Secondo il nuovo report “Isole sostenibili 2022” realizzato da Legambiente e dall’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IIA) analizzando diversi studi di settore, «La sfida della sostenibilità ambientale passa anche dalle piccole isole che hanno voglia di rinnovarsi e migliorare, cercando di superare criticità e ritardi». Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani, è convinto che «Le isole minori italiane possono trasformarsi oggi da modelli molto spesso inefficienti, perché dipendenti da scambi di energia e materia con la terraferma, a modelli innovativi nell’adozione di sistemi sostenibili per l’approvvigionamento di energia pulita e nella gestione dell’acqua, per il recupero e riciclo dei rifiuti e per una mobilità a emissioni zero. Perché la transizione climatica di cui abbiamo urgente bisogno per fermare la crescita della temperatura del Pianeta può legare assieme gli obiettivi di un modello energetico al 100% pulito, incentrato sulle fonti rinnovabili, con quello di una virtuosa gestione del ciclo dell’acqua e dei materiali capace di portare innovazioni positive in agricoltura, in edilizia, nelle diverse attività che si svolgono sulle isole».

Il report ,realizzato nell’ambito dell’omonimo Osservatorio (isole sostenibili), è stato presentato oggi a Capri  nel corso della due giorni della conferenza internazionale “La sostenibilità delle Isole minori e del turismo nelle aree costiere italiane” . Il report, oltre a fare un punto sulle isole italiane, mantiene anche uno sguardo internazionale. Tra le associazioni con cui l’osservatorio collabora vi sono Dafni Network (Grecia), Island Movement (Croazia), Smilo (Francia) e la società Any Solution (Spagna) e sul portale isolesostenibili.it sono raccolte buone pratiche dall’Italia e dal mondo.

Secondo i dati raccolti dal Cigno Verde e dal CNR-IIA, «In Italia nelle 27 isole minori abitate cresce nel complesso la raccolta differenziata che registra una media complessiva del 47,33%. L’isola di Sant’Antioco (composta dall’omonimo comune e dal comune di Calasetta, in Sardegna) risulta quella più virtuosa con l’82% di RD, seguita dalle Isole Egadi che hanno raggiunto il 75% di RD. Ottime percentuali anche per Pantelleria (TP) con il 73% e San Pietro (SU) con il 72,6%. Troppo lenta nelle isole monitorate la diffusione delle rinnovabili. Vincoli paesaggistici troppo rigidi, complesse richieste di connessione, procedure di autorizzazione intricate e spesso obsolete, sono solo alcune delle barriere non tecnologiche che impediscono di mettere in pratica un’adeguata azione di transizione energetica in questi territori. In stallo mobilità sostenibile, depurazione, e comparto idrico».

Una novità importante arriva dai finanziamenti previsti dal PNRR e da altre risorse (incentivi per le rinnovabili, risorse dal contributo sbarchi, contributi regionali).  Il rapporto evidenzia che «In particolare, il PNRR ha rappresentato nell’ultimo anno la più interessante opportunità per le isole minori italiane: stanziati, grazie al Programma “Isole Verdi”, 200 milioni di euro destinati a finanziare azioni integrate per renderle più autonome e “green”. Buona la risposta da parte delle isole: 140 i progetti di sviluppo sostenibile presentati, entro la scadenza del 22 aprile 2022, da 13 Comuni delle 19 isole minori in risposta al bando PNRR “Isole Verdi”. Le amministrazioni dell’Isola del Giglio (GR), Capraia (LI), Ponza (LT), Ventotene (VT), le Isole Tremiti (FG), Ustica (PA) e Pantelleria (TP), i tre comuni dell’Isola di Salina (ME), Favignana (TP), Lampedusa e Lipari (AG) hanno già richiesto finanziamenti per interventi riguardanti le energie rinnovabili, la costruzione di dissalatori, l’efficientamento della rete idrica, la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico e la gestione del ciclo dei rifiuti urbani, a testimonianza che c’è voglia di mettersi gioco e contribuire alla transizione ecologica del paese».

