Nonostante la pioggia battente, una ventina di sindaci ha partecipato oggi all’iniziativa organizzata da Anci Toscana – l’associazione dei Comuni presenti nella regione – alla scoperta di due tasselli fondamentali per l’economia circolare toscana, ovvero gli impianti di gestione rifiuti di Revet (Pontedera) e Belvedere (Peccioli).

«Oggi i sindaci si sono dimostrati molto interessati dall’esperienza e dallo sviluppo industriale dell’impianto, teso alla chiusura del ciclo di smaltimento – spiega il direttore di Anci Toscana, Simone Gheri – Quello che emerge, come è scritto nel documento scaturito dalla recente assemblea di Anci Toscana a Capraia, è come ora sia necessario avere come obiettivo l’autosufficienza regionale, con il contributo di ogni territorio».

Il tour è iniziato da Peccioli, dove Belvedere spa – una società a partecipazione pubblica e di azionariato popolare – gestisce un Polo che vede la presenza di un impianto di trattamento meccanico biologico (Tmb) e di una delle più importanti discariche toscane per rifiuti non pericolosi (nel 2021 ha smaltito in sicurezza circa 400mila tonnellate), oltre ad avere in progetto la realizzazione di un biodigestore anaerobico e un innovativo impianto di ossidazione termica.

Tutti elementi industriali utili a chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti sul territorio: «Questa importante iniziativa di Anci Toscana – commenta nel merito il sindaco di Peccioli, Renzo Macelloni – ha permesso a tanti amministratori di conoscere un’esperienza nello smaltimento e recupero rifiuti utile per tutta la Toscana».

La visita istituzionale è dunque proseguita a Pontedera, dove ha sede la Revet, anch’essa una partecipata pubblica che rappresenta uno dei principali hub del riciclo dell’Italia centro-meridionale.

«Crediamo che iniziative di questo genere siano molto utili – spiegano Nicola Ciolini e Alessia Scappini, rispettivamente presidente e ad di Revet – per far capire che cosa succede davvero dopo aver differenziato i nostri rifiuti, e anche cosa succede se invece li differenziamo male. Nel nostro stabilimento infatti arrivano le raccolte degli imballaggi in plastica, vetro, alluminio acciaio e tetrapak provenienti da oltre duecento comuni toscani.  Ogni flusso viene separato grazie alle più moderne tecnologie e avviato a riciclo in impianto appositi per farne nuovi imballaggi, mentre le plastiche miste vengono riciclate direttamente nel nostro impianto e trasformate in granuli che poi sono utilizzati per stampare nuovi oggetti di plastica, tra cui anche prodotti che gli stessi comuni possono riacquistare per le loro raccolte differenziate, come i bidoncini del porta a porta, le compostiere e i sacchi per il multimateriale: in questo modo si realizza davvero l’economia circolare».

L. A. 

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