I comuni di Alberobello, Putignano, Noci, Locorotondo, coinvolti nel progetto Sircles, fra i protagonisti dell’evento di chiusura dell’ultimo EcoForum di Legambiente. Quando l’economia circolare favorisce l’inclusione e crea nuova occupazione

Le attività di sensibilizzazione sul tema della raccolta differenziata, e il contributo positivo offerto nel campo dell’economia circolare, sono alcune delle iniziative che hanno reso i comuni pugliesi di Alberobello, Putignano, Noci e Locorotondo protagonisti attivi della 30esima edizione di “Comuni Ricicloni”, tenutosi in chiusura dell’ultimo EcoForum di Legambiente del luglio scorso.

Il conferimento di un premio speciale da parte del Cic (Consorzio italiano compostatori) ha sottolineato come i quattro comuni della Valle d’Itria siano riusciti a mettere in risalto con le loro attività l’impatto positivo che l’economia circolare può avere sul territorio a livello lavorativo, sociale e ambientale. Se i quattro paesi sono riusciti in questa impresa è ance grazie al loro coinvolgimento nel progetto europeo Sircles (Supporting circular economy opportunities for employment and social inclusion), del quale il Cic è partner italiano.

«Il progetto è stato la naturale evoluzione di un percorso che ci siamo prefissati di portare avanti nell’arco dei cinque anni di amministrazione, anche perché è stato un connubio importante tra due temi a noi molto cari che sono quello dell’ambiente e del sociale – ha dichiarato Elisabetta Romanazzi, assessore all’Ambiente del comune di Putignano in occasione della premiazione dei Comuni Ricicloni – Vedere queste persone, selezionate tra i soggetti a rischio, impegnarsi nel tema dell’ambiente e per diffondere le buone pratiche con grande entusiasmo è stato per noi motivo di orgoglio, per cui continueremo ad andare avanti».

Vitantonio Speciale, vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Locorotondo, ha posto l’accento sulle opportunità aperte dal progetto Sircles sul territorio. «Opportunità nel sociale, nella formazione, ma anche opportunità nel campo del compostaggio – ha spiegato – Il nostro comune ha aderito da subito perché si andava a toccare quella parte sensibile e da sensibilizzare della nostra comunità, quindi giovani studenti, scuole, cittadini comuni ma anche le attività commerciali».

Il progetto Sircles

Avviato nel 2021, Sircles è un progetto finanziato da Eni Cbc Med 2014-2020. Vede coinvolte dieci istituzioni partner in Italia e in altri sei Paesi del bacino del Mediterraneo: Spagna, Grecia, Libano, Giordania, Palestina e Tunisia. Caratteristica comune dei territori interessati dal progetto l’esistenza di zone turistiche ad alto tasso di disoccupazione. L’obiettivo è stato pertanto favorire l’inclusione sociale tramite la creazione di posti di lavoro nella gestione dei rifiuti organici.

I destinatari principali del progetto sono stati giovani tra i 18 e i 24 anni appartenenti alla categoria Neet (“Not in education, employment or training”), le donne e le fasce della popolazione a rischio di esclusione sociale. Dei 107 nuovi posti di lavoro creati grazie a Sircles, 98 sono andati proprio alle donne e a giovani Neet.

«Lo spazio mediterraneo mette insieme culture comuni e progetti condivisi grazie al programma europeo Eni Cbc Med – ha sottolineato Claudio Polignano, national contact point di Eni Cbc Med per la regione Puglia – Sircles ha creato uno spazio innovativo di dialogo e di collaborazione per l’economia circolare, partendo dalla sperimentazione in piccoli territori per arrivare alla dimensione mediterranea».

Le iniziative in Puglia

In Italia il progetto Sircles è stato realizzato dal Cic in collaborazione con Ciheam Bari, Progeva, Sud Est Donne e Officine Sostenibili Società Benefit. I suoi risultati sono stati presentati il 7 marzo scorso a Bari. In sette, selezionati fra sessanta partecipanti a un corso di formazione online sull’economia circolare, sono stati contrattualizzati per dieci mesi, portando così a termine un percorso che li ha resi dei veri e propri “ambasciatori della sostenibilità”. Lungo questo percorso hanno svolto attività di indagine, sensibilizzazione e informazione sul territorio, coinvolgendo cittadini, istituzioni, scuole e il mondo alberghiero e della ristorazione, realizzando un video e raggiungendo oltre 50mila persone attraverso i canali social.

«Questo progetto ci ha permesso di sviluppare sul territorio nuove competenze, dare la possibilità a tante persone di approcciarsi al mondo dell’economia circolare e scoprire le opportunità che possono derivare dal settore dei rifiuti organici – ha dichiarato Lella Miccolis, presidente del Cic – Allo stesso tempo, abbiamo dato il via a un’importante attività di sensibilizzazione, che si rivela più che mai necessaria per migliorare il comportamento e le conoscenze da parte di cittadini e operatori commerciali».

