Dopo un primo confronto lo scorso aprile, la progettualità per il Distretto dell’economia circolare che potrebbe presto nascere ad Empoli torna in Consiglio comunale per approfondire il confronto con l’Amministrazione e coi cittadini.
Domani alle 18, in Palazzo municipale si riunirà il Consiglio per valutare i passi compiuti negli ultimi mesi dall’Alleanza circolare che promuove il progetto, coi vertici di Alia – il gestore unico e 100% pubblico che si occupa dell’igiene urbana nella Toscana centrale – come portavoce: saranno presenti infatti Nicola Ciolini e Alberto Irace, rispettivamente presidente e ad di Alia, ma anche i dirigenti Alessia Scappini e Alessandro Canovai, accompagnati dall’architetto Marco Casamonti e dal botanico Stefano Mancuso.
Come spiegano dal Comune, nell’occasione «verrà illustrato il percorso partecipativo con la previsione di uno strumento consultivo della comunità locale e verrà presentato il team di progettazione architettonica costituito da Marco Casamonti, architetto di fama internazionale e professore, specializzato in bioarchitettura, e dal professor Stefano Mancuso, botanico e docente all’Università di Firenze», noto internazionalmente per i suoi studi in neurobiologia vegetale.
Al termine della presentazione – che potrà essere seguita da tutti gli interessati anche da remoto, collegandosi all’apposita piattaforma online o alla pagina Facebook del Comune di Empoli – ci sarà spazio per le domande e per le conclusioni della sindaca, Brenda Barnini.
Si tratta di un’occasione preziosa per fare il punto della situazione: quello di Empoli si configura ad oggi come il “Distretto circolare” meglio definito tra le tre ipotesi (Empoli, Pontedera, Rosignano Marittimo) messe in campo per la Toscana dall’Alleanza dei proponenti.
Il piano industriale presentato da Alia nelle scorse settimane ne prevede la realizzazione per garantire, a partire dal 2029, per gestire gli scarti degli impianti di trattamento dei rifiuti da raccolta differenziata e gli scarti di lavorazione del rifiuto indifferenziato residuo, trasformandoli in metanolo e con possibilità di produzione di idrogeno.
In questo modo, 256mila t/a di rifiuti secchi non riciclabili meccanicamente (come Css e scarti plastici come il plasmix) verrebbero valorizzati tramite riciclo chimico – anziché essere bruciati nei termovalorizzatori o peggio smaltiti in discarica –, producendo 130mila t/a di metanolo (un alcol che può trovare impieghi per chimica di base, carburanti sostenibili e molti altri processi produttivi), in modo coerente con l’avviso pubblico bandito dalla Regione Toscana per approntare il Piano regionale dell’economia circolare, ancora in fase di definizione.
L’articolo Empoli, a che punto è il Distretto dell’economia circolare? Il punto in Consiglio comunale sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.