Nell’impianto del bresciano dal 2011 riciclate quasi 10mila tonnellate. Con il progetto “Da Chicco a Chicco” di Nespresso le capsule esauste si trasformano in nuove materie prime. L’impianto Garm dove avviene la separazione e il trattamento dell’alluminio e del caffè al centro della quinta tappa della campagna “I cantieri della transizione ecologica” di Legambiente
Può un chicco di caffè trasformarsi in un chicco di riso? Sì, grazie al progetto di economia circolare di Nespresso “Da Chicco a Chicco” che dona una seconda vita alle capsule esauste di caffè. Avviato nel 2011 grazie alla collaborazione tra la grande azienda, Cial (Consorzio Nazionale Imballaggi Alluminio), Utilitalia, Cic (Consorzio Italiano Compostatori) e l’impianto Garm – Gavardo Recupero Metalli, è il primo sistema lanciato in Italia per il recupero e il riciclo delle capsule in alluminio.
Esempio virtuoso di economia circolare, il progetto “Da Chicco a Chicco” consente di riconsegnare le capsule esauste in oltre 150 punti di raccolta in 80 città italiane, per poterne così recuperare e riciclare tutti i componenti. L’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo che lo trasformerà in nuovi oggetti come penne, biciclette, coltellini. Il caffè esausto, invece, viene inviato in un impianto di compostaggio, trasformato in compost e, successivamente, ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e, infine, donato al Banco Alimentare di Lombardia, Lazio, Piemonte e Puglia.
Con un incremento del +13% rispetto all’anno precedente, nel 2022 la raccolta ha permesso di recupere un totale di 1.700 tonnellate di capsule esauste, in particolare più di 850 tonnellate di caffè e oltre 100 di alluminio. Dal 2011 sono state recuperate quasi 10.000 tonnellate di capsule in alluminio che hanno permesso di generare nuove risorse: circa 570 tonnellate di alluminio, 5.000 tonnellate di caffè esausto e più di 5.000 quintali di riso, equivalenti a circa 5 milioni di piatti destinati a chi ne ha più bisogno.
Economia circolare, seconda vita dei rifiuti, innovazione tecnologica, impegno sociale, sinergia tra grandi aziende, consorzi e impianti di riciclo sono le parole chiave del progetto di Nespresso che Legambiente ha deciso di inserire nella sua campagna nazionale “I cantieri della transizione ecologica” come quinta tappa del suo viaggio lungo la Penisola. Legambiente e Nespresso hanno visitato l’impianto Garm – Gavardo Recupero Materiali a Gavardo (Bs), specializzato nel recupero di nuove materie prime e nella lavorazione delle capsule in alluminio, dove avviene il trattamento e la separazione dei due materiali che compongono la capsula esausta. Dalla provincia di Brescia, l’associazione ambientalista ha lanciato il suo messaggio: l’economia circolare rappresenta un’importante chiave di sviluppo per il Paese, bisogna realizzare più impianti per il riciclo e il riuso.
«L’Italia – ha dichiarato Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – deve accelerare il passo sul fronte dell’economia circolare, perché investire in questo settore significa aiutare l’ambiente, rilanciare l’economia, creare nuovi posti di lavoro e investimenti. Se da una parte sono tante e diverse le buone pratiche che in questi anni si sono sviluppate lungo la Penisola e che hanno per protagonisti cittadini, amministrazioni, tante aziende piccole e grandi; dall’altra parte è importante che a livello nazionale vengano rimosse quelle barriere non tecnologiche che frenano lo sviluppo di questo settore, e previsti interventi e politiche più lungimiranti ed efficaci. Il Paese ha bisogno di più impianti di economia circolare, come ad esempio quello di Gavardo».
In questa occasione Nespresso ha presentato anche il primo Report di Impatto come società benefit in Italia che contiene i dati e gli obiettivi raggiunti dal progetto “Da Chicco a Chicco”. Numeri interessanti provengono dai risultati della raccolta delle capsule esauste nel 2022 delle grandi città. A Roma ad esempio sono state recuperate 234 tonnellate, con un incremento del 17% rispetto al 2021, mentre Milano resta in linea con il precedente anno con le sue oltre 217 tonnellate. Ottimi risultati anche per Piacenza, Parma e Reggio Emilia con 184 tonnellate e un incremento del +15%, e per Como, Brescia e Bergamo, con 120 tonnellate di capsule esauste e un +7%. Il gruppo Bologna, Rimini, Modena e Ferrara registra complessivamente 108 tonnellate e un +28%. Firenze, con oltre 80 tonnellate, registra un +23%, mentre Napoli raddoppia le tonnellate del 2021, con 10 ton e un incremento del 70%.
«Per il dodicesimo anno i risultati del progetto “Da Chicco a Chicco” ci rendono orgogliosi, e ancora più decisi nella volontà di limitare l’impatto ambientale del consumo di caffè in capsule, di favorire il riciclo di alluminio in Italia e fare in modo che queste due azioni abbiano anche una ricaduta in positivo sulle persone. – ha dichiarato Silvia Totaro, Sustainability & Safety Health Environmental Manager di Nespresso Italiana – Un progetto che, attraverso la triangolazione con i partner coinvolti e l’impegno dei nostri clienti nel riportare le capsule esauste, ci permette di portare avanti e rendere ancora più forte la nostra strategia di sostenibilità. Abbiamo superato gli 8ML e mezzo di euro investiti in sostenibilità in Italia dal 2011 e il nostro obiettivo è di arrivare a 11ML entro il 2025, incrementando progetti e attività in Italia in grado di generare impatto positivo sul territorio, le comunità e il clima.”
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