Dalle indagini e dalle interviste è emerso che, sebbene il 97% dei residenti nei comuni di Alberobello, Putignano, Noci e Locorotondo si adoperi nella raccolta dell’organico, il 48% non sa quali siano gli impianti di raccolta di tali rifiuti. Inoltre, solo il 30% si è detto in grado di distinguere un sacchetto compostabile dalla presenza di uno dei loghi che ne certificano la qualità. Per tale motivo, il 78% degli intervistati ha dichiarato di ritenere l’educazione una chiave fondamentale per migliorare i comportamenti riguardo il conferimento dei rifiuti organici.

Non a caso, le attività di sensibilizzazione hanno coinvolto anche il mondo della scuola, nello specifico gli studenti dell’Istituto tecnico agrario e Professionale alberghiero “Basile Caramia – Gigante” di Locorotondo e Alberobello. In due lezioni interattive i ragazzi sono stati introdotti ai temi dell’economia circolare, della raccolta e del ciclo dell’organico e dell’importanza del compostaggio. Nella sede di Alberobello, inoltre, il Cic ha inaugurato tre moduli di compostaggio, gestiti da ragazzi e operatori scolastici che sono stati formati.

Per il settore alberghiero e della ristorazione, le attività degli “ambasciatori della sostenibilità” hanno portato alla realizzazione della “Green Label Campaign”, iniziativa che ha coinvolto inizialmente 140 strutture del territorio, con un sondaggio che ha messo in luce una particolare attenzione all’uso di sacchetti certificati per la raccolta dell’umido. L’83% dei titolari di queste strutture ha confermato di usare i sacchetti per l’asporto dei prodotti derivati da filiere sostenibili e il 90% di conoscere la normativa nazionale. Trentacinque gli esercenti che hanno aderito all’iniziativa, tra cui piccoli e medi supermercati, macellerie, panifici, caseifici, pasticcerie. Gli esercenti si sono impegnati in diverse attività: usare solo sacchetti biodegradabili e compostabili a norma di legge per la raccolta dei rifiuti organici; raccogliere questi rifiuti negli appositi contenitori evitando così la commistione con rifiuti non conformi; usare, per il cibo d’asporto, materiali le cui filiere di raccolta garantiscano un corretto riciclo; usare il compost ricavato dal riciclo in spazi verdi. Ad oggi, 26 delle strutture coinvolte hanno ottenuto il titolo di “Bio Waste Recycler”, e il bollino verde con cui si certifica la qualità e l’impegno a tutela dell’ambiente.

I comuni di Alberobello, Putignano, Noci, Locorotondo, coinvolti nel progetto Sircles, fra i protagonisti dell’evento di chiusura dell’ultimo EcoForum di Legambiente. Quando l’economia circolare favorisce l’inclusione e crea nuova occupazione

Le attività di sensibilizzazione sul tema della raccolta differenziata, e il contributo positivo offerto nel campo dell’economia circolare, sono alcune delle iniziative che hanno reso i comuni pugliesi di Alberobello, Putignano, Noci e Locorotondo protagonisti attivi della 30esima edizione di “Comuni Ricicloni”, tenutosi in chiusura dell’ultimo EcoForum di Legambiente del luglio scorso.

Il conferimento di un premio speciale da parte del Cic (Consorzio italiano compostatori) ha sottolineato come i quattro comuni della Valle d’Itria siano riusciti a mettere in risalto con le loro attività l’impatto positivo che l’economia circolare può avere sul territorio a livello lavorativo, sociale e ambientale. Se i quattro paesi sono riusciti in questa impresa è ance grazie al loro coinvolgimento nel progetto europeo Sircles (Supporting circular economy opportunities for employment and social inclusion), del quale il Cic è partner italiano.

«Il progetto è stato la naturale evoluzione di un percorso che ci siamo prefissati di portare avanti nell’arco dei cinque anni di amministrazione, anche perché è stato un connubio importante tra due temi a noi molto cari che sono quello dell’ambiente e del sociale – ha dichiarato Elisabetta Romanazzi, assessore all’Ambiente del comune di Putignano in occasione della premiazione dei Comuni Ricicloni – Vedere queste persone, selezionate tra i soggetti a rischio, impegnarsi nel tema dell’ambiente e per diffondere le buone pratiche con grande entusiasmo è stato per noi motivo di orgoglio, per cui continueremo ad andare avanti».

Vitantonio Speciale, vicesindaco e assessore all’Ambiente del Comune di Locorotondo, ha posto l’accento sulle opportunità aperte dal progetto Sircles sul territorio. «Opportunità nel sociale, nella formazione, ma anche opportunità nel campo del compostaggio – ha spiegato – Il nostro comune ha aderito da subito perché si andava a toccare quella parte sensibile e da sensibilizzare della nostra comunità, quindi giovani studenti, scuole, cittadini comuni ma anche le attività commerciali».

