Quest’anno, ancora di più che nel passato, con l’arrivo della stagione fredda uno degli argomenti più discussi è quello di come avere una casa calda senza dilapidare i propri risparmi.

Secondo uno studio di Assoutenti, Associazione no profit per la tutela dei consumatori, ogni famiglia italiana rispetto al 2020 ha avuto un rincaro dei costi energetici del 92,7%. Solo nel 2022, per effetto dei rincari delle tariffe e nonostante le misure adottate dal Governo, la spesa complessiva per l’energia è salita a 2.558 euro a nucleo familiare (1.516 euro per il gas, 1.042 euro per la luce).

La domanda che tutti si fanno è: come mantenere un adeguato comfort termico in casa evitando gli sprechi? Tra i primi “nemici” da combattere, vi sono gli spifferi: la loro presenza oltre a contribuire ad abbassare la temperatura domestica incide sensibilmente sui nostri consumi obbligandoci, per mantenere il calore desiderato, ad alzare il termostato dei termosifoni o…la potenza dei climatizzatori d’estate. Pensavate infatti che gli spifferi siano un problema solo nella stagione fredda? Non è così, l’isolamento termico è importante anche nel periodo estivo per impedire che entri il calore e non prolungare l’uso dei condizionatori.

Quindi per evitare sprechi e massimizzare l’efficacia degli impianti di riscaldamento e raffrescamento è fondamentale individuare la presenza di queste “perdite” di aria e porvi rimedio.

Come verificare la presenza degli spifferi?

Le principali origini degli spifferi si possono riscontrare nelle cornici delle finestre ma anche nel cassonetto delle tapparelle oppure nelle porte. Come individuarli?

In commercio esistono dei rilevatori termici che aiutano a trovare le perdite di calore in inverno e di aria fredda in estate ma esistono anche delle tecniche fai da te. Utilizzando una candela ma anche un cerino è possibile scoprire se vi sono spifferi, come? Basterà posizionarli, accesi, nelle vicinanze della possibile origine della perdita e se la fiamma si spegnerà significa che vi è sicuramente un passaggio d’aria. Altro test è quello di posizionare un pezzettino di carta nel punto dove pensiamo vi sia l’ingresso dell’aria esterna, se questo inizia a muoversi avremo, anche in questo caso, individuato lo spiffero.

L’isolamento termico degli infissi

Trovata la fessura che compromette l’isolamento termico dell’abitazione, ci sono diversi rimedi che si possono attuare per porvi rimedio.

Se il problema viene dalle finestre – e non è tanto grave da richiedere la loro sostituzione – per chiudere le fessure, dalle quali si genere il passaggio di aria, è possibile utilizzare delle schiume isolanti oppure posizionare delle guarnizioni autoadesive facilmente reperibili nei negozi di ferramenta. Altra soluzione per mitigare il flusso di aria fredda proveniente dall’esterno, senza però fermarlo, è l’utilizzo di tende interne prodotte con tessuti pesanti che agiranno come delle barriere. Esistono anche delle tende termiche, sempre da intero, che vengono realizzate con particolari tessuti progettati per isolare la stanza dal caldo e dal freddo. L’unico inconveniente sia per quest’ultime che per quelle in tessuto pesante è che per essere efficaci devono essere chiuse ostacolando quindi l’ingresso della luce solare.

Per migliorare l’isolamento termico degli infissi è anche possibile applicare sui vetri delle pellicole trasparenti adesive che creano una barriera termica che impedisce la fuoriuscita del caldo interno. Si tratta di un sottile strato di plastica, generalmente polietilene tereftalato (Pet), da posizionare sul lato interno dell’infisso. Per un risultato ottimale si deve però fare attenzione che al momento dell’installazione non si vengano a creare degli spazi vuoti o bolle d’aria che ne ridurrebbero l’efficacia e la durata.

Qualora però la sostituzione dei vecchi serramenti sia inevitabile, come suggerisce ENEA nella pubblicazione “Risparmio energetico in venti punti”, i nuovi infissi, al fine di garantire un adeguato isolamento termico, dovranno essere scelti tenendo conto di alcune importanti caratteristiche: dovranno essere realizzati in materiali “altamente coibentanti come ad esempio PVC e legno; a taglio termico; con vetri doppi o tripli in base alle esigenze climatiche e camera d’aria con argon”.

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Le buone pratiche che trattengono il calore

Anche il rispetto di alcune buone pratiche può aiutare a garantire il comfort termico, come ad esempio avere cura, in inverno, di non tenere troppo aperte le finestre: come evidenziato sempre da ENEA per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, mentre lasciare le finestre aperte troppo a lungo comporta inutili dispersioni di calore. E in estate? Anche in questo caso meglio evitare di tenere le finestre aperte nelle ore più calde e se possibile abbassare le tapparelle per impedire l’ingresso di aria calda.

L’aria che arriva dal cassone

Gli spifferi possono trovare la loro origine anche dal cassonetto delle tapparelle o meglio dalle fessure che si possono trovare tra il muro esterno e il cassone. In questo caso cosa fare? Una prima soluzione è quella di installare dei pannelli isolanti, che si trovano facilmente in commercio, all’interno del cassone. Naturalmente prima di effettuare l’acquisto è importante verificate che vi sia lo spazio per il loro posizionamento, in mancanza potreste sigillare le aperture con del silicone oppure dello stucco.

Attenzione anche a porte e caminetti

A non essere ben sigillata è la porta dell’abitazione? Oltre ai più tradizionali paraspifferi in gomma piuma, come soluzione contro le perdite di aria vi sono delle barre o sottoporta che vanno a chiudere lo spazio tra la porta e il pavimento facendo venir meno la fessura. Se ne possono trovare di varie tipologie, materiali e misure così da adattarsi alle diverse esigenze.

Attenzione anche alle porte presenti all’interno della casa: tenerle chiuse, separando i vari ambienti, eviterà che l’aria circoli e le vostre stanze potranno conservare il loro calore.

Inoltre, se avete un camino aperto, a fiamma libera senza vetro, quando non viene utilizzato abbiate l’accortezza di chiuderlo bene magari utilizzando un pannello da posizionare sull’apertura frontale. Questo piccolo accorgimento vi aiuterà ad evitare una costante perdita d’aria tramite la canna fumaria.

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Paraspifferi fai da te grazie al riciclo

Sicuramente tra i rimedi più utilizzati contro le perdite d’aria vi sono i paraspifferi in tessuto che diventano dei costanti complementi di arredo nel periodo invernale. Invece di acquistarli potreste realizzarli con il fai da te praticamente a costo zero, andando a recuperare quanto vi servirà direttamente dai vostri armadi.

Avete, ad esempio, vecchi collant di lana o cotone? Siete già a metà del lavoro per creare il vostro paraspifferi. Vi basterà tagliare la calza in due parti, prenderne una e fare un nodo all’’estremità. Tagliate poi la punta del piede della calza e inserite all’interno, dal foro creato, ritagli di stoffe, indumenti logori oppure lana avanzata. Chiudete con un nastro anche questa estremità e il vostro paraspifferi sarà pronto.

In alternativa potreste recuperare i tanti calzini spaiati che avete nel cassetto della biancheria: ritagliatene il fondo e cuciteli uno di seguito all’altro fino a raggiungere la lunghezza desiderata. A questo punto chiudete un’estremità e inserite all’interno del serpentone creato vecchi scampoli di stoffa ma anche scarti di gomma piuma, richiudete il tutto e avrete l’occorrente per assicurare il giusto tepore nella casa.

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