Nell’ambito della consultazione pubblica cui è attualmente sottoposto il Programma nazionale di gestione rifiuti (Pngr) proposto dal Governo, il direttore generale di Assocarta – Massimo Medugno – informa che il ruolo della cartiere come industrie del riciclo continua a crescere, ma resta monco per l’impossibilità di procedere a valorizzare termicamente anche gli scarti che inevitabilmente esitano dal processo di riciclo, al contrario di quanto avviene nel resto d’Europa.

«La capacità di riciclo dei nostri stabilimenti è aumentata, nel 2021, del 16% rispetto al 2020 (800.000 tonnellate) mentre il tasso di riciclo negli imballaggi, ai massimi europei, supera l’85%. Risultati che potrebbero ancora migliorare, dopo aver riciclato tutta la fibra, se fosse possibile incrementare il recupero degli scarti del riciclo (scarto di pulper) anche tramite la produzione di energia», spiega Medugno. Basti pensare che nel 2019 l’industria cartaria italiana ha prodotto 982.400 tonnellate di rifiuti: il 26,3% è costituito da scarti di pulper di cui solo il 14,5% viene avviato al recupero energetico contro la media europea del 47,7%.

È utile ricordare che il pulper rappresenta semplicemente lo scarto generato dalle cartiere nel momento in cui viene spappolata la carta da riciclare che proviene dalla raccolta differenziata; al suo interno sono presenti impurità, ma anche alcune parti non cellulosiche legate indissolubilmente alla carta, che devono essere eliminate dal processo in quanto impossibili da riciclare meccanicamente. Che farne, dunque? Questi scarti possono essere smaltiti in discarica, termovalorizzati per ricavarne energia, oppure indirizzati verso le innovative filiere del riciclo chimico.

Secondo Medugno è dunque necessario porre all’interno del Pngr il tema del pulper – attualmente non citato, nella proposta governativa in consultazione –, sottolineando  «l’importanza della pianificazione nazionale dei flussi dello scarto di pulper che consentirebbe di chiudere il ciclo del riciclo in Italia. Tale gestione porterebbe vantaggi in termini di circolarità del sistema con la riduzione di emissioni di CO2 nel trasporto, agevolando ulteriormente la capacità di riciclo. E con un piccolo vantaggio anche per la bolletta energetica», oggi un fattore particolarmente critico per la sopravvivenza stessa di industrie energivore come le cartiere.

«Assocarta – conclude dunque Medugno – ha presentato oggi il suo contributo alla consultazione nazionale sul Programma nazionale sulla gestione dei rifiuti, mettendo in evidenza la richiesta di considerare l’esigenza  di avviare gli scarti di pulper delle cartiere a recupero, funzionale e strategica rispetto all’economia circolare della carta».

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