Annualmente ogni cittadino italiano produce circa 500 chili di immondizia. In base all’ultimo report pubblicato dall’Ispra, la differenziata nel nostro Paese tocca quota 64%. Insomma, questa pratica virtuosa stenta ancora a decollare. Nonostante ormai ci sia sempre più attenzione sul tema del riciclo, ancora oggi in tanti fanno parecchia confusione al momento di buttare via un rifiuto e nell’incertezza finiscono per conferirlo nell’indifferenziato.
Ad esempio, siete proprio sicuri di sapere dove vanno gli scontrini o il cartone della pizza? Scopriamo quali sono alcuni degli errori più comuni che si commettono con grande leggerezza, premettendo però che alcune regole possono variare da comune a comune.
Cartone della pizza
Uno degli errori più frequenti riguarda il cartone della pizza. In tanti pensano che vada buttato sempre automaticamente nella carta. In realtà questo contenitore va fra i rifiuti di carta solo quando è pulito. Se invece è visibilmente sporco di olio, mozzarella o pomodoro, come la maggior parte delle volte accade, le operazioni da fare sono tre:
i resti di cibo vanno nella raccolta dell’umido
il coperchio pulito – che solitamente non viene intaccato dalla pizza – va strappato e messo nel contenitore della carta
la parte del contenitore imbrattata di cibo va ridotta di ingombro e inserita nel bidone indifferenziato – solo se certificato compostabile può essere conferito nel bidone dell’umido
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Spazzolini da denti
Il tuo spazzolino da denti è ormai da cambiare? Attenzione a dove lo butti! Se abbiamo si tratta di uno spazzolino tradizionale, con il manico in plastica, dobbiamo conferirlo nell’indifferenziato: si tratta, infatti, di un oggetto composto da parti diverse (manico, setole, testina) e materiali diversi. Se lo gettassimo tutto nella plastica, commetteremmo un errore. Possiamo conferire nel contenitore della plastica solo il cappuccio in plastica che ricopre la testina, se presente.
Nel caso di uno spazzolino con testina intercambiabile, invece, ques’ultima testina deve essere gettata nell’indifferenziato, mentre il manico (alla fine di un ciclo vitale ben più lungo) va nella plastica.
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Scontrini
Veniamo ora ad un’altra nota dolente: gli scontrini. In realtà non esiste un solo tipo di scontrino, quindi non tutti vanno gettati nel contenitore della carta. La maggior parte degli scontrini, infatti, è realizzata in carta termica che non può essere riciclata. Si tratta di un materiale speciale, arricchita con sostanze chimiche che reagiscono al calore. Questo tipo di scontrino va smaltito nel secco indifferenziato.
Un trucchetto molto semplice per capire se uno scontrino è realizzato in carta termica non riciclabile nella carta consiste nel riscaldare lo scontrino con un accendino (senza dargli fuoco): se diventa nero, va gettato nell’indifferenziato.
Esiste però un nuovo tipo di carta termica, sviluppata con una tecnologia diversa e senza l’utilizzo di componenti di sostanze chimiche dannose. Questo tipo di carta per scontrini è di colore grigio/bluastro e può essere riciclata nella carta (controlliamo sempre la presenza della dicitura Riciclabile nella carta). Infine, l’unico tipo di fattura fiscale che possiamo buttare nella carta a occhi chiusi è quella stampata direttamente su carta normale da una stampante e non da un ricevitore di cassa.
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Gusci delle cozze e delle vongole
Alzi la mano chi non era sicuro fino a un attimo fa che, essendo “scarti alimentari”, i gusci delle cozze e altri molluschi potessero finire dritti nell’organico. Ebbene, non è così: costituiscono, infatti, un rifiuto alimentare particolare, perché le conchiglie che proteggono la parte molle sono essenzialmente fatte di carbonato di calcio, materiale calcareo molto resistente e non organico.
Va da sé, dunque, che i gusci dei molluschi vanno gettati necessariamente nell’indifferenziato o secco. Stesso discorso vale per i crostacei.
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Penne biro e pennarelli
Se avete sempre buttato le penne e i pennarelli fra i rifiuti di plastica, sappiate che avete commesso un errore. Questi oggetti sono costituiti anche di plastica, ma non solo: contengono inchiostro e sono dotati di una punta costruita con materiale differente. Per questo motivi vanno gettati nell’indifferenziato.
Sfatiamo i falsi miti sul riciclo
A proposito di raccolta differenziata, sul web circolano ancora diversi falsi miti, di cui molte persone sono ancora fermamente convinte. Tra i più ricorrenti spicca quello relativo ai contenitori di alimenti, che siano di vetro, di plastica o di tetrapak. Moltissimi italiani li sciacquano regolarmente prima di gettarli via. In realtà, non è necessario lavarli, ma è sufficiente svuotarli da ciò che hanno contenuto. Residui minimi, infatti, non compromettono il recupero e il riciclo.
Un discorso simile vale per i vasetti di vetro. Anche voi staccate sempre l’etichetta dai barattoli di salsa di pomodoro o contenitori simili? In realtà non serve farlo poiché vengono eliminate direttamente quando arrivano nell’impianto. Occorre separare solo ciò che è asportabile manualmente con facilità.
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