Nel corso del 2022 la raccolta differenziata nell’Ato sud, ovvero nei 104 Comuni dove i servizi d’igiene urbana sono in carico al gestore unico Sei Toscana, è salita dell’1,91% fino a raggiungere quota 55,24%.
Si tratta di un dato in crescita da otto anni consecutivi, sebbene ancora indietro rispetto alla media regionale (65,68%), che punta a recuperare un gap storico.
«Siamo soddisfatti, ma c’è ancora tanto da fare – commenta il presidente di Sei Toscana, Alessandro Fabbrini – I dati confermano il trend di crescita costante per il nostro territorio che, solo negli ultimi cinque anni, ha registrato un incremento di quasi quindici punti. Nella seconda metà del 2022 abbiamo iniziato le riorganizzazioni legate al nostro nuovo piano industriale e le previsioni indicano una crescita ancor più significativa anche per l’anno in corso. Resta però necessario concentrarsi non solo e non tanto sulla quantità, ma sulla qualità. Solo una buona raccolta differenziata, una raccolta differenziata di qualità apre la strada al riciclo, ed è proprio al massimo riciclo possibile dei materiali che dobbiamo mirare».
A livello sia nazionale sia toscano c’è infatti una quota della differenziata pari a circa il 20% che, una volta raccolta separatamente, non può essere avviata con successo a riciclo meccanico.
Si tratta della cosiddetta frazione estranea, legata a conferimenti sbagliati da parte dei cittadini, che si somma agli scarti del riciclo – perché ad ogni trasformazione la materia e l’energia si degradano, rendendo impossibile recuperarle appieno, come insegna il secondo principio della termodinamica – per poi andare a valorizzazione energetica o a smaltimento in discarica, a seconda delle possibilità.
Nel frattempo, i dati certificati dall’Agenzia regionale recupero risorse (Arrr) documentano una crescita per tutte le province servite da Sei Toscana, così come per i comuni capoluogo: Grosseto e Siena crescono di oltre 4 punti percentuale passando, rispettivamente, dal 55,71% e 57,82% del 2021 al 59,81% e al 62,03% del 2022. Arezzo al 54,30% (+2,62%). Segno più anche per Piombino che si assesta al 41,60%.
Aumentano anche i Comuni che superano il 65% di raccolta differenziata: nel 2022 sono 32, 9 in provincia di Arezzo, 8 nel grossetano e 15 nella provincia senese.
Il comune più virtuoso dell’Ato Toscana Sud è Arcidosso che arriva al 78,48%, mentre quelli che registrano incrementi più significativi sono Seggiano (+33%), Orbetello (+21%), Capalbio (+17%), Santa Fiora (+16%) e Loro Ciuffenna (+13%).
Sopra il 70% di raccolta differenziata i comuni di Capolona (78,32% con un aumento di oltre 4 punti rispetto al 2021), Civitella in Val di Chiana (77,02%), Monte San Savino (73,74%), Subbiano (75,93%), Chianciano Terme (76,63%), Chiusi (76,77%), Monteroni d’Arbia (73,89%), Radicofani (78,40%), Sarteano (74,83% con +4,75 punti rispetto al 2021) e Torrita di Siena (71,69%).
«I territori che registrano una maggiore crescita sono quei comuni dove le amministrazioni locali e Sei Toscana hanno dato vita, negli ultimi tempi, a una profonda riorganizzazione dei servizi – conclude Fabbrini – Seguendo le linee guida del nostro nuovo piano industriale stiamo proseguendo il lavoro in modo progressivo nell’intero ambito e contiamo di superare il 70% di differenziata nei prossimi cinque anni».
L’articolo Rifiuti, nella Toscana del sud la differenziata supera il 55%. Fabbrini: «Soddisfatti ma c’è tanto da fare» sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.