A 5 anni dalla sconfitta dello Stato Islamico/Daesh, l’International Organization for Migration (IOM) in Iraq e l’Unite Nations environment programme, grazie a un finanziato dal governo del Giappone, hanno realizzato a Mosul un centro di riciclaggio dei detriti della guerra che, dopo un primo periodo di prova, è stato ora ceduto al comune di Mosul perché lo gestisca in maniera continua e sostenibile.
Intervenendo alla cerimonia di consegna dell’impianto, il ministro dell’ambiente iracheno, Jasim Abdulazeez Humadi ha detto: «A nome del governo iracheno, il ministero dell’ambiente esprime la sua gratitudine al governo del Giappone per aver generosamente sostenuto questo importante progetto e all’Unep e all’IOM per aver consentito la gestione sostenibile delle enormi quantità di detriti dei conflitti e la ristabilizzazione delle aree liberate in un modo ambientalmente sostenibile».
La consegna agli irakeni del centro di riciclaggio dei detriti di Mosul, avvenuta il 28 luglio, segna un passo significativo nella gestione sostenibile degli enormi volumi di detriti – circa 55 milioni di tonnellate – creati durante la guerra con il Daesh e apre anche la strada al riciclaggio dei rifiuti edili e delle demolizioni di routine, contribuendo a ricostruire meglio Mosul e a dfimostrare al resto dell’Iraq che lo sviluppo si può avere con l’economia circolare.
Il direttore regionale dell’Unep per l’Asia occidentale, Sami Dimassi, ha sottolineato che «Riducendo i rifiuti, stimolando l’innovazione e creando occupazione, il riciclaggio dei detriti crea anche un’importante opportunità commerciale». In effetti, le imprese edili di Mosul hanno espresso interesse ad acquistare l’aggregato riciclato, evidenziando così la sostenibilità a lungo termine del riciclaggio dei detriti.
Secondo il capo missione dell’IOM in Iraq, Giorgi Gigauri, «Questo progetto sostiene il recupero e i mezzi di sussistenza attingendo ai principi di un’economia circolare, in cui i rifiuti e l’inquinamento del suolo sono limitati attraverso processi di produzione che riutilizzano e riutilizzano i materiali il più a lungo possibile. Collaborazione e sostenibilità sono priorità chiave nel lavoro dell’IOM verso soluzioni durature contro l’emigrazione e siamo lieti di aver collaborato con l’Unep e il governo del Giappone in modo che ciò sia rappresentato non solo nella funzione dell’impianto stesso, ma anche nel suo funzionamento, aiutando le autorità locali a prepararsi a far funzionare efficacemente l’impianto andando avanti».
Masamoto Kenichi, incaricato d’affari dell’ambasciata del Giappone in Iraq, ha dichiarato:«Siamo lieti di sapere che il progetto finanziato dal governo e dal popolo giapponese ha contribuito alla pulizia dei detriti e alla ricostruzione di Mosul. Vorremmo elogiare Unep, IOM e la città di Mosul per i loro enormi sforzi volti a trasformare l’eredità della devastazione dello Stato Islamico in mattoni per la ricostruzione».
Grazie al progetto di riciclaggio delle macerie, sono state recuperate e smistate quasi 25.000 tonnellate di detriti, di cui circa la metà è stata frantumata in aggregato riciclato. Il test sui materiali dell’aggregato riciclato approvato dal Centro nazionale per le prove strutturali del ministero della pianificazione conferma «La sua conformità agli standard di progettazione della Commissione statale irachena per le strade e i ponti per gli strati di fondazione stradali e la sua idoneità per diverse applicazioni finali a bassa resistenza come blocchi di cemento e cordoli».
Il progetto ha creato 240 posti di lavoro di cui c’era molto bisogno a Mosul, con l’impiego di molte persone vulnerabili, comprese 40 donne».
Basandosi su questa esperienza, l’IOM ha avviato altre due attività di riciclaggio dei detriti a Sinjar e Hamdaniya, nel governatorato di Ninewa, e una terza ad Hawija, nel governatorato di Kirkuk, dove nel 2021 è stata implementata una fase pilota utilizzando un frantoio mobile nel villaggio di al-Buwaiter. Inoltre, anche altri due governatorati colpiti dal conflitto col Daesh – Salah al-Din e Anbar – hanno mostrato un forte interesse a replicare il progetto e ad aumentare il riciclaggio dei detriti nelle loro regioni.
Fin dal giugno 2017, l’Unep ha supportato l’Iraq nella bonifica degli enormi volumi di detriti creati dal conflitto con il Daesh. Inizialmente con valutazioni tecniche e seminari di pianificazione con UN-Habitat e successivamente, in collaborazione con l’IOM, con la progettazione e l’attuazione di progetti pilota di riciclaggio dei detriti per sostenere i rimpatri di profughi a Mosul, Kirkuk e in altre aree colpite dalla guerra col Califfato nero.
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