Progettare per la circolarità significa tante cose. Lo ricordiamo spesso qui su EconomiaCircolare.com. Quando si parla di design, circolare può voler dire…e di questa varietà abbiamo provato a tenere conto quando vi abbiamo proposto i nostri oscar della circolarità.

Un po’ alla volta stiamo esplorando ognuna di queste categorie. Una delle cose cruciali è che i nostri oggetti siano riparabili e che quindi la loro vita non finisca quando si rompe una parte dell’oggetto ma che quella parte possa essere sostituita, riparata eccetera.

Vediamo allora quali sono le opzioni a disposizione del consumatore che voglia assicurarsi di mettersi in casa oggetti che non debbano finire nella spazzatura al primo problema. 

Se il divano cambia pelle: Costume di Magis

Un divano completamente modulare, facile da riparare, trasformare e riciclare a fine vita. Progettato dal designer tedesco Stefan Diez per Magis, il divano Costume è costituito da diversi elementi modulari, assemblati senza l’uso di colle, che possono essere combinati in diverse configurazioni, seguendo le semplici istruzioni fornite sul manuale del prodotto: sedute, ottomane e braccioli sono unità singole che si agganciano tra di loro grazie a un particolare sistema ad incastro che utilizza elementi di connessione appositamente studiati dal designer. I singoli elementi possono essere acquistati separatamente per modificare o ampliare il divano. La struttura è in polietilene riciclato e riciclabile. Completamente sfoderabile grazie ai passanti elastici agganciati al fondo, il divano può cambiare pelle ogni volta che lo si desidera. 

Foto: Magis

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Luce eterna: Oplight di Flos

Anche Flos, l’iconico marchio di illuminazioni made in Italy, ha raccolto la sfida della circolarità e, con Oplight, propone una lampada pensata per consumare poco e durare nel tempo. Progettata dal designer inglese Jasper Morrison, Oplight è un’applique composta da una placca di alluminio pressofuso e da un diffusore in policarbonato, i cui componenti sono assemblati senza l’utilizzo di colle, rendendola quindi facile da smontare e riparare, nonché da riciclare una volta arrivata a fine vita. Ma la fine vita potrebbe non arrivare mai per questa lampada, perché ha all’interno una scheda led a basso consumo che, a differenza della maggior parte delle illuminazioni in commercio, non è incollata al dissipatore e può così essere facilmente sostituita, garantendo a Oplight una vita potenzialmente eterna. 

Foto: Flos

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Componi il tuo giardino: Lafuma Mobilier

Per quelli di noi che hanno la fortuna di avere un terrazzo o un giardino, arredare significa anche trovare mobili in grado di resistere ai fenomeni atmosferici. Ma resistenza non deve significare rinunciare alla durabilità e alla circolarità, anzi: proprio dove i mobili si rovinano di più è necessario trovare soluzioni che ne prolunghino la vita. Ci pensa Lafuma Mobilier che, come si legge sul sito internet dell’azienda, “si adopera per contrastare l’obsolescenza programmata e la cultura dell’usa e getta”. Le sedie a sdraio, i lettini e le poltrone da giardino di questo marchio francese sono realizzati con tele facilmente estraibili e sostituibili con i tanti modelli disponibili online, a prezzi contenuti (un altro aspetto importante per l’azienda). L’azienda offre anche una vasta scelta di parti di ricambio che consente di sostituire o aggiungere braccioli, poggia piedi, cerniere, ruote, lacci e connettori: sul sito web, tutte le istruzioni per una facile e rapida sostituzione.

Foto: Lafuma Mobilier

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Riparare è un gioco: Playwood

Il segreto della riparabilità è la modularità. Più modulari sono i componenti degli oggetti che entrano nelle nostre case più quegli oggetti saranno longevi. Su questo semplice principio si basa l’idea dietro Playwood che consente a chiunque di diventare designer e costruire mobili completamente personalizzati grazie a un innovativo sistema di assemblaggio e a decine di tutorial. Il concetto è semplice: se connessi nel modo giusto, i pannelli in compensato sono tutto quello che serve per creare qualsiasi pezzo di arredamento. Ispirandosi al mondo dei giochi e delle costruzioni, l’italiana Playwood ha così brevettato un connettore che consente di assemblare pannelli in decine di configurazioni, trasformandoli in tavoli, sedute, scaffali e tanto altro. Potenzialmente modificabili all’infinito questi mobili sono altrettanto facili da smontare e, quando non servono più, tornano ad essere niente più che una pila di pannelli di compensato e giunture in plastica, facilmente riutilizzabili per nuovi progetti. Tutto quello che serve, è un po’ di fantasia. In mancanza della quale, tuttavia, si possono seguire le indicazioni di uno dei tanti manuali presenti sul sito web dell’azienda.

Per fare un tavolo ci vuole un libro: How to repair everything

Se è vero che le aziende possono (e devono) fare tanto per rendere più riparabili i propri prodotti, è anche vero che i consumatori possono giocare un ruolo da protagonisti nella rivoluzione della riparabilità. Come? Imparando a riparare tutto il riparabile. Per questo abbiamo voluto inserire in questa lista anche un libro, un manuale che insegna a riparare oggetti di uso quotidiano. How to repair everything: a green guide to fixing stuff dell’autore inglese Nick Harper é una guida ricca di istruzioni che insegna a riparare arredi e piccoli elettrodomestici di ogni genere, dal microonde al tostapane, dalla TV al WC. Se in inglese a scuola avevate 3, esiste anche un’opzione nostrana, seppure con un focus più specifico, Riparare (quasi) ogni cosa. Come aggiustare gli oggetti di uso quotidiano con l’elettronica e la stampa 3D di Paolo Aliverti: da qualche parte bisogna pur iniziare! 

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