La partecipata pubblica Nuove acque spa, che ha in carico la gestione del servizio idrico integrato nell’Ato 4 – Alto Valdarno, ha presentato oggi l’avanzamento dei lavori di ammodernamento in corso all’impianto di depurazione di Casolino (AR).
Presente per l’occasione una delegazione di Legambiente regionale e nazionale, alla quale sono state illustrate le tre fasi dell’intervento, iniziato nel 2021.
Il primo riguarda l’ammodernamento del cosiddetto sistema dei digestori anaerobici, che punta a ottenere fanghi di depurazione più facilmente disidratabili, producendo al contempo biogas da valorizzare in energia termica: i lavori del digestore secondario sono già conclusi, mentre la conclusione di quelli del digestore primario è prevista per la primavera 2024.
Il secondo step, più complesso, sarà ultimato nel mese di giugno 2024 e riguarda la copertura delle vasche e l’installazione dell’impianto di trattamento odori.
Infine il terzo lotto, al momento in fase di esame per la relativa aggiudicazione, interesserà l’impianto di essiccamento di nuova generazione; i lavori inizieranno nel prossimo mese di gennaio e si protrarranno fino a fine dicembre 2025.
«L’impianto di Casolino – spiega l’ad di Nuove acque, Francesca Menabuoni – ha una potenzialità di trattamento dei reflui di 90mila abitanti equivalenti e, una volta che i lavori si saranno conclusi, potremo vantare di avere un impianto che funzionerà come hub provinciale di essiccamento e trattamento fanghi da destinare interamente a recupero di materia ed energia, grazie alla valorizzazione della produzione di biogas».
Il progetto complessivo prevede un investimento complessivo di 14 mln di euro, parzialmente finanziato da tariffa (5,8 mln di euro) e il resto (8,2 mln di euro) con fondi del Pnrr.
Il contributo del Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato ottenuto in virtù della valenza ambientale del progetto che, al suo completamento, consentirà di incrementare la produzione di biogas del 70% da destinare a produzione energetica, di ridurre i consumi energetici del 20%, i quantitativi di fanghi prodotti del 66%, l’energia termica del 30% ed una accurata e radicale riduzione delle emissioni odorigene che un impianto di depurazione, per sua natura, può produrre.
«L’impianto di Nuove acque ha l’obiettivo di rendere più efficiente la depurazione delle acque e al contempo si inserisce a pieno titolo nel settore dell’economia circolare, visto il riciclo virtuoso della materia accompagnato da una riduzione di utilizzo di energia da fonti fossili – commenta Federico Gasperini, direttore di Legambiente Toscana – Per questi motivi Legambiente segnala il revamping dell’impianto di depurazione di Casolino tra i cantieri virtuosi della transizione ecologica necessari per raggiungere gli obiettivi ambientali indicati in sede europea».
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