È stato firmato oggi un protocollo d’intesa tra due società protagoniste dell’economia circolare in regione – Iren ambiente e Sei Toscana, gestore unico dei servizi d’igiene urbana nell’Ato sud – e il mondo delle cooperative, rappresentato da Coob – consorzio d’imprese sociali di tipo B – e Legacoop Toscana.

L’accordo prevede di rafforzare la collaborazione tra i firmatari, mettendo a fattor comune le proprie competenze e best practice, nella costruzione di percorsi che mirino da una parte a consolidare la presenza della cooperazione sociale nel sistema di gestione del ciclo dei rifiuti e dall’altra a rispondere ai bisogni sociali di integrazione dei cittadini svantaggiati.

«Il protocollo firmato oggi rafforza la collaborazione trentennale di Iren con un settore capace di portare, all’interno delle nostre attività, progetti con una forte valenza sociale – spiega Eugenio Bertolini, ad di Iren ambiente – Un’alleanza presente anche sul territorio regionale, a partire dal modello consolidato in Sei Toscana, e che a livello di gruppo ha un radicamento significativo: oggi sono infatti oltre 30 le cooperative sociali che lavorano con l’azienda, impiegando circa 2000 persone, per un valore economico complessivo annuo di oltre 80 milioni di euro».

Tra le best practice spicca in particolare quella già consolidata tra Coob e Sei Toscana, confermata a seguito del consolidamento della utility che opera nelle provincie di Arezzo, Siena, Grosseto e Val di Cornia all’interno del gruppo Iren, per il valore aggiunto che essa porta sotto gli aspetti operativi e gestionali, in linea con il profilo valoriale e di attenzione alle comunità propri del gruppo.

«La cooperazione sociale svolge un ruolo fondamentale nell’inserimento lavorativo e nell’integrazione all’interno della società dei soggetti svantaggiati – commenta il presidente di Legacoop Toscana, Roberto Negrini – Quando si parla di reinternalizzare i servizi oggi affidati alle cooperative sociali di tipo B, che offrono servizi di alta qualità, il rischio è che siano esclusi proprio i lavoratori svantaggiati che le cooperative mirano a tutelare. È importante consolidare e sviluppare sinergie sui territori che vanno nella direzione che oggi presentiamo, perché offrono un’opportunità concreta di inclusione lavorativa e al tempo stesso generano una ricaduta positiva sulle comunità locali».

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