E’ iniziata oggi a Nairobi, in Kenya, la sesta sessione dell’United Nations Environment Assembly (UNEA-6) e per l’ambiente (UNEA-6). ospitata fino al primo marzo nella sede dell’United Nations environment programme (Unep). L’UNEA è il massimo organismo decisionale mondiale in materia ambientale e punta a «Contribuire a ripristinare l’armonia tra l’umanità e la natura, migliorando la vita delle persone più vulnerabili del mondo».

L’Unep evidenzia che il summit «si concentrerà su come il multilateralismo può aiutare ad affrontare la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, della perdita di natura e biodiversità, dell’inquinamento e dei rifiuti . Sostenuta da una forte scienza, determinazione politica e impegno con la società, l’Assemblea offrirà ai governi mondiali, ai gruppi della società civile, alla comunità scientifica e al settore privato l’opportunità di definire la politica ambientale globale. Essendo l’unico membership forum universale per l’ambiente del pianeta, l’UNEA fornisce una piattaforma unica per decisioni coraggiose e nuove idee per tracciare un audace piano di azione ambientale collettiva. In tal modo, l’UNEA-6 sosterrà il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile».

All’UNEA-6 partecipa una cifra record di 6.000 delegati, compresi 7 capi di Stato e 139 ministri e viceministri, nonché esperti, attivisti e rappresentanti dell’industria.Il tema centrale dell’UNEA-6 saranno gli accordi ambientali multilaterali e il modo in cui possono aiutare a superare la tripla crisi planetaria del caos climatico, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento.

L’Unep ricorda che «Nonostante le incertezze socioeconomiche emerse a seguito della pandemia di Covid-19 e le attuali crescenti tensioni geopolitiche, gli ultimi due anni sono stati contrassegnati da vittorie molto importanti per la cooperazione ambientale. Ad esempio, nel 2022, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha riconosciuto il diritto umano universale a un ambiente pulito, sano e sostenibile , aprendo spazio per cambiamenti costituzionali e legali a livello nazionale a favore dell’ambiente e dell’umanità. Nello stesso anno fu approvato lo storico Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework , con misure per proteggere 1 milione di specie di animali e piante che sono sull’orlo dell’estinzione. Nel giugno 2023, i 193 paesi membri delle Nazioni Unite hanno firmato il cosiddetto  High Seas Treaty, per conservare la biodiversità marina nelle aree al di fuori delle giurisdizioni nazionali. Lo scorso novembre, alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima, COP28 , è stato annunciato un accordo tanto atteso sul finanziamento di “perdite e danni” per i Paesi vulnerabili duramente colpiti dai cambiamenti climatici».

L’UNEA-6 dedicherà una giornata alla discussione di questi e altri successi e a come i governi possano intraprendere azioni ampie e unificate, compresi finanziamenti adeguati, per attuare gli accordi multilaterali che hanno firmato.

Ma l’UNEA-6 non si concentrerà solo sui nuovi impegni, ma sull’adempimento di tutti quelli già esistenti.

I negoziati si concentrano sulle proposte di risoluzione presentate dagli Stati membri e sulla dichiarazione ministeriale che sarà adottata al termine dell’Assemblea. Le risoluzioni puntano a identificare e dare priorità alle sfide comuni e alle possibili oluzioni. Definiscono inoltre le aree di lavoro prioritarie per l’Unep.

All’UNEA-6 verranno discusse 20 risoluzioni e 2 decisioni, che riguardano temi come la modificazione della radiazione solare, l’estrazione mineraria, la desertificazione, la circolarità dell’agroindustria della canna da zucchero, i pesticidi altamente pericolosi, l’aumento della resilienza degli ecosistemi e delle comunità alla siccità, la cooperazione regionale per qualità dell’aria…

La direttrice esecutiva dell’Unep, Inger Andersen, ha evidenziato le 6 aree prioritarie per l’UNEA-6: scarsità d’acqua; attività mineraria responsabile; gestione dei minerali, in particolare del fosforo; tecnologie che alterano il clima; finanziare azioni ambientali; e l’attuazione del Kunming-Montreal framework.

La  Andersen ha aperto la conferenza dichiarando: «Guardiamoci in faccia. Il mondo non ha una lista di cose da fare per l’ambiente. Quel che il mondo ha è una lista di cose da fare a livello ambientale. Perché quel che dobbiamo fare è rallentare il cambiamento climatico , proteggere e ripristinare la natura e la biodiversità , arrestare la desertificazione e porre fine all’inquinamento e ai rifiuti. Tutto ciò che dobbiamo fare è unirci e realizzare queste soluzioni globali che ci siamo promessi a vicenda in modo da poter garantire il futuro a tutta l’umanità, vivendo su un pianeta sano e prospero».

 

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