L’Italia ha svolto un ruolo determinante (ed ovviamente in negativo) nel salvataggio dei fast-food e dell’industria degli imballaggi monouso, minando un regolamento proposto dalla Commissione europea volto a ridurre i rifiuti da packaging.

Gli eurodeputati italiani hanno infatti indebolito gli obblighi per le grandi catene di fast-food e il settore del cibo da asporto. Questa decisione ha rappresentato una vittoria per le lobby della plastica. Nonostante la proposta originale prevedesse misure di riutilizzo, deposito cauzionale e maggiore responsabilità delle imprese produttrici, gli obiettivi sul riutilizzo sono stati notevolmente ridotti.

La lista degli imballaggi monouso da eliminare è stata drasticamente ridimensionata, lasciando intatte le pratiche dannose per l’ambiente. La pressione esercitata dall’Italia, da destra a sinistra, ha giocato un ruolo cruciale in questa situazione.

Le norme sono state rese poco incisive

Il regolamento, passato con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astensioni a Strasburgo, ha visto una serie di emendamenti che hanno reso gli obiettivi di riduzione dei rifiuti poco incisivi. Gli eurodeputati hanno mantenuto obiettivi generali di riduzione, ma senza strumenti efficaci per attuarli.

Gli obiettivi specifici per la plastica sono stati abbassati e le deroghe per il settore alimentare hanno reso inefficaci gli sforzi complessivi. McDonald’s e altre catene di fast-food, che basano la loro offerta su contenitori monouso, hanno gioito per questa decisione.

La lobby degli imballaggi, rappresentata principalmente da plastica e carta, insieme a quella dei fast-food, ha contribuito a sacrificare gli obiettivi di prevenzione dei rifiuti, invocando esigenze di igiene e combattimento degli sprechi alimentari. Le industrie considerate “sprecone” hanno ottenuto deroghe che consentiranno loro di continuare pratiche dannose per l’ambiente.

La disfatta più totale la si è avuta sul riutilizzo

La debacle totale riguarda il riutilizzo, considerato dagli esperti l’unico modo davvero efficace per ridurre i rifiuti. Gli eurodeputati italiani, supportati dal governo italiano, hanno resistito al riutilizzo, introducendo una deroga che esenta i paesi che raggiungono un tasso di riciclo dell’85% dagli obblighi di riutilizzo.

La decisione finale sul regolamento avverrà dopo i negoziati tra il Parlamento e i governi nazionali, ma la sua attuazione potrebbe essere ostacolata dalla prossima legislatura europea. La mancata adozione di misure significative contro gli imballaggi monouso rappresenta una perdita di opportunità per l’Unione europea nel cambiare rotta e affrontare la crisi dei rifiuti da packaging.

Fonte: European Parliament

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