Col voto favorevole dell’88,5% dei presenti, l’assemblea dei 104 Comuni che compongono l’Ato Toscana sud ha approvato ieri una delibera che definisce il nuovo assetto impiantistico per la gestione dei rifiuti urbani sul territorio.

Cambia così integralmente lo scenario posto a base della gara per la concessione del servizio sull’Ato nel 2010, quando si prevedeva che i nuovi impianti – un termovalorizzatore ed un biodigestore anaerobico – sarebbero stati realizzati dall’aggiudicatario della gara, vinta poi da Sei Toscana.

Nel nuovo assetto «viene rimossa dal contratto di servizio con Sei, con cui viene stipulato un accordo conciliativo con la rinuncia ai contenziosi pendenti avanti al Tar in materia di impianti. Saranno invece le società controllate dai Comuni aretini e senesi a realizzare e gestire queste tipologie di nuovi impianti, in esecuzione di progetti già autorizzati dalla Regione».

In particolare si tratta di realizzare: una linea di termovalorizzazione da 75mila ton/anno e un biodigestore anaerobico da 35mila ton/anno all’interno del Polo aretino di San Zeno (Arezzo), gestito da Aisa impianti; un altro biodigestore anaerobico da 35mila ton/anno nel Polo impiantistico a Pian delle Cortine (Asciano), gestito da Sienambiente; un terzo biodigestore anaerobico previsto dell’impianto di Grosseto gestito da Futura (è stato proposto un impianto da 80mila ton/anno).

L’Assemblea di Ato ha inoltre «espresso un orientamento favorevole al progetto di Aisa impianti» di mantenere operativa l’attuale linea di termovalorizzazione di 45 mila ton/anno, anche dopo l’avvio della nuova linea da 75 mila ton/anno previsto per inizio 2024, destinandola «prioritariamente al fabbisogno della provincia di Arezzo e, per le capacità residue salvo una quota marginale del 10%, al fabbisogno delle altre provincie di Ato Toscana Sud, previo suo adeguamento tecnologico per trattare anche le fonti energetiche da rifiuti quali il Combustibile solido secondario (Css) prodotto dall’impianto di Grosseto».

Infine, l’Assemblea ha approvato un ordine del giorno presentato dal Comune di Terranuova Bracciolini che prevede di aggiornare la stima del fabbisogno impiantistico dell’Ambito quando «tra circa un anno sarà avviato dalla Regione il procedimento per l’autorizzazione ambientale al progetto di Aisa impianti di mantenere attiva l’attuale linea da 45 mila ton/anno del suo termovalorizzatore. Con il nuovo assetto deliberato dall’ Assemblea si sono quindi create – concludono dall’Ato – le condizioni per garantire, con soluzioni tecnologiche di avanguardia progettate da società controllate dai Comuni locali, l’autosufficienza dell’Ambito Toscana sud nello smaltimento dei propri rifiuti, chiudendo tutti i contenziosi pendenti».

Una svolta accolta con «grande soddisfazione» dal presidente della partecipata pubblica Aisa impianti, Giacomo Cherici, confortato dal fatto che l’Assemblea dell’Ato abbia «fatto proprio il progetto “Zero spreco” e decretato sia la fine dei contenziosi sia l’ipotesi che a San Zeno potesse essere realizzato un mega forno da 200 mila tonnellate», ipotesi rimasta pendente sul territorio fino ad ieri, sottolineando al contempo «quanto sia importante recuperare ogni forma di energia possibile, dalla corrente elettrica al biometano, dal vapore che potrà teleriscaldare numerosi volumi artigianali, civili e industriali al sequestro di CO2. I processi di termovalorizzazione diventano sussidiari al recupero di materia – sottolinea Cherici – Inizia oggi una nuova fase, quella dello “Zero spreco”. Un modello industriale unico per la sua organizzazione e con reparti tra loro comunicanti che impedisce la migrazione dei rifiuti e il trasporto degli scarti verso impianti lontani e discariche.

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