L’aviazione civile rappresenta il 13,4% delle emissioni totali di CO2 prodotte dai trasporti eurpoei: partendo da questo dato di fatto, l’iniziativa ReFuelEu per l’aviazione – che fa parte del pacchetto Fit for 55 – punta a rendere sostenibile il trasporto aereo, in modo che possa concorrere alla neutralità climatic dell’Ue entro il 2050.
In quest’ambito, ieri l’Europarlamento ha approvato – con 334 voti favorevoli, 95 contrari e 153 astensioni – la sua posizione negoziale sul nuovo progetto di regolamento Ue per aumentare l’utilizzo di carburanti sostenibili da parte degli operatori aerei e degli aeroporti.
Rispetto alla proposta della Commissione, i deputati hanno aumentato la quota minima di carburante sostenibile per l’aviazione negli aeroporti dell’Ue. A partire dal 2025, tale quota dovrebbe essere del 2%, per poi aumentare al 37% nel 2040 e all’85% entro il 2050 (la Commissione aveva proposto il 32% entro il 2040 e il 63% entro il 2050), tenendo conto del potenziale dell’elettricità e dell’idrogeno nel mix complessivo di carburanti.
Il Parlamento ha modificato la definizione di “carburanti sostenibili per l’aviazione”, termine che comprende carburanti sintetici o alcuni biocarburanti prodotti da residui agricoli o forestali, alghe, rifiuti organici o olio da cucina usato.
I deputati hanno incluso sotto tale definizione i carburanti derivanti dal carbonio riciclato, prodotti dal trattamento dei rifiuti e dal gas di scarico del processo di produzione negli impianti industriali. I cosidetti recycled carbon fuel (Rcf), ovvero i carburanti circolari ottenuti dal recupero dei rifiuti non riciclabili meccanicamente sono già stati inseriti dal Consiglio Ue tra i fattori utili a decarbonizzare i trasporti europei in generale, e – in base all’accordo trovato a fine giugno – potrebbero continuare a svolgere un ruolo importante anche per il trasporto su strada, dove le immatricolazioni di auto e furgoni diesel e benzina saranno banditi dopo il 2035.
Per un periodo limitato (fino al 2034), anche alcuni biocarburanti prodotti da grassi animali o distillati potrebbero essere inclusi nel mix di carburanti per l’aviazione. Sono stati però esclusi dalla definizione i biocarburanti ottenuti da colture alimentari e foraggere e quelli derivati dall’olio di palma e dalla soia, nonché dalla pasta di saponificazione, in quanto non rispettano i criteri di sostenibilità proposti.
I deputati hanno anche incluso l’idrogeno rinnovabile e l’energia elettrica rinnovabile come parte di un mix di carburanti sostenibili, poiché entrambe sono tecnologie promettenti che potrebbero contribuire progressivamente alla decarbonizzazione del settore aereo. Gli aeroporti dell’Unione dovrebbero agevolare l’accesso degli operatori aerei ai carburanti sostenibili per l’aviazione e a un’infrastruttura per il rifornimento di idrogeno e la ricarica elettrica.
Il Parlamento ha inoltre proposto la creazione di un fondo per l’aviazione sostenibile per il periodo dal 2023 al 2050, al fine di accelerare la decarbonizzazione del settore aereo e sostenere gli investimenti nei carburanti sostenibili per l’aviazione, nelle tecnologie innovative di propulsione degli aeromobili e nella ricerca su nuovi motori. Il fondo sarebbe integrato dalle entrate generate dalle sanzioni previste dal regolamento.
«L’aviazione è uno dei settori più difficili da decarbonizzare – sottolinea il relatore dell’Europarlameto, Søren Gade – Abbiamo dimostrato come farlo e abbiamo inviato un segnale forte e ambizioso ai cittadini europei. Vi abbiamo ascoltato quando avete chiesto un’azione per il clima e stiamo lavorando il più possibile per realizzare un’Europa veramente verde». Il Parlamento è ora pronto ad avviare i negoziati sul tema con i ministri dei Paesi Ue.
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