Nel 2021 Legambiente Pisa aveva realizzato uno studio in occasione del dibattito sulla collocazione del deposito nazionale per scorie di bassa e media radioattività e oggi Legambiente Toscana, torna a dire che «L’eventuale realizzazione di una base militare nel bosco di San Piero a Grado, dove è presente un reattore nucleare dismesso continua ad allarmare».

Il Cigno Verde toscano ricorda che «Il reattore ancora presente nel bosco era dedicato alla ricerca a fini militari (quindi di dimensioni e potenza inferiore di oltre mille volte rispetto ai reattori per la produzione di energia elettrica). E’ stato attivo dal 1963 al 1980 e da alcuni decenni è spento, ma, come tutti i reattori nucleari, deve essere smantellato». A cavallo tra il 2013 e il 2014 le acque della della piscina che conteneva il nocciolo del reattore nucleare di ricerca situato nella pineta di San  Piero sono state smaltite sversandole e diluendole nel canale dei Navicelli, preoccupando la popolazione residente.

La presidente di Legambiente Pisa, Eleonora Mizzoni, evidenzia che «Qualunque sia la destinazione dell’area, resta da smaltire l’edificio che conteneva il reattore e, presumibilmente,  parte delle attrezzature e degli strumenti utilizzati. Sono inoltre ancora presenti in loco le scorie radioattive prodotte. Sono operazioni delicate, costose e necessarie. In un progetto di utilizzo dell’area per una base militare (o per qualunque altro scopo), bisogna considerare i relativi costi, di cui sinora non è stata fatta una valutazione».

Yuri Galletti, vicepresidente del circolo pisano del Cigno Verde aggiunge: «Se il rischio collegato a un eventuale terremoto che distrugga l’edificio del reattore è probabilmente non rilevante, comunque non nullo e non legato alla presenza di una base militare, non possiamo ignorare il problema della collocazione delle scorie. Sono ancora in loco? Dove metterle? In Italia non è ancora stato individuato il deposito nazionale per le scorie a bassa e media radioattività, anche perché nessuno lo vuole vicino a casa. Tanto meno per le scorie potenzialmente ad alta attività come quelle provenienti da un reattore. Prima di utilizzare l’area bisogna sapere quale sarà la sorte delle scorie».

Legambiente Toscana si augura che «Il sito sia bonificato e che un bosco di gran pregio naturalistico sia restituito al Parco e alla cittadinanza, invece che essere destinato a una base militare».

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