In riferimento all’articolo apparso sulle cronache locali in data odierna sul termovalorizzatore di Livorno, le scriventi OO.SS. fanno notare alcune imprecisioni e pongono all’attenzione dell’Amministrazione comunale, dell’Amministratore unico di Aamps, dell’Assessora all’Ambiente Regionale Monia Monni, alcune riflessioni inerenti al percorso partecipativo che la Regione Toscana ha adottato per addivenire al nuovo Piano regionale dei rifiuti.

Sappiamo benissimo che il termovalorizzatore di Livorno avrà bisogno di interventi per proseguire la sua operatività, ovviamente questi saranno in relazione alla durata dell’autorizzazione, ai quantitativi di rifiuti e agli scopi che avrà l’impianto.

Le questioni sono ben altre, il termovalorizzatore è l’unico impianto che chiude il ciclo integrato in RetiAmbiente ed è previsto nel Piano d’ambito, riceve i rifiuti trattati di tutte e quattro le province che ne fanno parte Livorno, Pisa, Lucca, e Massa Carrara. È inoltre fondamentale per il conferimento dei rifiuti Covid-19.

Il termovalorizzatore tratta circa 70mila tonnellate ed occupa attualmente circa 40 lavoratori diretti Aamps (ai quali se ne deve aggiungere un’altra quarantina dell’indotto). Senza contare il personale impegnato in manutenzioni, pulizie, etc. Senza questo impianto tutti questi lavoratori rischiano di perdere il posto.

Il termovalorizzatore produce energia elettrica, che serve in parte per auto alimentarsi, e la maggior parte dell’energia viene venduta al sistema di distribuzione, che solo in questi due mesi estivi ha portato nelle casse di Aamps circa 1,5 milioni di euro.

In merito alla scadenza dell’Aia (autorizzazione integrata ambientale) va detto che è pur vero che la scadenza è ottobre 2023, ma vi sono delle procedure che a livello tecnico giuridico vanno fatte entro il 10/09/2022.

Si rischia di far decadere l’impianto, così, senza neanche presentarsi all’appuntamento, con relative conseguenze per la tutela dell’ambiente, per i cittadini serviti da RetiAmbiente, dei lavoratori e le loro famiglie. Altro aspetto è:

1) dove andranno i rifiuti trattati dall’intero ambito territoriale? Fuori Regione? O in discarica, visto che già oggi in Regione va in discarica il 34% dei rifiuti urbani? Visto che il Piano nazionale dei rifiuti parla di autosufficienza delle Regioni e di portare al massimo il recupero ed il riciclo.

2) la Tari sicuramente aumenterà;

3) poiché il termovalorizzatore incide non poco sul bilancio di Aamps, quali ripercussioni ci saranno sui conti visto che l’azienda è appena uscita dal concordato?

4) questo scostamento di bilancio, verrà ripartito all’interno di RetiAmbiente fra tutti e 100 comuni soci?

5) anziché presentarci i dati oggettivi volti al presente, perché non ci dicono quello che potrebbe accadere senza il termovalorizzatore?

Quindi chiediamo a tutti gli interessati: Sindaco di Livorno, Assessore all’ambiente del Comune, RetiAmbiente, Amministratore Unico di Aamps, Ato Toscana Costa, Assessora Regionale Monia Monni di convocarci per avere un confronto diretto ed immediato.

Il nostro non è un pregiudizio ideologico, è la vita reale, di tutti i giorni, fatta di cittadini di lavoratori e delle loro famiglie, di carne umana, emozioni e sofferenze, di tutta una vita, che davanti a certe affermazioni non possono girarsi dall’altra parte.

Ben vengano i nuovi impianti all’avanguardia, che sicuramente saranno innovativi, ma va anche detto che al momento siamo alle ipotesi dei progetti.

I progetti dovranno diventare esecutivi, si dovrà trovare i luoghi dove costruire tali impianti, sottoporre i progetti a tutte le autorizzazioni previste per legge. Solo dopo questi passaggi i progetti vedranno la luce.

In pratica ci vorranno tra i 5 ed i 10 anni, perché tali impianti diventino operativi, se va tutto bene. Noi chiediamo semplicemente, che sia prorogata l’Aia al termovalorizzatore, in modo che ci sia tutto il tempo necessario per salvaguardare l’ambiente, i cittadini, i lavoratori e le loro famiglie.

Questa è vita reale, non una soap opera.

il Coordinamento gruppo Retiambiente*

*Fp-Cgil (Giovanni Golino e Mauro Basile), Fit-Cisl (Luca Mannini e Tomas Furia), Uiltrasporti (Antonio Andreozzi e Mario Giovannelli), Fiadel (Filippo Ferrari e Marco Niccoli)  

L’articolo Dai sindacati 5 domande alle istituzioni sul futuro del termovalorizzatore di Livorno sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.