Il 77% del commercio estero europeo e il 35% degli scambi commerciali tra gli Stati membri dell’Ue avviene via mare: non a caso il trasporto marittimo rappresenta il metodo di trasporto più efficiente in termini di energia ed emissioni per quantità di carico trasportato, ma – come ogni attività umana – non è certo a impatto zero.

Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (Eea) le navi producono infatti il 13,5% di tutte le emissioni di gas serra derivanti dai trasporti nell’Ue, al terzo posto dietro le emissioni del trasporto stradale (71%) e di quello aereo (14,4%). Per questo l’elettrificazione dei porti e delle marine – dove si concentra un impatto ambientale notevole delle imbarcazioni, proprio alle porte delle città – rappresenta una misura cruciale per rendere più sostenibile il comparto.

Un tema che è stato approfondito ieri ad Ancona, nella sede dell’Autorità di sistema portuale (Adsp) del Mare Adriatico centrale, in occasione del tour Enel Sali a bordo del futuro.

«L’elettrificazione delle banchine dei porti, non solo quello di Ancona ma di tutti quelli italiani come nel progetto del Pnrr, è un pezzo vero della transizione ecologica», evidenzia il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, e il tour Enel è stato pensato proprio per sottolineare il forte legame tra porti e città nella transizione energetica.

«L’elettrificazione del trasporto marittimo e dei porti è un passaggio necessario per dare un’ulteriore spinta al processo di decarbonizzazione, già in atto in altri settori industriali, nonché un fattore di competitività per i porti – argomenta Sonia Sandei, responsabile Elettrificazione di Enel Italia – In particolare, la nautica elettrica non è solo una scelta vincente in termini di riduzione di emissioni, ma anche un’opportunità di innovazione, di sviluppo di new blue and green jobs e di crescita per la filiera della nautica, una assoluta eccellenza del made in Italy».

Non a caso il ministero delle Infrastrutture ha destinato all’Adsp importanti risorse per l’elettrificazione delle banchine: ad oggi si tratta di 7 milioni di euro destinati  al porto di Ancona, 500mila euro allo scalo di Pesaro e altrettanti per San Benedetto del Tronto.

«Dobbiamo modernizzare il nostro sistema di mobilità partendo dagli accessi al sistema logistico italiano, ossia infrastrutture e porti – osserva il viceministro delle Infrastrutture, Edoardo Rixi – La partnership tra pubblico e privato è fondamentale, serve una osmosi tra il sistema pubblico di controllo-gestione e il dinamismo del privato sui movimenti del mercato e del sistema competitivo internazionale».

Ancona sotto questo profilo rappresenta già un caso scuola, come mostra la collaborazione avviata da Enel col Gruppo Garbage, che da anni si occupa di servizi ecologici portuali, marittimi e terrestri. L’azienda ha messo a disposizione E-Pelikan, un’imbarcazione full electric che seguirà ogni tappa del tour effettuando un servizio di gestione e recupero delle plastiche nello specchio acqueo portuale. L’imbarcazione potrà ricaricarsi grazie alle infrastrutture Enel X Way – la società del gruppo dedicata alla mobilità elettrica – e rappresenterà un modello di transizione ecologica attraverso l’elettrificazione dei porti e delle banchine.

«Lavoriamo con i nostri mezzi all’interno dello specchio acqueo del porto commerciale e della Marina Dorica con una tecnologia tutta anconetana e made in Marche – dettaglia Paolo Baldoni, ad del Gruppo Garbage – l’E-Pelikan full electric è un progetto innovativo che nasce grazie alla collaborazione con Enel che ha creduto nella nostra idea. Non un mero battello, ma un “Sistema Pelikan” a zero emissioni, integrato con l’infrastruttura di ricarica Enel X Way, dotato di droni, row sottomarini e sonde per recuperare i rifiuti e trasformarli in materia prima seconda, monitorando lo stato delle acque di porti, marine, litorali e, oggi, anche dei fiumi».

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