Il 24 giugno, Legambiente Arcipelago Toscano ha inviato Sindaco del Comune di Portoferraio, all’Usl e ad Arpat  una lettera nella quale si leggeva: «Ci è stata segnalata da diversi cittadini la situazione del  distributore Agip Eni situato a Portoferraio in Via Colonnello Marco Antonio Carpani n. 90 e di due depositi in eternit posti tra il distributore e il retrostante condominio. I cittadini lamentano i seguenti problemi: i rifornimenti giornalieri effettuati con autocisterna rilasciano delle forte esalazioni di benzene e gasolio, che possono provocare danni alla salute delle persone che abitano nelle vicinanze, costringendole a chiudersi nella propria abitazione. Anche dopo i rifornimenti, dagli sfiatatoi collegati ai depositi interrati fuoriescono esalazioni. I due depositi in eternit, che sono stati installati più di 40 anni fa e pian piano si stanno degradando, rilasciano probabilmente polveri e fibre notoriamente cancerogene, che mettono a rischio la salute delle persone che abitano nelle vicinanze».

Il Cigno Verde chiedeva di «Verificare la situazione attuale e la sua pericolosità, mettendo in atto tutte le misure per mitigare l’impatto di un impianto che tratta sostanza pericolose nel bel mezzo di un quartiere densamente popolato; Verificare lo stato dei due depositi in Eternit e provvedere affinché sia effettuata una loro rimozione/bonifica al più presto possibile».

A quasi 4 mesi dall’invio della segnalazione, l’unica a rispondere è stata l’USL che il 22 settembre ha ricordato che  « Le “Linee Guida sull’amianto” di cui all’art. 9 Bis della Legge Regionale n.51/2013 pubblicate con Deliberazione della Regione Toscana 9 Aprile 2018, n 378 prevedono che “…la gestione di esposti, segnalazioni e richieste di informazioni che riguardano ambienti di vita è di competenza del Comune, che si avvale dell’Azienda Usl in particolare per quanto riguarda la verifica della valutazione dello stato di conservazione dei MCA, e di ARPAT per quanto riguarda i rifiuti”. Quindi la Azienda Usl è a disposizione per valutare la relazione sullo stato della copertura, relazione che quindi deve essere richiesta al proprietario dell’immobile e inviata eventualmente a questa U.F. per una valutazione. Per quanto riguarda le esalazioni segnalate, la Azienda Usl non dispone di strumentazione per il loro rilevamento».

Sappiamo anche che alcuni cittadini hanno interessato il Comune esponendo le stesse problematiche

Legambiente torna quindi a chiedere al Comune di Portoferraio un intervento urgente per riportare la situazione sotto controllo e permettere così che il distributore possa operare senza creare disagi e pericoli a chi vive nelle vicinanze e perché vengano eliminate subito esalazioni ed amianto pericolosi per la salute umana.

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