Per 10 anni l’Ue ha spinto verso l’introduzione di un caricabatteria universale per i dispositivi elettronici portatili, e finalmente ieri il risultato è stato formalizzato con un accordo provvisorio tra Parlamento, Consiglio e Commissione Ue sulla nuova normativa: con l’ok definitivo, previsto dopo l’estate, i governi dell’Ue avranno fino a due anni per trasporre le nuove regole in legislazione nazionale, rendendo così il cavo Usb-C lo standard per la ricarica.

A partire dal 2024 tutti i nuovi telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, console portatili per videogiochi, cuffie, altoparlanti portatili, e-reader, tastiere, mouse, sistemi di navigazione portatili e auricolari (per i computer portatili il termine ultimo slitta invece al 2026) dovranno essere dotati di una porta di ricarica Usb-C.

«Basta cumuli di caricabatteria diversi nei cassetti – dichiara la vicepresidente della Commissione Ue Margrethe Vestager – Il caricabatteria standardizzato rappresenta un vantaggio reale per noi in quanto consumatori e aiuterà anche l’ambiente».

Secondo le stime della Commissione Ue, solo nel 2020 sono stati venduti negli Stati membri circa 420 milioni di telefoni cellulari e altri dispositivi elettronici portatili. Tuttavia, a causa dell’incompatibilità dei caricabatteria sul mercato, più di un terzo dei consumatori riferisce di aver incontrato problemi, sostenendo una spesa di circa 2,4 miliardi di euro l’anno per l’acquisto di caricabatteria separati. Allo stesso tempo i caricabatteria smaltiti e inutilizzati contribuiscono a circa 11mila tonnellate di rifiuti elettronici ogni anno.

«Considerati i molti dispositivi elettronici che utilizziamo nella nostra vita quotidiana, l’adozione di un caricabatteria standardizzato è una scelta di buon senso – commenta il commissario della Commissione Ue per il Mercato interno, Thierry Breton – I consumatori europei potranno utilizzare un caricabatteria unico per tutti i dispositivi elettronici portatili: un passo importante per aumentare la comodità e ridurre i rifiuti. L’accordo raggiunto consentirà un risparmio di circa 250 milioni di euro l’anno per i consumatori e  permetterà inoltre a nuove tecnologie, quali la ricarica senza fili, di emergere e maturare, evitando che l’innovazione diventi fonte di frammentazione del mercato e di disagi per i consumatori».

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