smaltite.
Questi oggetti, infatti, contengono metalli preziosi (argento) o pesanti (mercurio) che non possono essere smaltiti con i comuni rifiuti domestici, in quanto potenzialmente pericolosi. Per fortuna molti negozi di bricolage, ferramenta e diversi supermercati presentano all’ingresso dei contenitori in cui conferire le pile esauste: questo rende più facile gettare le batterie in modo corretto.
Noi di greenMe consigliamo sempre di acquistare le batterie ricaricabili in luogo di quelle usa e getta, poiché questo ci permette di risparmiare sull’uso di nuove risorse che verranno poi usate per un ciclo di vita molto breve. In questo articolo abbiamo parlato delle migliori batterie ricaricabili presenti sul mercato.
Dispositivi elettronici
Smartphone, tablet, computer, ma anche semplici cavetti USB o auricolari: tutti questi rifiuti elettronici non possono essere smaltiti insieme ai rifiuti domestici, ma devono essere portati all’isola ecologica affinché vengano avviati a corrette pratiche di smaltimento e riciclo.
Si tratta di oggetti che contengono moltissimi materiali diversi (terre rare, metalli preziosi come palladio e oro, ma anche plastica, ferro e molto altro) che, se finissero inceneriti con il resto dei rifiuti indifferenziati, rilascerebbero in atmosfera sostanze tossiche.
Anche in questo caso, abbiamo un’alternativa al conferimento all’isola ecologica: molti negozi di dispositivi elettronici offrono ai clienti la possibilità di portare in negozio il dispositivo da buttare (se ne compriamo uno nuovo) per inserirlo in un corretto meccanismo di riciclo e recupero.
Prima di deciderci a buttare il nostro dispositivo per sostituirlo con uno nuovo, possiamo provare a ripararlo o – in alternativa – a venderlo online: in questo modo avremo allungato la vita del nostro device e avremo impattato meno sull’ambiente.
Batterie dell’auto
Come per le pile più piccole, anche le batterie delle auto contengono metalli pesanti come piombo e mercurio che, se incendiati, rilasciano sostanze chimiche altamente tossiche per l’ambiente e la salute. Se abbiamo cambiato la batteria presso un meccanico o un centro di riparazioni delle automobili, abbiamo la possibilità di lasciare lì la nostra batteria esausta.
Se invece abbiamo cambiato la batteria da soli, abbiamo comunque il diritto di lasciare la batteria vecchia in un centro di riparazioni – anche se non si è occupato della manutenzione e della vendita della nuova batteria. In alternativa, basterà portare la batteria esausta all’isola ecologica.
Termometri
I vecchi termometri in vetro, fino ai primi anni Duemila, sono fatti in vetro e contengono al loro interno mercurio – noto per la sua proprietà di espandersi con il calore. Il mercurio è un metallo pesante altamente tossico per l’ambiente e gli esseri viventi: ecco perché questo genere di termometri sono ora illegali.
Se abbiamo in casa un termometro di “vecchia generazione”, facciamo attenzione a non romperlo per scongiurare il rischio di fuoriuscita di mercurio. Se vogliamo buttarlo, portiamolo insieme ai rifiuti speciali all’isola ecologica. In alternativa, molte farmacie e parafarmacie raccolgono il nostro vecchio termometro quando ne compriamo uno di più moderna tecnologia.
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