C’è chi ama il presepe, chi più l’albero, chi entrambi. Sta di fatto che dopo le celebrazioni, a molte persone presenta un dilemma: dove buttare l’albero di Natale, sia quello vero sia quello artificiale, in modo corretto? Che fine far fare alla pallina rotta? E al pupazzo del presepe che non si riesce a riparare? Nel periodo post-Epifania, quando si smonta tutto, questa domanda diventa particolarmente pressante e eccoci qui a dare qualche risposta, ricordandovi che alcune regole possono cambiare di comune in comune e dunque è bene consultare il regolamento locale (e farsi aiutare da app come Junker).
Alberi di Natale Veri: Crescita e Smaltimento
Gli abeti veri sono una scelta popolare e sostenibile per il Natale, dato che, a differenza di quelli artificiali, sono risorse rinnovabili, vengono coltivati anche in Italia, sono naturalmente biodegradabili e spesso provengono da coltivazioni gestite in modo responsabile (cosa che si può verificare al momento dell’acquisto). Tuttavia, una volta che le festività sono finite, molti si chiedono cosa fare con questi alberi che possono crescere fino a raggiungere dimensioni considerevoli.
Dove buttare un albero di Natale vero: quali opzioni abbiamo (e cosa non fare)
1. Ripiantare: Se il tuo abete è ancora in buone condizioni, possiede le radici e hai un giardino privato a disposizione, potresti considerare di ripiantarlo. Questo permette all’albero di continuare a crescere e contribuire all’ambiente. Magari il prossimo anno potresti decorarlo direttamente all’aperto, pronto ad accogliere gli ospiti che ti verranno a trovare. Prendi però bene le misure perché sono piante destinate a diventare molto alte. C’è però da dire subito che il clima giocherà un ruolo di primo piano sulla scommessa per la sua sopravvivenza.
2. Centri di Raccolta: Nelle diverse città esistono centri di raccolta che accettano alberi di Natale post-festività. A volte vi sono delle iniziative organizzate anche da privati che riprendono gli alberi venduti. Gli abeti restituiti vengono valutati: quelli in buone condizioni potrebbero essere ripiantati in aree idonee, mentre gli altri verranno smaltiti e solitamente diverranno compost.
3. Compostaggio: Se avete un giardino ma l’albero sembra non farcela e avete la fortuna di avere una compostiera, le piante potranno essere trasformate in compost, un’ottima risorsa per arricchire il terreno. Prima di conferirle nell’organico, assicuratevi di rimuovere tutte le decorazioni e di sminuzzare i tronchi e i rami se necessario.
Non piantare gli abeti nelle aree pubbliche
È fondamentale ricordare che non si dovrebbero mai piantare alberi in aree pubbliche senza autorizzazione. Questo atto, anche se benintenzionato, può disturbare l’equilibrio ecosistemico locale, introducendo specie non autoctone o interferendo con la flora e fauna esistente. Quindi non prendere singolarmente questa iniziativa.
Alberi di Natale finti: smaltimento e riciclo
In gran parte delle case, c’è da dirlo, si trovano loro: gli alberi artificiali, spesso fatti di plastica e altri materiali non facilmente biodegradabili, che durano anni, ma presentano sfide diverse in termini di smaltimento. Materiali e dimensioni infatti possono cambiare le regole del gioco, o meglio, della differenziata.
Dove buttare un albero di Natale di plastica
Il classico albero finto che sia da buttare, anche se esternamente lo vediamo in plastica e internamente scorgiamo il metallo nella struttura, non può essere conferito nella plastica né coi metalli, nemmeno quando le due frazioni siano raccolte nello stesso cassonetto. Per la plastica, vengono avviati a riciclo solo gli imballaggi (come bottiglie, sacchetti, scatole e così via). I metalli di regola (ma verificate sempre!) si riciclano a prescindere ma in questo caso sono difficilmente scindibili dalla componente in plastica e sono voluminosi. Se stiamo poi parlando del classico albero artificiale, infatti abbiamo di fronte un manufatto di discrete dimensioni e quindi non potrà nemmeno essere conferito nell’indifferenziato (l’alberello di pochi centimetri potremmo invece dire di sì). Quindi? La risposta c’è. Avendo di fronte a noi un oggetto ingombrante, sarà il caso di vedere l’ecocentro più vicino a noi perché con molta probabilità dovrà essere portato lì.