Il progetto Sircles

Avviato nel 2021, Sircles è un progetto finanziato da Eni Cbc Med 2014-2020. Vede coinvolte dieci istituzioni partner in Italia e in altri sei Paesi del bacino del Mediterraneo: Spagna, Grecia, Libano, Giordania, Palestina e Tunisia. Caratteristica comune dei territori interessati dal progetto l’esistenza di zone turistiche ad alto tasso di disoccupazione. L’obiettivo è stato pertanto favorire l’inclusione sociale tramite la creazione di posti di lavoro nella gestione dei rifiuti organici.

I destinatari principali del progetto sono stati giovani tra i 18 e i 24 anni appartenenti alla categoria Neet (“Not in education, employment or training”), le donne e le fasce della popolazione a rischio di esclusione sociale. Dei 107 nuovi posti di lavoro creati grazie a Sircles, 98 sono andati proprio alle donne e a giovani Neet.

«Lo spazio mediterraneo mette insieme culture comuni e progetti condivisi grazie al programma europeo Eni Cbc Med – ha sottolineato Claudio Polignano, national contact point di Eni Cbc Med per la regione Puglia – Sircles ha creato uno spazio innovativo di dialogo e di collaborazione per l’economia circolare, partendo dalla sperimentazione in piccoli territori per arrivare alla dimensione mediterranea».

Le iniziative in Puglia

In Italia il progetto Sircles è stato realizzato dal Cic in collaborazione con Ciheam Bari, Progeva, Sud Est Donne e Officine Sostenibili Società Benefit. I suoi risultati sono stati presentati il 7 marzo scorso a Bari. In sette, selezionati fra sessanta partecipanti a un corso di formazione online sull’economia circolare, sono stati contrattualizzati per dieci mesi, portando così a termine un percorso che li ha resi dei veri e propri “ambasciatori della sostenibilità”. Lungo questo percorso hanno svolto attività di indagine, sensibilizzazione e informazione sul territorio, coinvolgendo cittadini, istituzioni, scuole e il mondo alberghiero e della ristorazione, realizzando un video e raggiungendo oltre 50mila persone attraverso i canali social.

«Questo progetto ci ha permesso di sviluppare sul territorio nuove competenze, dare la possibilità a tante persone di approcciarsi al mondo dell’economia circolare e scoprire le opportunità che possono derivare dal settore dei rifiuti organici – ha dichiarato Lella Miccolis, presidente del Cic – Allo stesso tempo, abbiamo dato il via a un’importante attività di sensibilizzazione, che si rivela più che mai necessaria per migliorare il comportamento e le conoscenze da parte di cittadini e operatori commerciali».

Dalle indagini e dalle interviste è emerso che, sebbene il 97% dei residenti nei comuni di Alberobello, Putignano, Noci e Locorotondo si adoperi nella raccolta dell’organico, il 48% non sa quali siano gli impianti di raccolta di tali rifiuti. Inoltre, solo il 30% si è detto in grado di distinguere un sacchetto compostabile dalla presenza di uno dei loghi che ne certificano la qualità. Per tale motivo, il 78% degli intervistati ha dichiarato di ritenere l’educazione una chiave fondamentale per migliorare i comportamenti riguardo il conferimento dei rifiuti organici.

Non a caso, le attività di sensibilizzazione hanno coinvolto anche il mondo della scuola, nello specifico gli studenti dell’Istituto tecnico agrario e Professionale alberghiero “Basile Caramia – Gigante” di Locorotondo e Alberobello. In due lezioni interattive i ragazzi sono stati introdotti ai temi dell’economia circolare, della raccolta e del ciclo dell’organico e dell’importanza del compostaggio. Nella sede di Alberobello, inoltre, il Cic ha inaugurato tre moduli di compostaggio, gestiti da ragazzi e operatori scolastici che sono stati formati.

Per il settore alberghiero e della ristorazione, le attività degli “ambasciatori della sostenibilità” hanno portato alla realizzazione della “Green Label Campaign”, iniziativa che ha coinvolto inizialmente 140 strutture del territorio, con un sondaggio che ha messo in luce una particolare attenzione all’uso di sacchetti certificati per la raccolta dell’umido. L’83% dei titolari di queste strutture ha confermato di usare i sacchetti per l’asporto dei prodotti derivati da filiere sostenibili e il 90% di conoscere la normativa nazionale. Trentacinque gli esercenti che hanno aderito all’iniziativa, tra cui piccoli e medi supermercati, macellerie, panifici, caseifici, pasticcerie. Gli esercenti si sono impegnati in diverse attività: usare solo sacchetti biodegradabili e compostabili a norma di legge per la raccolta dei rifiuti organici; raccogliere questi rifiuti negli appositi contenitori evitando così la commistione con rifiuti non conformi; usare, per il cibo d’asporto, materiali le cui filiere di raccolta garantiscano un corretto riciclo; usare il compost ricavato dal riciclo in spazi verdi. Ad oggi, 26 delle strutture coinvolte hanno ottenuto il titolo di “Bio Waste Recycler”, e il bollino verde con cui si certifica la qualità e l’impegno a tutela dell’ambiente.