La “Reforma Tributaria para la Igualdad y la Justicia Social”, una delle proposte chiave della campagna elettorale del nuovo presidente di sinistra della Colombia, Gustavo Petro, è già arrivata al Congresso con la promessa di contribuire fortemente lla riduzione del debito sociale accumulato da decenni in Colombia.
Dato che la coalizione di sinistra del Pacto Histórico ha la maggioranza in Parlamento grazie a un accordo di governo con altri partiti, è probabilre che il progetto di legge venga approvato, magari con qualche modifica.
Il preambolo della riforma fiscale della Colombia è il contrario di quello proposto dal programma della destra italiana: si basa sul fatto che «L’uguaglianza e la giustizia sociale» sono principi costituzionali che richiedono «equità, efficienza e progressività» e punta a «contribuire a ridurre il debito sociale storico che lo Stato colombiano ha con i suoi cittadini». L’accento viene posto sugli eterni problemi della Colombia: povertà, fame e disuguaglianza e la riforma si propone di ridurre i privilegi fiscali della minoranza più ricca che paga meno dei salariati.
Il testo della riforma afferma che le entrate fiscali sono sostanzialmente basse rispetto al resto dell’America Latina, dove rappresentano in media il 27,3%, mentre in Colombia arrivano al 19,7%.
Gli approcci di base della “Reforma Tributaria para la Igualdad y la Justicia Social”sono due: Ridurre le esenzioni fiscali ingiuste che hanno favorite le persone con redditi più elevati e alcune grandi imprese ed evitare l’evasione e l’elusione fiscale attraverso il rafforzamento della Dirección de Impuestos y Aduanas Nacionales (DIAN); Ottenere risorse sufficienti per finanziare il rafforzamento del sistema di protezione sociale .
Si punta a far incassare allo Stato 25 miliardi di pesos (5,797 miliardi di dollari ), l’1,72% del PIL colombiano del 2023 e all’1,39% del PIL tra il 2024 e il 2033. A medio termine questa cifra dovrebbe arrivare al 3,4% del PIL annuo. Secondo il Pacto Histórico , «Le misure previste dalla riforma si rifletterebbero in una ridistribuzione del reddito a favore delle famiglie vulnerabili, con importanti ricadute sul loro benessere», con una significativa riduzione della povertà monetaria (39,3% della popolazione colombiana nel 2021) e della povertà estrema (12,2% dei colombiani). Inoltre, si prevede che la disuguaglianza diminuirà di circa 9 volte in più del calo medio annuo osservato negli ultimi 14 anni.
Quali tasse pagheranno le persone fisiche? Limitazione delle agevolazioni fiscali per chi ha un reddito superiore a 10 milioni di pesos al mese (2.300 dollari), che rappresenta il 2% della popolazione. Pagamento delle tasse per chi percepisce pensioni superiori a 10 milioni di pesos al mese, lo 0,2% dei pensionati colombiani. Tasse dello 0,5% sui patrimoni superiori a 3 miliardi di pesos (circa 693.000 dollari) e dell’1% per quelli superiori a 5 miliardi di pesos (un milione di dollari). Diminuzione delle esenzioni fiscali per i lavoratori ad alto reddito. Eliminazione dei tre giorni senza IVA stabiliti dal governo di destra di Iván Duque nel 2020. Eliminazione della tassa 4 x 1.000 (4 pesos scontati ogni mille), nota come Gravamen de Movimientos Financieros (GMF) che si applicherebbe solo a chi effettua transazioni superiori a 13,3 milioni di pesos al mese (circa 3.000 dollari). Applicazione dell’IVA per le merci importate sotto i 200 dollari, provenienti da Paesi che non hanno un accordo di libero scambio con la Colombia. Eliminazione dell’esclusione IVA e dell’esenzione dalle tariffe e dalla tassa nazionale sulla benzina e ACPM nelle zone di confine.
Non ci sarà nessun aumento dell’imposta sul reddito, ma i benefici fiscali per le imprese saranno limitati: diminuzione delle esenzioni per alcuni settori e aziende; ridistribuzione dei benefici generati dagli alti prezzi di petrolio, carbone e oro, attraverso una tassa del 10% su un prezzo calcolato in base all’esportazione di questi beni; le royalties non potranno essere detratte dall’imposta sul reddito, perché sono pagamenti di privati alla nazione per lo sfruttamento della proprietà della nazione.
Dopo le rivolte di piazza contro le riforme fiscali della destra che puntavano a favorire ancora di più i ricchi, l’opposizione ha scelto la via del populismo e le critiche si appountano soprattutto sulle cosiddette Il più grande dibattito era incentrato sulle cosiddette “‘impuestos saludables” che includono la sugar tax, e la tassa sulle bevande zuccherate, e la tassa sugli alimenti ultra-lavorati.
