Con 518 voti a favore, 97 voti contrari e 8 astensioni, l’Europarlamento ha approvato in via definitiva una nuova legge – già concordata coi governi degli Stati membri – per sostenere la diffusione di carburanti sostenibili, come i biocarburanti avanzati o l’idrogeno, nel settore dell’aviazione.

La nuova legge obbligherà gli aeroporti e i fornitori di carburante dell’Ue a garantire che, a partire dal 2025, almeno il 2% dei carburanti sia “sostenibile”.

Tale quota aumenterà ogni cinque anni: 6% nel 2030, 20% nel 2035, 34% nel 2040, 42% nel 2045 e 70% nel 2050. Inoltre, una percentuale specifica del mix di carburanti (1,2% nel 2030, 2% nel 2032, 5% nel 2035 e progressivamente 35% nel 2050) dovrà essere costituita da carburanti sintetici come l’e-kerosene.

«Il termine “carburanti sostenibili per l’aviazione” includerà – spiegano dall’Europarlamento – i carburanti sintetici, alcuni biocarburanti prodotti da residui agricoli o forestali, alghe, rifiuti organici, olio da cucina usato o alcuni grassi animali. Sono considerati “verdi” anche i carburanti per aerei riciclati prodotti dai gas di scarico e dai rifiuti di plastica».

I deputati hanno ottenuto che i carburanti a base di mangimi e colture alimentari e i carburanti derivati da palma e soia non siano classificati come “verdi”, mentre hanno incluso l’idrogeno rinnovabile.

«Questo è un enorme passo avanti verso la decarbonizzazione dell’aviazione – commenta il relatore del provvedimento, José Ramón Bauzá Díaz – È ora che i governi dell’Ue attuino le nuove norme e sostengano l’industria per garantire una diffusione economicamente efficiente dei carburanti sostenibili per l’aviazione in tutta Europa e per raggiungere gli obiettivi dell’Ue. Non c’è tempo da perdere. In un mondo complesso e competitivo, sono pienamente convinto che ReFuelEu rappresenti una grande opportunità per posizionare l’Unione europea come leader globale nella produzione e nell’uso dei carburanti sostenibili».

A partire dal 2025, ci sarà un’etichetta Ue per le prestazioni ambientali dei voli. Le compagnie aeree potranno commercializzare i loro voli con un’etichetta che indicherà l’impronta di carbonio prevista per passeggero e l’efficienza di CO2 prevista per chilometro. Ciò consentirà ai passeggeri di confrontare le prestazioni ambientali dei voli operati da compagnie diverse sulla stessa rotta.

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