Dove buttare un albero di Natale con impianti luminosi
A quanto vi abbiamo appena spiegato vi è almeno una eccezione. Se l’albero ha un impianto di illuminazione incorporato – e quindi si alimenta a batteria o a corrente – entra nella categoria dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Questi rifiuti richiedono una raccolta separata per garantire che vengano smaltiti e riciclati correttamente, evitando così di rilasciare sostanze nocive nell’ambiente e recuperando componentistiche importanti. Se sono quindi apparecchi sotto i 25 cm, potremo avvalerci della normativa Uno contro Zero https://economiacircolare.com/rifiuti-elettronici-spreco-raee-giornata-internazionale/ e portarli nei megastore che vengono dispositivi elettronici. Per quelli che superano tale misura, potremo avvalerci della regola dell’Uno contro Uno nel caso in cui ne comprassimo uno nuovo, potendo dare in cambio quello vecchio. Come terza via vi è sempre l’isola ecologica.
Dove buttare un albero di Natale di legno o cartone
L’albero di Natale finto può però essere di tanti altri materiali, alcuni dei quali rinnovabili. Questo è ciò che accade ad esempio con gli alberi in legno o di cartone. In questo caso non vanno nella frazione secca indifferenziata. E quindi? la riposta è semplice. Nel caso l’albero finto sia fatto di legno, è possibile conferirlo nella raccolta differenziata del legno che solitamente avviene presso gli ecocentri. Se invece è fatto di cartone, si può facilmente inserire nella raccolta di carta e cartone, ovviamente riducendolo di volume nel caso in cui fosse molto ingombrante. Questi materiali sono facilmente riciclabili e rappresentano un buon compromesso se si cerca un albero di Natale finto ma ecologico, potendo peraltro verificare che la materia prima provenga da foreste gestite in maniera responsabile, verificando la presenza di certificazione come FSC e PEFC.
Dove si buttano gli addobbi natalizi rotti
A rompersi non è detto che sia solo l’albero. Anzi, a chi non capita già in fase di allestimento di trovare una pallina spezzata o schiacciata o un addobbo diviso in due? Le decorazioni varie non sempre hanno una vita più lunga degli abeti dove verranno ospitati: tutti elementi che hanno contribuito a creare la giusta atmosfera ma che, una volta rotti, possono diventare un problema. Dove si buttano? Anche gli addobbi natalizi si possono suddividere in diverse categorie a seconda del loro materiale. Vediamo come smaltire ciascuno di essi.
Luci natalizie, ghirlande elettriche o decorazioni motorizzate
Le luci dell’albero di Natale sono forse tra gli addobbi che più frequentemente si guastano. Sotto la categoria dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), devono essere conferite in maniera specifica, come abbiamo già spiegato per gli alberi. Quindi presso gli ecocentri o presso i negozi che vendono luci ed apparecchiature elettriche offrono il servizio di raccolta RAEE. Stessa fine faranno tutte le decorazioni che funzionassero a batteria o elettricità, come quei babbo natale danzanti, ghirlande dotate di impianto di illuminazione o quei trenini che a volte corrono intorno all’albero sospesi a mezz’aria.
Palline di vetro, porcellana o di plastica
Le palline di Natale possono essere davvero di tantissimi materiali come vetro, porcellana o plastica. Nel caso si rompano, è importante non gettarle nell’immondizia generale o nella raccolta del vetro o della plastica. Non sono imballaggi, e andranno quindi nell’indifferenziato.
Decorazioni in legno, carta o cartone
Le decorazioni legno, in carta o cartone (come i classici lavoretti a scuola dei nostri figli) possono seguire rispettivamente la differenziata associata al materiale. Possono essere quindi riciclate ma pur sempre seguendo un principio di precauzione. Se il trattamento è stato tale per cui invece di un normale colore, carta e cartone sono rivestiti di vernice, sarà opportuno evitare di rischiare di contaminare la differenziata, smaltendoli nell’indifferenziato.