Secondo il progetto di legge presentato al Congresso, «La riforma mira a ridurre le esternalità negative, che sono gli effetti dannosi sulla società, sulla salute e sull’ambiente causati dalle attività derivate dalla produzione e dal consumo».
Come la destra italiana, la sconfitta destra colombiana punta molte delle sue carte sull’opposizione alla sugar tax su bevande gassate o gassate, a base di malto, tè, caffè, frutta, bevande energetiche, acque zuccherate o aromatizzate, miscele in polvere, ecc . Sono esenti solo i prodotti lattiero-caseari con caratteristiche specifiche. L’imposta del 10% sul prezzo di vendita del prodotto, sarà a carico del produttore, dell’importatore o di chi è economicamente legato ad entrambi. Gli alimenti ultra-elaborati includono snack, dolci confezionati, biscotti, carne in scatola, torte, dolci, cioccolatini, cereali, salse e zuppe, ecc. e la tassa su di loro sarà come quella sulle bevande zuccherate.
L’opposizione di destra accusa il nuovo governo colombiano di voler colpire con queste tasse proprio le famiglie indigenti che vorrebbe proteggere e che invece sono quelle che comprano questi prodotti, il governo di sinistra ribatte che l’aumento dei prezzi punta proprio a ridurre i consumi di questi prodotti insalubri e quindi, l’incidenza di malattie come il diabete, l’ipertensione e l’obesità, molto diffuse in Colombia, e che questa diminuzione avrebbe anche un impatto benefico sul fragile sistema sanitario brasiliano.
Nonostante l’esclusione di alcuni prodotti di largo consumo sia sancita nero su bianco nel progetto di legge, il Governo ha dovuto negare che prodotti come mortadella, botifarra e salsiccia, tra gli altri, fossero stati inseriti nel paniere di base, nonostante rientrino nella categoria degli ultralavorati.
Come ricorda il giornale online Vorágine, «In Colombia, le pressioni dei gruppi di imprese legate alla produzione di alimenti ultra-lavorati e bevande zuccherate sono la norma, motivo per cui in passato sono riusciti a modificare o fermare le misure che considerano dannose per loro, come la “Ley de comida chatarra”, approvata ma mai entrata in vigore». Inoltre, alcuni imprenditori di queste industrie hanno forti interessi nei media o li possiedono direttamente e quindi indirizzano le informazioni per contrastare i provvedimenti che li riguardano, propagandoi anche fake news come stanno facendo.
Il governo di Petro introdurrà anche tasse ambientali che sono state contrastate dalla destra italiana, a partire da una tassa sulla plastica monouso, mentre verrà ampliata la base imponibile per la carbon tax (carbone termico e minerale, combustibili fossili, derivati del petrolio e del gas). Un’aliquota fiscale del 10% sarà applicata alle esportazioni di petrolio greggio, carbone e oro che sono in gran parte in mano a multinazionali straniere.
La carbon tax colombiana, creata nel 2016 per disincentivare il consumo di combustibili fossili, verrà modificata con l’assegnazione di un corrispettivo sull’emissione di carbonio che dipende dal suo grado di contaminazione.
Il governo Petro propone di modificare la base della carbon Tax tassando la vendita, l’importazione e il ritiro del carbone termico, e mantenendo escluso quella utilizzata nelle cokerie. Una modifica che sarà effettuata gradualmente fino al raggiungimento della piena tassazione nel 2028.
Nonostante la destra colombiana profetizzi disastri sociali ed economici, a differenza di quando fu la destra a presentare nel 2021 la sua riforma fiscale che provocò scioperi a catena e scontri di piazza con morti e feriti, i colombiani sembrano attendere con fiduciosa attenzione il provvedimentoi e non ci sono proteste nelle strade. Il precedente governo Duque voleva aumentare l’IVA su prodotti e servizi, eliminando l’esenzione sui generi alimentari di base e ridurre l’importo minimo partendo dal quale i cittadini devono pagare le tasse, mentre i ricchi avrebbero pagato ancora di meno con un specie di flat tax pensata per loro. L’obiettivo di raccolta era di raccogliere in questo modo 6,8 miliardi di dollari a carico delle fasce medio-basse.
Le mobiliazioni congtro la contro-riforma fiscale hanno portato gran parte della popolazione colombiana a chieedere una svolta politica e sociale, con l’accesso gratuito all’istruzione universitaria pubblica, la creazione di un reddito mensile di base per milioni di famiglie e la presenza capillare dello Stato nelle regioni dove operano i gruppi armati illegali di destra e di estrema sinistra.
Poi è arrivato Petro vincendo a sorpresa le elezioni e la sinistra colombiana sta facendo la sinistra e, almeno per ora, mantiene le promesse elettorali.
L’articolo Più tasse sui ricchi, carbon tax, plastic tax e sugar tax: la nuova Colombia va davvero a sinistra sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.