Il gruppo Aisa Impianti Spa Zero Spreco è di proprietà pubblica al 96% e il 3 agosto 2020 ha ricevuto le autorizzazioni di legge per l’implementazione degli impianti per il recupero di materia ed energia dai rifiuti solidi urbani.

Questi iter autorizzativi sono estremamente complessi. Essi coinvolgono Enti e Istituzioni Pubbliche (Asl – Arpat – Comune – Provincia – Regione – Vigili del Fuoco – Autorità d’Ambito ecc.), ognuno dei quali deve dare il suo assenso e, senza uno solo di essi, l’autorizzazione non viene concessa. In questi procedimenti vengono valutati con estrema attenzione gli aspetti sanitari, ovvero i possibili impatti sulla salute. Nel caso di Aisa Impianti le indagini richieste e verificate dagli Enti di controllo hanno stabilito un impatto ininfluente sia sotto il profilo ambientale che sanitario. In caso contrario l’iter autorizzativo si sarebbe ovviamente fermato.

La centrale di recupero fondamentalmente impedisce che i rifiuti del nostro territorio vengano trasportati verso discariche e inceneritori lontani, viene prodotto compost, energia elettrica, prossimamente biometano, idrogeno e anidride carbonica. Sono inoltre recuperati vetro, metalli, ceneri. Sono in fase di realizzazione orti sociali, c’è una serra riscaldata a vapore e un pratico distributore di energia elettrica a costo zero dove si può ricaricare dall’e-bike alla macchina elettrica. A completare il quadro la piccola ma interessante Academy di Zero Spreco Educational che promuove la lotta allo spreco alimentare. Partecipano alla redazione del bilancio sociale, lo strumento con cui l’azienda si presenta ai propri stakeholder, le scuole di Arezzo che hanno così un’ottima opportunità per conoscere cosa è e cosa fa un’azienda pubblica.

Rileviamo, con un certo stupore, un continuo attacco da parte di soggetti difficilmente aggettivabili. Costoro, sempre i soliti, appartenenti anche alla galassia cosiddetta negazionista diffondono informazioni false estrapolando dati parziali da studi datati. Curiosamente trova spazio in certa stampa “un continuo dubitare” della veridicità dei dati tecnici, cui fanno seguito da parte dei “dubbiosi” proposte abbastanza pittoresche. Senza soffermarci sull’eticità dei comportamenti che ricordano quella scenetta dove uno tirava i sassi alle finestre e poco dopo passava il vetraio, rileviamo come questi comportamenti creino dubbi e paure nella popolazione e quindi allarme. Va sottolineato che tali atteggiamenti riguardano anche gli Enti e le Istituzioni Pubbliche sopracitate perché mettono in discussione la correttezza del loro operato. La domanda ci viene spontanea: possono le azioni di pochi irresponsabili svilire continuamente l’operato di tecnici, professionisti e operai che con il loro impegno quotidiano offrono un servizio efficiente e sicuro a tutta la collettività? Direi di no…

La comunità di conseguenza, visto il livello di tali roboanti baggianate, ha diritto di essere riportata alla giusta serenità. Per questi motivi stiamo predisponendo una capillare, ma costosa, campagna di comunicazione istituzionale. Siamo però molto dispiaciuti di essere costretti da un “gruppino di recalcitranti” – per i quali scienza, progresso, cultura, educazione e rispetto della comunità sono parole misteriose – a spendere soldi che altrimenti potrebbero essere usati per cose utili tipo abbattere il costo della tariffa delle famiglie in difficoltà.

Al netto di tutto – e con buona pace per chi evidentemente non ha fatto fronte ad una forte apoptosi neuronale – ci fa piacere comunicare che Aisa Impianti Zero Spreco, la vostra azienda, è stata ammessa al finanziamento previsto dalla RT e dal PNRR che, se ottenuto, potrà ridurre ulteriormente il carico della bolletta in un periodo di continui aumenti tariffari.

di Giacomo Cherici, presidente Aisa impianti

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