Secondo un primo calcolo, nei Comuni dell’Ato Toscana centro colpiti dall’alluvione sono circa 45mila le utenze coinvolte, distribuite su circa 900 strade, per una stima di 100mila ton e 350mila mc di materiali da rimuovere, un quantitativo pari a 70 campi da calcio di rifiuti alti un metro.
Si tratta di un quantitativo enorme, pari a circa il 10% di tutti i rifiuti che Alia – il gestore unico e interamente pubblico dell’igiene urbana nell’area – lavora normalmente nell’arco di un anno nelle province di Firenze, Prato e Pistoia.
«La questione dei rifiuti sarà il tema centrale delle prossime ore – spiega Eugenio Giani, presidente della Toscana e Commissario per l’emergenza – Oggi il meccanismo istintivo per le persone è quello di depositare i rifiuti davanti a casa, ma in realtà i cumuli stanno creando un restringimento degli assi stradali e di conseguenza difficoltà di circolazione che si riflettono anche a distanza di chilometri».
Per questo Giani ha firmato una nuova ordinanza per facilitare lo smaltimento di rifiuti speciali e spurghi: «Disponiamo di creare ulteriori aree di stoccaggio, almeno una in ogni Comune, nelle quali i rifiuti potranno restare fino a quando saranno smaltiti, negli impianti della nostra Regione ma anche in impianti messi a disposizione dalla generosità e dalla solidarietà delle altre Regioni».
L’ordinanza chiede anche ai Comuni di indicare aree per i fanghi palabili e viene inoltre avviata la ricerca di ulteriori aree di stoccaggio di più grandi dimensioni, situate fuori dai centri abitati, dove i rifiuti potranno restare fino al loro avvio allo smaltimento finale.
Non aiutano gli ingenti danni subiti anche dalle strutture Alia dedicate ai servizi e soprattutto dall’area del Polo di Case Passerini, ancora oggi inagibile a causa di diffusi allegamenti che non consentono l’operatività del sito.
La priorità, emersa fin dalle prime ore dell’emergenza, è quella del recupero dei rifiuti ingombranti, ma anche Raee (rifiuti elettrici ed elettronici) e indifferenziati che i cittadini hanno accumulato a bordo strada dopo avere liberato le abitazioni e le attività commerciali invase dall’acqua.
Per fare fronte all’emergenza, Alia sta utilizzando tutte le risorse e i mezzi a propria disposizione, ai quali se ne aggiungeranno altri già nei prossimi giorni, in arrivo da ditte toscane e non solo, che hanno deciso di rispondere alla richiesta di fornire un supporto concreto alla Toscana in difficoltà: è il caso ad esempio di Sei Toscana, che sta inviando i propri dipendenti insieme a sei mezzi attrezzati, fra autocarri con cassone e polipo caricatore e autotreni con rimorchio e scarrabile.
«Anche per quanto riguarda gli spurghi – conclude Giani – stiamo lavorando per evitare fenomeni di cartello e speculazioni. Stiamo assistendo alla richiesta di cifre esageratamente fuori mercato per offrire questo tipo di servizio, dunque con la nuova ordinanza ho disposto che sia il gestore del servizio idrico, quindi Publiacqua, a coordinare l’attività, contrattualizzare e gestire il rapporto con gli spurghisti».
Le soluzioni a disposizione dei cittadini per liberarsi dai rifiuti derivanti dall’alluvione:
Sono tre le modalità che i cittadini possono utilizzare per collaborare con Alia, e che nelle prossime ore saranno comunicate agli stessi anche tramite mail o sms.
La prima è quella di accatastare, come già avvenuto in questi giorni, il materiale alluvionato fuori dalle proprie abitazioni, a bordo strada, cercando di differenziare i rifiuti elettrici ed elettronici (Raee) da tutti gli altri in modo da facilitare il successivo smaltimento. Questi rifiuti saranno recuperati dai mezzi di Alia e della protezione civile e avviati verso le aree pubbliche di accumulo individuate dai singoli Comuni e da qui, in un secondo momento, avviati a discarica.
La seconda possibilità per rimuovere i rifiuti alluvionali è quella di raggiungere con mezzi propri gli Ecocentri presenti nei territori coinvolti dall’emergenza, che in questi giorni potenzieranno gli orari di apertura.
Per disfarsi dei rifiuti – e questa è la terza possibilità concessa – i cittadini potranno anche raggiungere le aree pubbliche di accumulo espressamente autorizzate dai Comuni.