Ecco i punti salienti del rapporto:

Energia: Cresce l’installazione di solare fotovoltaico, in particolare nelle isole non interconnesse grazie agli incentivi introdotti da parte del MISE. Sono 531 i kW installati complessivamente dal 2018 in queste 20 isole grazie al provvedimento, che si aggiungono ai 2.700 già installati. Purtroppo, i ritardi accumulati nell’emanazione dei provvedimenti attuativi hanno portato a fallire rispetto agli obiettivi previsti al 31 dicembre 2020 dal provvedimento, che era di raggiungere una installazione complessiva di 11.820 kW (e 13.850 MW di solare termico). Le maggiori installazioni di fotovoltaico si trovano in isole interconnesse, ossia ad Ischia, all’Isola d’Elba e a Sant’Antioco (rispettivamente circa 4.000, 3.700 e 2.000 kW). Tra le isole non interconnesse, Pantelleria risulta l’isola con le maggiori installazioni di fotovoltaico, 840 kW, con a seguire Lampedusa e Linosa, 605 kW, le isole Eolie (comune di Lipari), 509 kW, e Ustica, 433 kW. Buone notizie dall’isola di Salina dove si riscontra il maggior aumento percentuale di installazioni fotovoltaiche dal 2020 al 2021 (si è passati da 22 a 104 kW). Ad oggi il fotovoltaico è presente in tutte le isole anche se in alcuni casi con numeri molto bassi, come ad esempio alle Isole Tremiti (18,4 kW) e al Giglio (34,7 kW).

Il micro-eolico è presente solo a Pantelleria, Sant’Antioco e Ventotene, con valori di installato rispettivamente di 32 kW, 55 kW e 3.16 kW (numeri invariati rispetto al 2020).Tra le isole non interconnesse, fatta eccezione per Capraia, il valore massimo di copertura del fabbisogno elettrico da fonti energetiche rinnovabili si registra ad Ustica che ha raggiunto il 12% (rispetto a neanche il 2% del 2019), seguita dalle isole Pelagie con il 6,22% (rispetto a neanche l’1%del 2019) e Ventotene con il 5%. Le altre isole non raggiungono il 5% e i valori più bassi si riscontrano all’isola del Giglio e alle isole Tremiti (valore percentuale sotto l’uno). Infine, delle 27 isole abitate analizzate, 20 risultano sempre non interconnesse alla rete elettrica nazionale (Isole Pelagie, Isole Egadi, Isole Tremiti, Isole Eolie, Ponza, Ventotene, Ustica, Capraia, Isola del Giglio, Gorgona).

Raccolta differenziata: Nell’insieme, la capacità di differenziare i rifiuti continua a crescere sulle isole, tra il 2019 e il 2020, anche rispetto alla crescita già registrata nel 2019. Stando agli ultimi dati Ispra, le isole Egadi sono passate dal 38% al 75%, San Pietro dal 56% al 72,6%, Ventotene dal 18% al 24%, l’isola del Giglio dal 24% al 31%, le isole Tremiti dal 38% al 55%. Il peggioramento più importante si registra invece alle Isole Pelagie passate dal 38% all’11%. Non mancano tuttavia alcune azioni virtuose: ben 18 isole analizzate hanno ormai adottato politiche plastic free.

