L’obbligo di raccolta differenziata dei rifiuti organici entrato in vigore all’inizio di quest’anno, oltre a contribuire al raggiungimento degli obiettivi europei sull’economia circolare, può contribuire anche al raggiungimento di una progressiva indipendenza energetica – in particolare dal gas importato dalla Russia – se i rifiuti raccolti potranno essere valorizzati all’interno dei digestori anaerobici.
«L’ulteriore sviluppo dell’intera filiera anche dal punto di vista impiantistico sarà fondamentale per consentire al Paese di centrare quegli obiettivi», spiega il vicepresidente di Utilitalia – la Federazione delle imprese idriche, ambientali ed energetiche – Filippo Brandolini, intervenuto oggi in occasione dei 30 anni del Consorzio italiano compostatori (Cic).
«Un futuro – argomenta Brandolini – che continuerà a vedere la produzione contestuale di energia (biogas e biometano) e compost come elementi complementari: si tratta, d’altronde, di un valore aggiunto recentemente confermato dalla proposta di Programma nazionale per la gestione dei rifiuti, nonché dalla tassonomia europea».
Da un lato, infatti, sfruttando a pieno il potenziale di produzione di biometano da rifiuti a matrice organica «si potrebbero ridurre di oltre il 3% le importazioni di gas dalla Russia e soddisfare le necessità energetiche di circa 950.000 famiglie», mentre al contempo «il compost prodotto dagli impianti è fondamentale per l’agricoltura, perché è in grado di restituire sostanze organiche ai terreni. Un prodotto nazionale e rinnovabile che aumenta la fertilità dei suoli, sicuro e certificato, di qualità confrontabile a quella dei prodotti di importazione di origine fossile o sintetica, come dimostrato da vari autorevoli studi, e ancora più utile in una fase di crisi di approvvigionamento aggravata dal conflitto in Ucraina, e rispetto al quale il Consorzio italiano compostatori svolge una fondamentale funzione di garanzia».
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