Lo dice il rapporto annuale del Centro di coordinamento Raee. In totale 358.138 tonnellate corrispondenti a 6,07 kg pro capite. Le performance migliori in Valle d’Aosta e Lombardia

Raee, raccolta in crescita nel 2024. Lo dice il Centro di coordinamento Raee, il consorzio che riunisce quindici sistemi collettivi dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee), nell’annuale rapporto sulla gestione dei rifiuti di questo settore. Rispetto al 2023, nel 2024 nel nostro Paese il consorzio ha registrato un aumento del 2,5% per una raccolta complessiva di 358.138 tonnellate corrispondenti a 6,07 kg pro capite. A eccezione di Molise (-17,7%), Emilia-Romagna (-3,2%) e Calabria (-1,9%) in contrazione, e Abruzzo, Sardegna e Sicilia stabili sui volumi dell’anno precedente, le altre regioni italiane hanno registrato degli aumenti nella raccolta, con punte dell’8,7% in Valle d’Aosta e del 7,8% in Lombardia, con quest’ultima che rappresenta quasi un quinto del totale raccolto a livello nazionale.

Andando ad analizzare la raccolta dei singoli raggruppamenti si nota come i due terzi della raccolta riguardano gli apparecchi per lo scambio di temperatura con fluidi (categoria R1 come frigoriferi e congelatori) e gli altri grandi bianchi (categoria R2 come lavatrici e forni) che incidono rispettivamente per il 29% (+3,3%) e il 35% (+4%) sul totale.

Raee: raccolta in crescita di piccoli elettrodomestici e apparecchi elettronici e digitali

L’aumento maggiore dal 2023 si è avuto nel raggruppamento R4, ossia i piccoli elettrodomestici e gli apparecchi elettronici o digitali, dove l’incremento è stato del 7,5% che rappresenta il 23% della raccolta totale. Se il raggruppamento R5 (sorgenti luminose) è rimasto sostanzialmente stabile (-0,2%), quello riguardante tv e monitor (R3) ha visto un deciso calo rispetto al 2023 del 10,9%.

«Sebbene ancora lontano dagli obiettivi di raccolta fissati dall’Unione Europea, questo risultato è la conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che il sistema ha tutte le carte in regola e le risorse per contrastare dinamiche fisiologiche e per continuare a migliorare le proprie performance di raccolta – commenta Giuliano Maddalena, presidente del Centro di coordinamento Raee – Gli ottimi risultati registrati dai piccoli Raee sono infatti la dimostrazione dell’efficacia delle attività di microraccolta e comunicazione che vede impegnati ormai da diversi anni in modo diretto e indiretto i produttori di Aee e i loro sistemi collettivi tramite l’erogazione di contributi economici previsti negli Accordi di programma. Investimenti che sono stati stanziati anche nel corso del 2024, a cui si aggiungono finanziamenti mirati all’efficientamento del sistema destinati ai Comuni per un totale complessivo di oltre 29 milioni di euro».

Raee, come funziona la gestione dei rifiuti in Italia

In Italia la gestione dei rifiuti elettronici è definita dal D. Lgs. 49 del 2014 che sancisce la extended producer responsibility (Epr) dei produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, imponendo loro la responsabilità del fine vita dei prodotti immessi sul mercato. Gestire correttamente questo tipo di rifiuto è fondamentale in un Paese povero di materie prime come il nostro, considerato che i Raee contengono molte delle 34 materie prime critiche (di cui 16 considerate strategiche) individuate dall’Unione Europea con il Critical raw materials act del 2024.

Recuperare e riciclare questi prodotti non è solo una questione di reimmettere la materia nelle produzioni nazionali, ma ha delle ripercussioni geopolitiche non indifferenti. Riducendo la nostra cronica dipendenza dalle importazioni estere si riducono le armi a disposizione di quei Paesi stranieri che tentano di influenzare e pilotare le politiche e le scelte nazionali. Cosa che d’altronde sta accadendo ovunque dalle ultime elezioni americane che hanno visto la rielezione alla Casa Bianca di Donald Trump.

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