Si è concluso oggi a Palermo l’evento di alto livello organizzato dalla missione Restore our ocean and waters by 2030, organizzato dalla Commissione europea per accendere un faro sulla transizione ecologica delle piccole isole, guidata in Italia dalla toscana Capraia.
Nel corso della cerimonia ufficiale, l’isola di Capraia è stata infatti l’unica esperienza italiana premiata – insieme a quelle di Saint Honorat (Francia) e Kuriat island (Tunisia) – col prestigioso riconoscimento Blue champion islands.
Un risultato raggiunto grazie al progetto “Capraia smart island”, nato su iniziativa dell’associazione Chimica verde bionet puntando tutto sull’economia circolare: grazie a quest’esperienza l’isola dell’Arcipelago toscano, coi suoi 20 kmq di superficie e meno di 400 residenti, è diventata un esempio di sviluppo sostenibile a livello internazionale.
Proprio nei giorni scorsi sull’avanzamento del progetto è stato fatto il punto direttamente sull’isola, mettendone in luce i principali punti di forza.
In primis la centrale Enel alimentata a biodiesel certificato sostenibile, che soddisfa il 100% della domanda elettrica di Capraia, quando ad oggi nelle isole minori italiane appena il 3% in media dei consumi è soddisfatto da energie rinnovabili; al contempo, le fonti pulite sono inoltre al centro della nascente Comunità energetica rinnovabile sull’isola.
Capraia si sta inoltre affidando a sistemi sempre più efficienti per dissalare e potabilizzare le acque del mare, nonostante il dissalatore locale garantisca già oggi autonomia idrica all’isola. Infine, l’agricoltura: anche in questo caso sono in corso progetti di captazione e stoccaggio delle acque piovane da destinare alle colture isolane, in un modello circolare di sostenibilità che segna adesso la rotta per lo sviluppo sostenibile delle altre isole minori, dell’Italia come del Mediterraneo intero.
L’articolo Capraia premiata dalla Commissione Ue, è tra le isole più sostenibili del Mediterraneo sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.