Il Consorzio Erion weee, tra i principali in Italia dedicati alla gestione dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee) domestiche, documenta una raccolta differenziata di nuovo in calo per questa importante frazione di rifiuti tecnologici.

Nel 2022 il Consorzio ha infatti gestito  oltre 246mila tonnellate di Raee, pari al peso di più di 680 Airbus A380, in diminuzione di circa il 7% rispetto ai risultati del 2021 (266.614 tonnellate). La flessione ha riguardato, in generale, tutti i Raggruppamenti a eccezione delle sorgenti luminose, R5, che con circa 211 tonnellate raccolte registrano l’unico dato positivo (+13% sul 2021). Sono i piccoli elettrodomestici, R4, a subire il calo più significativo (-14%) con 20.107 tonnellate (23.357 nel 2021).

A partire da questa realtà tastata con mano, Erion stima che il Paese sia distante oltre 35% punti percentuali dal target di raccolta europeo (fissato al 65% rispetto all’immesso sul mercato nei tre anni precedenti).

Mancano quindi all’appello oltre 400.000 tonnellate di Raee domestici, vale a dire quasi 3 milioni di grandi elettrodomestici (come frigoriferi, condizionatori e lavatrici) e più di 400 milioni di piccoli elettrodomestici (come cellulari, microonde, radio). Una perdita che ha dei riflessi importanti a livello nazionale, ancor più in un periodo di grave carenza di risorse come quello attuale.

Infatti, se l’Italia riuscisse a intercettare tutti i Raee oggi dispersi e ad avviarli a corretto trattamento si potrebbero riciclare altre 380mila tonnellate di materie prime, di cui 209mila di ferro, 18mila di rame, 14mila di alluminio e 106mila di plastica.

Una mancata opportunità da imputare soprattutto al cosiddetto “mercato parallelo”, spesso illecito, spinto dall’eccezionale caro-materie prime, con operatori borderline o soggetti non autorizzati che cercano di massimizzare i propri profitti estraendo dai Raee le materie più facili senza curarsi dell’impatto ambientale del trattamento: come il ferro (il cui valore è cresciuto del +64% tra il 2020 e il 2022), il rame (+57%) e alluminio (+76%).

«Siamo di fronte a una situazione allarmante, che non può essere trascurata. Com’è possibile che ancora oggi non si sia in grado di intervenire con azioni decise per contrastare questi fenomeni che danneggiano il Pianeta e l’economia? Sono ancora troppi i Raee che finiscono nelle mani sbagliate – commenta Giorgio Arienti, dg di Erion Weee – A questo si aggiunge un problema di consapevolezza dei cittadini sull’importanza di fare una corretta raccolta differenziata di questi rifiuti. Occorre investire maggiormente in sensibilizzazione affinché gli italiani capiscano che anche i Raee non possono essere gettati nella spazzatura indifferenziata o abbandonati in qualche cassetto, in soffitta o in cantina. Bisogna cambiare prospettiva, comprendere che le azioni di tutti noi hanno un peso e che quando parliamo di Raee, anche di quelli più piccoli, parliamo di importanti materie prime che potrebbero essere riciclate, cioè riutilizzate in nuovi cicli produttivi con tutto ciò che di positivo ne consegue».

Come conferire dunque correttamente i propri Raee? Ci sono tre opzioni da poter perseguire, contribuendo al loro recupero ed evitando che vengano dispersi nell’ambiente col conseguente inquinamento.

La prima è quella di conferire questi rifiuti direttamente ai centri di raccolta comunali; la seconda, in caso di acquisto di un’apparecchiatura elettronica nuova (un frigo, una lavatrice, etc), consiste nel chiedere al venditore di ritirare il vecchio prodotto equivalente, nel rispetto della cosiddetta norma 1 contro 1; infine esiste la modalità 1 contro 0, per la quale i cittadini possono conferire presso un punto vendita i propri Raee di piccole dimensioni (dimensione massima di 25 cm sul lato più lungo), gratuitamente e senza obbligo di altri acquisti.

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