La senatrice Simona Petrucci – accompagnata dal consigliere regionale Gabriele Veneri – ha visitato oggi il Polo “Zero spreco” per la valorizzazione dei rifiuti, gestito ad Arezzo dalla partecipata pubblica Aisa impianti.

«Un impianto che in pochi anni passa da fornire energia da 20 a 50 mila persone è un grande impianto strategico, perché riesce a fornire a tutta questa zona l’energia che serve. È un esempio non solo a livello toscano ma nazionale. Inoltre ringrazio la comunità aretina perché questa eccellenza è più volte venuta in soccorso del territorio di Grosseto nei momenti di difficoltà della sua impiantistica nel rispetto del principio di reciprocità», commenta Petrucci.

A San Zeno, dopo il via libera arrivato dalla Regione Toscana nel 2020, è infatti in corso l’attuazione di un articolato piano industriale che prevede da una parte di realizzare una nuova linea di termovalorizzazione da 75mila ton/anno oltre a installare un biodigestore anaerobico ex novo da 35mila ton/anno.

«Siamo in un momento storico in cui tutti i cittadini hanno toccato con mano cosa significa essere in carenza di energia, quindi con prezzi impazziti, talvolta quintuplicati – aggiunge il presidente di Aisa impianti, Giacomo Cherici – Impianti come questi che recuperano dalla città scarti come se fosse una miniera urbana e possono produrre energia, sono e faranno la differenza sotto il profilo energetico fra il mondo passato e il prossimo futuro. Qui si stratta semplicemente di comprendere quanto il processo di termovalorizzazione e di produzione di biometano possa generare sul posto tutta una serie di energie che altrimenti andrebbero comprate all’estero, senza mai dimenticare l’aspetto sociale delle ricadute e l’aspetto occupazionale».

Sulla stessa linea il sindaco di Arezzo, Alessandro Ghinelli: «Noi siamo inquadrati in un sistema per il quale la prima delega che troviamo sopra la nostra testa è quella regionale. In Toscana c’è un problema di fondo che è quello della scarsa uniformità della presenza di impianti nel territorio. È noto che l’Ato Toscana centro è in difetto impiantistico. Questo vuol dire che dobbiamo guardare a impianti come il nostro che lavora per il comprensorio aretino e anche in soccorso di altre realtà della Toscana sud, come prevede il principio di reciprocità. Questo chiedo alla Regione: attuare la politica europea che promuove la realizzazione di impianti come quello di San Zeno».

L. A. 

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