Da 10 anni il Parlamento europeo spinge per l’introduzione di un caricabatteria universale per i dispositivi elettronici portatili. Nonostante alcune aziende abbiano messo in campo iniziative su base volontaria, che hanno ridotto il numero dei tipi di caricatori, sono insufficienti per soddisfare gli obiettivi dell’Unione europea sulla riduzione dei rifiuti elettronici. A settembre 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta sull’introduzione di un caricabatteria universale. Ora l’Europarlamento ha definito sua posizione negoziale sulla revisione della direttiva sulle apparecchiature radio e potranno avere inizio i negoziati con gli Stati Ue sul testo finale della normativa.
Secondo i parlamentari europei «Le nuove regole dovrebbero permettere ai consumatori di non avere più bisogno di un nuovo caricabatteria e un nuovo cavo ogni volta che acquistano un dispositivo, e di utilizzare un unico caricabatteria per tutti i dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni. La maggior parte dei dispositivi ricaricabili tramite cavo (come cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie e auricolari, console per videogiochi e altoparlanti portatili) dovrebbero essere dotati di una porta USB-C, indipendentemente dal produttore. Alcune eccezioni potrebbero riguardare i dispositivi troppo piccoli per alloggiare una porta USB-C, come gli orologi smart, i dispositivi di monitoraggio della salute e alcune attrezzature sportive»
Questa revisione fa parte di un più ampio sforzo dell’Ue per rendere i prodotti sul mercato europeo, in particolare quelli digitali, più sostenibili e per ridurre i rifiuti elettronici.
Il relatore, il laburista maltese Alex Agius Saliba, ha ricordato che «Con mezzo miliardo di caricabatteria per dispositivi portatili spediti in Europa ogni anno che generano dalle 11.000 alle 13.000 tonnellate di rifiuti elettronici, un unico caricabatteria per telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici di piccole e medie dimensioni andrebbe a beneficio di tutti. Questo cambiamento politico integrale si basa sulla proposta della Commissione che richiede l’interoperabilità delle tecnologie di ricarica senza fili entro il 2026 e il miglioramento delle informazioni fornite ai consumatori con etichette chiare. Stiamo anche ampliando la portata della proposta aggiungendo altri prodotti come i computer portatili, che dovranno essere conformi alle nuove regole».
Gli europarlamentari hanno proposto alcuni miglioramenti rispetto alla proposta della Commissione:
Includere più dispositivi. La proposta della Commissione comprendere telefoni cellulari, tablet, fotocamere digitali, cuffie, auricolari, console portatili per videogiochi e altoparlanti portatili. Gli europarlamentari chiedono di aggiungere lettori e-book, laptop a bassa potenza, tastiere, mouse e giocattoli elettronici.
Requisiti per la ricarica wireless. Per stare al passo con le nuove tecnologie, gli europarlamentari propongono di astenersi dall’armonizzare le soluzioni di ricarica wireless (detta anche ricarica a induzione, ovvero ricarica senza cavi) e di incorporare nella legislazione le tecnologie e gli standard più pertinenti e rilevanti fino alla fine del 2026.
Stop all’acquisto di nuovi dispositivi con caricabatteria compresi. La nuova normativa, prevede il cosiddetto “unbudling” (o separazione) dei dispositivi dai caricabatteria, fornendo ai consumatori la possibilità di acquistare un nuovo dispositivo con o senza il rispettivo caricatore. Gli europarlamentari vogliono che venga indicata la presenza o meno di un caricabatterie.
Migliorare la sorveglianza del mercato. Gli europarlamentari vogliono che la nuova legislazione comprenda le garanzie contro i prodotti non conformi o il mancato rispetto degli obblighi informativi.
Monitorare le nuove tecnologie. Gli europarlamentari propongono di monitorare regolarmente le nuove tecnologie per consentire di rivedere l’applicazione della normativa alla luce delle nuove tecnologie di ricarica.
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