La Toscana delle 5 Vele di Legambiente e delle molte bandiere blu della FEE non si rispecchia nei risultati delle analisi di Goletta Verde  e la fotografia che Legambiente restituisce delle acque in Toscana è preoccupante: «L’80% dei campioni esaminati risulta oltre i limiti di legge».

Il Cigno Verde ricorda che «L’obiettivo delle analisi di Goletta Verde è quello di andare ad individuare le criticità dovute ad una cattiva o assente depurazione dei reflui in specifici punti, come foci, canali e corsi d’acqua, principali veicoli con cui questo tipo di inquinamento arriva in mare. Per questo motivo i campionamenti di Goletta Verde non si possono ne vogliono sostituire i dati ufficiali sulla balneabilità ma vanno ad integrare il lavoro svolto dalle autorità competenti. Sono i monitoraggi svolti da Arpa gli unici che determinano la balneabilità di un tratto di costa a seguito di ripetute analisi nel periodo estivo».

I campionamenti sono stati effettuati dai volontari e dalle volontarie di Legambiente tra il 19 e il 21 giugno 2023 e Legambiente sottolinea che «Bisogna segnalare che, in alcune zone, fino ad alcuni giorni prima dei prelievi è piovuto in maniera persistente: ciò ha provocato, molto probabilmente, lo scarico diretto nei corsi d’acqua degli scolmatori di piena senza passare dagli impianti di depurazione. Si tratta di una concausa che non giustifica le forti criticità riscontrate».

Dei 20 campioni esaminati 17 sono stati prelevati in foce di fiumi o canali e 3 a mare e «Ben 16 i campioni risultati fuori dai limiti di legge alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati sul territorio: 12 punti sono stati giudicati fortemente inquinati, in quanto i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati, 4 invece hanno avuto il giudizio di inquinato».

In provincia di Massa Carrara sono risultati fortemente inquinati 3 punti su 4: la foce del torrente Carrione alla Marina di Carrara, il torrente Lavello in località Partaccia e il fiume Brugiano verso la località Ronchi, questi ultimi nel comune di Massa. Inquinata la foce del fiume Versilia in località Cinquale, a Montignoso. Fortemente inquinati entrambi i punti in provincia di Lucca, alla foce del fosso Fiumetto a Marina di Pietrasanta e del fosso dell’Abate al Lido di Camaiore, e per il punto alla Marina di Pisa, alla foce del fiume Arno.

In provincia di Livorno sono risultati fortemente inquinati i punti alla foce del canale scolmatore in località Calambrone, la foce del fiume Cecina nell’omonimo comune e il punto preso a mare, antistante allo scarico di via Salivoli, a Piombino.

All’Isola d’Elba è risultato fortemente inquinato il campione prelevato al fosso della Madonnina, a Portoferraio; mentre sono risultati entro i limiti i campioni presi alla foce unica dei fossi di Mola, a Capoliveri, sulla spiaggia presso il moletto del pesce a Marciana Marina e alla foce del fosso Galea/La Pila, in località La Foce a Campo nell’Elba.

In provincia di Grosseto: sono risultati fortemente inquinati la foce del Gora a Follonica e la foce del Bruna a Castiglione della Pescaia, tre punti campionati hanno ricevuto il giudizio di inquinati: due nel comune di Orbetello, la foce del fiume Osa a Fonteblanda la foce del fiume Albegna, e uno ad Ansedonia alla foce del fosso Tagliata Etrusca. Entro i limiti il campione prelevato in spiaggia, di fronte al canale, tra le località Poggio Pertuso e Cala Galera nel comune di Monte Argentario.

I volontari e le volontarie di Legambiente hanno inoltre riscontrato dei problemi relativi all’informazione ai cittadini, confrontando quanto riportato sul Portale delle Acque del Ministero della Salute, strumento ufficiale di comunicazione sulla balneazione, e la presenza dei cartelli di divieto. In dieci punti non campionati dalle autorità competenti e quindi aree non adibite alla balneazione, in 3 solamente è stato trovato il cartello di divieto. Inoltre, in due punti che sul Portale risultano balenabili sono stati trovati cartelli di divieto di balneazione.

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