A una settimana da quando la città di Piombino è stata investita in pieno dalle polveri derivanti dalla demolizione dell’ex acciaierie Jsw, Arpat – già intervenuta sul tema – chiede oggi ufficialmente la sospensione dei lavori, con una nota inviata al Comune e alla Regione Toscana.

«Le operazioni di demolizione dell’edificio ex “convertitori” – spiega l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana – sono state avviate senza che Arpat abbia ricevuto alcun progetto relativo alle modalità adottate per tale demolizione, e senza comunicazione specifica in relazione alla data di inizio di tali operazioni, diversamente da quanto richiesto ufficialmente più volte dall’Agenzia».

Durante l’ultimo sopralluogo, inoltre, è emerso che le società incaricate dei lavori di demolizione «non hanno messo in atto tutti gli strumenti necessari per contenere le polveri diffuse, che inevitabilmente si originano da simili attività». Al contempo, Arpat evidenzia come sia stata «ignorata l’allerta meteo per vento e mareggiate» che ha contribuito a riversare le polveri sulla città di Piombino.

In considerazione di quanto verificato da Arpat in sopralluogo, l’Agenzia ha dunque richiesto che le società incaricate dello smantellamento siano tenute a «presentare un piano operativo contenente le modalità operative che si intendono attuare per la demolizione degli impianti, le misure di mitigazione previste nonché le azioni previste per l’interruzione delle operazioni di demolizione in caso di condizioni meteo esterne avverse».

E inoltre a «rimuovere le polveri, di qualsiasi natura, presenti nell’area di demolizione, in particolare quelle nei pressi del capannone cd “ex convertitori” al fine di limitare, il più possibile, la formazione di polveri diffuse e la loro dispersione in atmosfera».

Nel frattempo, il dipartimento di Piombino dell’Agenzia ha già «comunicato gli esiti di quanto emerso in fase di accertamento ispettivo alle Autorità interessate e competenti per le conseguenti ed eventuali azioni repressive e sanzionatorie».

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