In tempi di crisi climatica non c’è transizione ecologica senza una gestione sostenibile dell’acqua, per questo la Toscana si appresta a investire centinaia di milioni di euro sul servizio idrico integrato, anche grazie ai finanziamenti in arrivo dal Pnrr che premiano la qualità dei progetti avanzati dal territorio.
Complessivamente, ad oggi i gestori toscani associati a Confservizi Cispel Toscana e coordinati dall’Autorità idrica toscana (Ait) hanno ottenuto dal Pnrr circa 250 mln di euro.
Ottimi i risultati ottenuti nelle graduatorie relative alla misura 4.1 (opere strategiche) per 86 mln di euro, della misura 4.2 (riduzione perdite di rete) per 87 mln di euro, della misura 1.1.C (economia circolare, gestione fanghi) per circa 34 mln di euro e infine 40 mln di euro sulla misura 4.4 (investimenti in fognatura e depurazione).
Proprio su quest’ultima tranche di interventi si soffermano oggi Ait e Cispel, con una nota congiunta che aggiorna le informazioni già arrivate dalla Giunta regionale a luglio.
La Toscana ha infatti visto finanziati tutti i 10 progetti presentati dai sette gestori locali (Acque, Acquedotto del Fiora, Asa, Gaia, Geal, Nuove acque, Publiacqua) sotto il coordinamento dell’Ait; è poi in graduatoria poi per altri sette progetti nella lista di “riserva”, per un finanziamento di altri 27,5 mln di euro che scatterà in caso di mancato avvio di progetti finanziati in altre regioni, e che porterebbe il totale a 67,5 mln di euro.
«Rappresentano un ottimo risultato – commenta il presidente di Cispel, Nicola Perini – che consentirà di realizzare entro il 2026 progetti di adeguamento della rete fognaria, degli impianti di depurazione e delle linee di riuso dell’acqua depurata in tutte le aree della Regione, con il miglioramento del servizio a favore di circa 130.000 abitanti».
Un flusso di risorse che migliorerà ulteriormente la capacità di investimento sul servizio idrico, in una Regione come la Toscana che già vede il miglior dato di spesa per investimento procapite in Italia (oltre 80 euro abitante anno, contro una media nazionale di 62), riducendo quindi l’impatto tariffario degli investimenti.
«Queste risorse sono importanti – spiega il direttore di Ait, Alessandro Mazzei – perché vanno a colmare in parte anche progetti che erano stati avviati per uscire da alcune procedure di infrazione dell’Unione Europea. E con i finanziamenti di questa linea del Pnrr possiamo anticipare alcuni lavori già programmati nel piano degli investimenti di Ait o alleggerire le tariffe dei cittadini, liberando spazio per altri investimenti sui territori».
Il tutto in un contesto che vede la Toscana come prima Regione italiana ad aver avviato il proprio percorso verso un novo Piano di tutela dell’acqua (Pta), grazie all’iniziativa messa in campo lo scorso giugno in collaborazione con la Fondazione Ewa, accelerando così gli investimenti sulla resilienza del territorio di fronte all’avanzata del clima che cambia.
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