In ogni caso s’invitano i cittadini a registrarsi su Aliapp, l’area dedicata ai clienti sul sito www.aliaserviziambientali.it, per ricevere informazioni aggiornate sui servizi nel proprio Comune di residenza.
Le soluzioni a disposizione dei cittadini per liberarsi dai fanghi derivanti dall’alluvione:
I cittadini esasperati hanno iniziato a chiamare ditte private per liberare dall’acqua e dal fango le loro abitazioni, ma c’è anche chi ha provato ad approfittarsi della situazione chiedendo cifre assolutamente spropositate. Per questo è intervenuta la Regione Toscana, affidandosi a Publiacqua.
«Il servizio di rimozione di acqua e fango dagli interrati, in base ad un’ordinanza della Regione, viene eseguito da Publiacqua ed è gratuito per i cittadini – spiega l’assessora regionale all’Ambiente e alla Protezione civile, Monia Monni – Nel ringraziare Publiacqua per la collaborazione, tengo a precisare che abbiamo scelto questa soluzione per affidare al pubblico la gestione di questa importante problematica, arginando alcuni tentativi di speculazione che ci sono stati segnalati».
In via eccezionale, non rientrando nell’attività del servizio idrico integrato, Publiacqua è stata infatti incaricata dalla Regione Toscana di gestire, tramite contrattualizzazione e coordinamento con gli spurghisti, le attività di recupero dei sedimenti (acque di stagnazione, acque fangosi e limi) nelle aree interessate dall’alluvione) qualora gli stessi non siano stati a contatto con materiale inquinante e non vi sia materiale frammisto.
Il servizio, per i cittadini, è gratuito e verrà svolto dagli spurghisti, che Publiacqua sta contrattualizzando in queste ore, sulle vie che saranno indicate dai Comuni: «Ricordiamo dunque ai cittadini – sottolineano da Publiacqua – che nessun pagamento potrà essere richiesto dalle ditte».
Una volta che i Comuni forniranno le vie che rientrano nel servizio, Publiacqua avviserà i cittadini che sarà loro fornito il servizio di recupero attraverso sms e chiamate ai numeri telefonici in nostro possesso. Le stesse informazioni saranno fornite tramite Facebook e sul sito di Publiacqua; saranno effettuati anche comunicati specifici con le informazioni che saranno fornite dai Comuni.
Per coloro la cui abitazione non rientra nelle vie indicate o che non avranno ricevuto alcuna informazione, Publiacqua attiverà dalla giornata di oggi numeri telefonici dedicati (il cui numero sarà fornito una volta attivato) a cui i cittadini potranno segnalare l’esigenza del servizio. Segnalazioni che saranno prontamente trasmesse ai Comuni per loro verifica.
A coloro che non avessero ancora fornito a Publiacqua il proprio numero di cellulare per gestire le emergenze, la società ricorda che lo stesso può essere comunicato tramite la form presente sul sito di Publiacqua alla pagina Ti chiamiamo noi.
L’ordinanza stabilisce il modo in cui saranno gestite quattro tipologie di rifiuti post alluvione:
Sedimenti (fanghi acquosi): saranno gestiti direttamente da Publiacqua tramite la contrattualizzazione ed il coordinamento degli spurghisti. Se si tratta di acque non contaminate potranno essere reimmessi nelle fognature, dove possibile, oppure direttamente in alveo (dopo aver avuto il via libera dell’Autorità idraulica e del Comune). Se si tratta di acque visivamente contaminate verranno trattate come rifiuti e gestiti negli impianti autorizzati.
Fanghi palabili: se provenienti da civili abitazioni, edifici pubblici e aree industriali dovranno essere posizionati in aree individuate dai Comuni e lì saranno gestiti come rifiuti urbani. Se invece provengono dal ripristino dei corsi d’acqua e dal ripristino delle infrastrutture viarie, se visivamente non appaiono misti ad altri materiali, potranno essere trattati come terre di scavo.
Rifiuti urbani: viene consentito a tutte le discariche della Toscana di accogliere i rifiuti provenienti dalle aree alluvionate derogando ai quantitativi giornalieri e annuali autorizzati. È inoltre stabilita la priorità nello smaltimento dei rifiuti urbani delle aree alluvionate.
Rifiuti speciali alluvionati: consentita una deroga ai codici identificativi dei rifiuti per semplificare il conferimento i discarica, in modo che tutte le discariche autorizzate a gestire rifiuti speciali possano gestire i rifiuti speciali alluvionati.
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