Stalli e ritardi cronici: Depurazione e comparto idrico restano i settori più deboli per le isole minori abitate. Per quanto riguarda il comparto idrico, i sistemi di dissalazione, presenti comunque solo in un terzo delle isole, sono spesso insufficienti e obsoleti e l’approvvigionamento idrico deve essere garantito da navi cisterna provenienti dalla terraferma. I nuovi progetti sono spesso bloccati da ricorsi al TAR o da opposizioni reciproche tra diversi livelli amministrativi. In particolare, le perdite della rete idrica si attestano sulla media nazionale, ma in alcune isole sono ben oltre il 60%. In merito alla mobilità alcuni comuni isolani il tasso di motorizzazione è pari a quasi un’auto pro capite, come ad esempio a Lampedusa e Linosa (0,9 veicoli/abitante) e a Pantelleria (0,9 v/ab), quest’ultimo in aumento rispetto al dato – n 0,8 av/ab – del report dello scorso anno. L’isola più virtuosa in questo è Capri, in cui il tasso di motorizzazione è pari allo 0,3 v/ab, nettamente più basso delle altre isole. Il parco auto più vetusto si conferma sulle Isole Pelagie (55%) e alle Isole Tremiti (52%) nonostante sia diminuito di alcuni punti percentuali rispetto al rapporto 2021. Nonostante questo, va segnalato che molte isole hanno avviato progetti per dotarsi di mezzi elettrici.

PNRR: Nel report Legambiente e CNR-IIA analizzano come le isole stanno rispondendo. Tra gli esempi citati quelli dell’Isola di Pantelleria che ha scelto di utilizzare i fondi per completare alcune opere già messe in cantiere intervenendo sulla rete di distribuzione dell’acqua per ridurre le perdite idriche, di elettrificare il trasporto pubblico (con l’acquisto di due bus elettrici) e tutto il trasporto scolastico (scuolabus), di rendere efficienti anche il rimanente 10% di corpi illuminanti obsoleti e di investire sulla stabilità ed efficienza delle rete elettrica, grazie a sistemi di accumulo tarati sulle esigenze dell’isola.

Lampedusa e Linosa hanno presentato interventi per un totale di 41,3 milioni di Euro, pari all’intera cifra ad esse destinata, e riguardano l’acquisto di bus elettrici, incentivi per l’acquisto di veicoli e monopattini ecologici, colonnine di ricarica installate nell’isola, distributori di acqua potabile per ridurre l’utilizzo di bottiglie in PET, nuovi dissalatori, incentivi per gli impianti fotovoltaici, l’ammodernamento e l’ampliamento della rete di distribuzione dell’energia, la realizzazione di un impianto eolico. Tra gli obiettivi vi è quello di giungere al 26% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per Lampedusa, ed oltre il 37% a Linosa.

Il Comune di Ponza ha strutturato il finanziamento in quattro schede progettuali riguardanti l’efficientamento energetico, la gestione del ciclo dei rifiuti urbani, l’economia circolare e la produzione di energia da fonti rinnovabili per un totale di € 14.503,100,00. L’Isola di Capraia ha presentato più progetti nei diversi ambiti da finanziare con tutti i 3.350.000,00 Euro messi a disposizione dal bando.

Per dare forza a interventi ambiziosi in campo ambientale e climatico nelle Isole minori italiane, oggi Legambiente e CNR-IIA hanno lanciato  due proposte: 1) la creazione presso il Ministero della Transizione Ecologica di una cabina di regia per la transizione climatica e ambientale nelle isole minori, che definisca gli interventi e soprattutto gli obiettivi che riguardano l’energia, i rifiuti, l’acqua, la mobilità, il turismo sostenibile e svolga un’attività di supporto all’azione dei Comuni. 2) L’elaborazione per ogni isola di un Piano per il clima e la sostenibilità ambientale con chiari obiettivi al 2030. In tutto ciò fondamentale anche il dialogo, la coesione e la collaborazione tra enti territoriali e nazionali, e il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni.

Francesco Petracchini, Direttore del CNR IIA, conclude: «Le piccole isole del Mediterraneo sono sempre più esposte agli effetti dei cambiamenti climatici e quindi vulnerabili. Per questo riteniamo importante che si acceleri oggi sugli interventi che puntano alla mitigazione climatica ed è utile fare il punto, attraverso il rapporto, sullo stato dell’arte rispetto al percorso di transizione ecologiche avviato nelle piccole isole. C’è ancora tanto lavoro».

L’articolo Isole Sostenibili 2022: crescita della raccolta differenziata, troppo lenta quella delle rinnovabili sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.