Per affrontare queste le nuove sfide poste dall’inquinamento idrico e dalla scarsità crescente di acqua potabile, la Commissione europea aveva proposto un aggiornamento della direttiva sull’acqua potabile del 1998, «Per preservare la qualità dell’acqua potabile a lungo termine e proteggere i consumatori da questi nuovi potenziali rischi». La proposta è stata adottata nel 2020 come revisione della Direttiva sull’acqua potabile ed è entrata in vigore il 12 gennaio 2021. Gli Stati membri dovevano recepirla nel diritto nazionale e conformarsi alle sue disposizioni entro il 12 gennaio 2023. La direttiva sull’acqua potabile fa parte della politica complessiva dell’Ue in materia di acque, comprese, ad esempio, le recenti proposte della Commissione sulle revisioni della direttiva sugli standard di qualità ambientale, della direttiva sulle acque sotterranee e della direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane.
Con il recepimento nelle legislazioni nazionali del la direttiva rivista, i nuovi requisiti sulla qualità e l’accesso all’acqua potabile diventano la norma in tutta l’Unione europea. Le nuove norme garantiranno uno degli standard più elevati al mondo per l’acqua potabile, in linea con l’ambizione di inquinamento zero annunciata nell’European Green Deal e rispondendo positivamente anche a “Right2Water“, la prima iniziativa dei cittadini europei di successo e che ha raccolto 1,6 milioni di firme a sostegno del miglioramento dell’accesso all’acqua potabile sicura per tutti gli europei.
Per garantire l’elevata qualità dell’acqua potabile, la direttiva sull’acqua potabile include standard di sicurezza aggiornati, introduce una metodologia per identificare e gestire i rischi di qualità nell’intera catena di approvvigionamento idrico, stabilisce un elenco di controllo di sostanze emergenti come microplastiche, interferenti endocrini, nonché come nuovi tipi di sostanze chimiche da monitorare e introduce disposizioni di conformità per i prodotti da utilizzare a contatto con l’acqua potabile. La nuova direttiva affronta le perdite d’acqua, dato che ora, in media, nell’Ue il 23% dell’acqua trattata viene persa durante la distribuzione (in Italia si arruiva al 40%). La direttiva include anche nuove disposizioni che impongono agli Stati membri di migliorare e mantenere l’accesso all’acqua potabile per tutti, e in particolare per i gruppi vulnerabili ed emarginati.
Il recepimento della legislazione europea nel diritto nazionale migliorerà la protezione della salute umana per tutti i cittadini dell’Ue e contribuirà a proteggere l’ambiente dal rilascio di queste sostanze nocive. Gli Stati membri dovranno comunicare alla Commissione il testo delle principali disposizioni di diritto interno che adottano nel settore disciplinato dalla presente direttiva.
Un’alta percentuale di cittadini europei ha già accesso immediato ad acqua potabile pulita e sicura a un prezzo accessibile. Tuttavia, alcuni cittadini dell’Ue stanno ancora affrontando sfide per quanto riguarda l’accesso all’acqua potabile sicura. Anche fenomeni emergenti come l’aumento della scarsità d’acqua, la siccità e nuove sostanze come i prodotti farmaceutici o le microplastiche possono potenzialmente minacciare la salute umana.
Il commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, Virginius Sinkevičius, ha concluso: «Da oggi, gli europei possono essere certi che la qualità dell’acqua che bevono è di altissimo livello. Stiamo affrontando sostanze chimiche pericolose e microplastiche che finiscono nell’acqua potabile, rendendola sicura da bere e sicura per l’ambiente. Spero che con una maggiore fiducia nell’acqua del rubinetto, i cittadini possano anche contribuire a ridurre i rifiuti di plastica dall’acqua in bottiglia e dai rifiuti marini».
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