La viceministro all’ambiente e sicurezza energetica (MASE) Vannia Gava ha annunciato che è stato firmato il decreto ministeriale che adotta e finanzia il primo programma sperimentale per il recupero delle plastiche nei fiumi.

La Gava ha ricordato  che «Il provvedimento rientra nell’ambito della legge “SalvaMare” e prevede la realizzazione di interventi strutturali direttamente sui corsi d’acqua per la cattura, rimozione e gestione dei rifiuti plastici galleggianti, campagne organizzate con le associazioni di volontariato e iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sul tema, unitamente a misure specifiche delle Autorità di bacino distrettuali».

Una tecnica che molti non considerano efficace e comunque inutile durante le piene fluviali, quando sarebbe più necessario intercettare le plastiche finite nei fiumi.  E il carattere sperimentale  – e retroattivo – del provvedimento è confermato dagli stanziamenti del MASE: una dotazione finanziaria di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, ripartita in egual misura tra le 7 Autorità di bacino distrettuali.

La Gava conclude: «Si tratta di misure con cui il Ministero dell’Ambiente contribuisce fattivamente a favorire una economia circolare dei rifiuti, compresi quelli che interessano i fiumi e i mari italiani, sempre più vulnerabili ed esposti al pericolo dell’inquinamento antropico».

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