Il Consiglio comunale di Scarlino, riunitosi ieri, ha preso atto del progetto di economia circolare avanzato da Iren ambiente e approvato l’impegno a recepire la variante urbanistica necessaria a realizzarlo.

Tale recepimento sarà contestuale alla positiva chiusura della relativa Conferenza dei servizi, attesa per domani in Regione Toscana.

L’approvazione è arrivata con un solo voto contrario (dal capogruppo di Fratelli d’Italia, Paolo Raspanti): a favore hanno votato la maggioranza, i gruppi consiliari Per Scarlino (Mauro Biagioni), Scarlino Insieme (Marcello Stella) e Pensiamo Scarlino (Roberto Maestrini).

«Si conclude dopo anni la vicenda dell’inceneritore di Scarlino ed entriamo in una nuova fase che si fonda sull’economia circolare. È un momento importante per ciò che questo progetto rappresenta per il nostro territorio», dichiara l’assessore all’Urbanistica, Cesare Spinelli.

Il primo step sarà la demolizione del vecchio impianto di incenerimento e la bonifica del sito, poi inizieranno gli investimenti per circa 150 mln di euro – che porteranno anche 118 posti di lavoro – sui nuovi impianti: in totale valorizzeranno circa 300mila tonnellate di rifiuti l’anno, secondo quanto dettagliato da Iren alla nostra redazione un anno fa.

In primis, si parla di un impianto per il riciclo del legno che trasformerà 110mila ton/a di rifiuti derivanti da mobilio, demolizioni e imballaggi in 750mila pallet per il trasporto di merci e 135mila metri cubi di blocchetti distanziatori per pallet.

Un impianto per riciclo di pulper (scarti del riciclo della carta, contenenti le impurità della relativa raccolta differenziata) e plasmix (quelle plastiche eterogenee difficili se non impossibili da riciclare meccanicamente, che arrivano a rappresentare il 70% della raccolta differenziata di settore) punta invece, attraverso la tecnologia I.Blu, a valorizzare 90mila ton/a di rifiuti in ingresso per produrre circa 65mila ton/anno di polimeri termoplastici.

Un impianto di carbonizzazione idrotermale (Htc) mira invece a trasformare 100mila ton/a di fanghi di depurazione e Forsu (l’organico della raccolta differenziata) in bio-carbone utilizzabile sia come combustibile, sia come materia prima in altri cicli industriali, sia come fertilizzante.

Infine, il progetto prevede la realizzazione di un impianto di depurazione delle acque del processo industriale (108mila tonnellate/anno) e di percolato.

«Abbiamo valutato approfonditamente il piano proposto da Iren Ambiente Spa – continua Spinelli –  grazie al supporto del tecnico esterno Maurizio Galasso abbiamo potuto constatare che gli impianti proposti non risultano impattanti per l’ambiente e, soprattutto, per la salute dei cittadini. Continueremo chiaramente a vigilare sul rispetto di tutte le norme, perché la fase progettuale è certo importante ma è fondamentale il controllo successivo all’avvio degli impianti. Non da meno il progetto prevede la creazione di ulteriori posti di lavoro».

L’articolo Dal Comune di Scarlino via libera alla variante urbanistica per il progetto Iren ambiente sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.