Le batterie rappresentano un architrave fondamentale per la transizione ecologica d’Europa, dove si prevede un aumento di oltre 10 anni da qui al 2030. Il problema dunque è dove recuperare la materie prime necessarie ad alimentare l’industria, oltre a rendere sostenibile il fine vita.

Due estremi che si toccano nel nuovo regolamento sulle batterie che ha ricevuto oggi il via libera definitivo dal Consiglio Ue, a valle della proposta avanzata dalla Commissione nel 2020 e la successiva adozione dell’Europarlamento all’inizio di quest’anno.

Appena sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale, il nuovo regolamento andrà a sostituire l’ormai obsoleta direttiva in vigore dal 2006, introducendo nuovi obiettivi lungo l’intero ciclo di vita delle batterie: dalla produzione al riciclo.

Si applicherà a tutte le batterie, compresi tutti i rifiuti di batterie portatili, di batterie per veicoli elettrici, di batterie industriali, di batterie per l’avviamento, l’illuminazione e l’accensione (Sli) – utilizzate principalmente per veicoli e macchinari –, nonché alle batterie per mezzi di trasporto leggeri (come bici e monopattini).

«Le batterie – spiega Teresa Ribera, ministra spagnola della Transizione ecologica – sono fondamentali per il processo di decarbonizzazione e la transizione dell’Ue verso modi di trasporto a zero emissioni. Al tempo stesso le batterie giunte al termine del ciclo di vita contengono molte risorse preziose e dobbiamo essere in grado di riutilizzare tali materie prime critiche invece di dipendere da paesi terzi per l’approvvigionamento».

Più nel dettaglio, il regolamento fissa obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili per i produttori (63% entro la fine del 2027 e 73% entro la fine del 2030) e introduce un obiettivo specifico per la raccolta dei rifiuti di batterie per mezzi di trasporto leggeri (51% entro la fine del 2028 e 61% entro la fine del 2031).

Fissa poi un obiettivo per il recupero del litio dai rifiuti di batterie del 50% entro la fine del 2027 e dell’80% entro la fine del 2031, con la possibilità di modifiche mediante atti delegati in funzione degli sviluppi tecnologici e del mercato e della disponibilità di litio.

Il regolamento prevede livelli inoltre minimi obbligatori di contenuto riciclato per le batterie industriali, le batterie per autoveicoli e le batterie per veicoli elettrici, inizialmente fissati al 16% per il cobalto, all’85% per il piombo, al 6% per il litio e al 6% per il nichel. Le batterie dovranno essere accompagnate da una documentazione relativa al contenuto riciclato.

L’obiettivo di efficienza del riciclaggio per le batterie al nichel-cadmio è fissato all’80% entro la fine del 2025 e per gli altri rifiuti di batterie al 50% entro la fine del 2025.

Il documento prevede anche che entro il 2027 le batterie portatili incorporate negli apparecchi siano rimovibili e sostituibili dall’utilizzatore finale.

Il regolamento introduce anche prescrizioni in materia di etichettatura e informazione, tra l’altro sui componenti della batteria e sul contenuto riciclato, nonché un “passaporto della batteria” elettronico e un codice QR; i requisiti in materia di etichettatura si applicheranno entro il 2026 e il codice QR entro il 2027.

Anche la sostenibilità sociale rientra nel perimetro d’interesse del regolamento, che impone agli operatori di verificare la fonte delle materie prime utilizzate per le batterie immesse sul mercato.

«Le nuove norme – conclude Ribera – promuoveranno la competitività dell’industria europea e garantiranno che le nuove batterie siano sostenibili e contribuiscano alla transizione verde».

L’articolo Economia circolare delle batterie, dal Consiglio Ue via libera al nuovo regolamento sembra essere il primo su Greenreport: economia ecologica e sviluppo sostenibile.