Leggi anche: Che cosa è il wish-cycling e come ridurre i rischi di raccolta differenziata sbagliata
Addobbi in tessuto
Non inusuali sono gli addobbi come fiocchi di stoffa e nastri. Questi, rientrando nei tessuti, possiamo ritenere possano andare nella raccolta differenziata del tessile ad eccezione di quelli sporchi. Ricordiamo infatti che in questa frazione non si può conferire qualcosa che potrebbe finire per imbrattare il resto della raccolta. Quindi se ci avete spruzzato quella (tremenda) neve finta, sarà da preferire la raccolta indifferenziata. Attenzione ai materiali compositi come quelle di stoffa incollata sulla plastica. In tal caso si dovranno buttare nell’indifferenziato.
Cosa fare con le statuine e i pezzi del presepe rotti da buttare
Veniamo ora al presepe. A chi non è mai capitato che una statuetta si rompa? Usualmente si prova a incollare i pezzi ma anno dopo anno arriva un certo punto in cui si decide di sostituire quei pupazzetti arrivati davvero al capolinea. Il primo passo per uno smaltimento corretto – come abbiamo visto per l’albero e i decori – è identificare i materiali di cui sono composti i pezzi del presepe. Comunemente, questi possono essere realizzati in plastica, gesso, ceramica, carta o altri materiali misti.
Dove si buttano i pupazzetti del presepe di plastica, gesso, terracotta o ceramica
Quelli in plastica sono forse tra i più comuni. Ma non mancano i più fedeli alla tradizione in terracotta ma anche in gesso o ceramica. Ogni pezzo di tal fattezza andrà conferito nella frazione secca indifferenziata. Ciò vale a maggior ragione per i materiali misti come i protagonisti del presepe di vario materiale ma con vestiti di stoffa. Ove riusciste a svestirli, a dire il vero i ritagli di tessuto – se puliti – potrebbero essere conferiti nella raccolta del tessile se fossero puliti ma c’è da dire che spesso sono ben incollati e ci si può rischiare di fare male in tale operazione e non ne vale assolutamente la pena e in ogni caso potrebbero esserci residui di colla. Quindi ribadiamo anche in questo caso che si gettano direttamente nell’indifferenziato.
Pupazzi e pezzi del presepe che vanno ad elettricità o a batteria non vanno nell’indifferenziato (ma nemmeno nella plastica)
Da anni vanno di moda pezzi del presepe che si muovono. La lavandaia che lava i panni, il pescatore con la canna da pesca, la fontanella che fa circolare l’acqua e così via. Tali piccoli capolavori sono alimentati a batteria o tramite presa elettrica. Ciò li rende apparecchiature elettriche o elettroniche. Come già raccontato nei paragrafi precedenti, per le decorazioni high tech e per le luci, se si rompono, saremo di fronte ai RAEE e come tali andranno conferiti.
Dove si buttano le carte e i fondali del presepe
Di carte per fare deserto, montagne, grotte e per riprodurre il cielo per la natività ne esistono di tutti i tipi. Qui la regola è una: se sono di carta e sono puliti (non innevati ad esempio), potranno andare nella carta. Tutti gli altri materiali come la plastica o quelli con componenti miste, andranno nell’indifferenziato
Prestiamo maggiore attenzione a come trattiamo e conserviamo le decorazioni di Natale
Come abbiamo visto in questa disamina di alcune delle decorazioni natalizie più comuni, gran parte degli addobbi ha come fine ultimo l’indifferenziato mentre in altri casi una seconda vita c’è ma non è così banale individuare il canale giusto. Tutto ciò deve portarci a riflettere sull’importanza di trattare bene alberi, presepi e decori perché allungare loro la vita rimane sempre la scelta più virtuosa.
L’articolo Dove buttare l’albero di Natale e i pezzi del presepe proviene da Economia Circolare.