Per promuovere la decarbonizzazione servono obiettivi quantificabili. La buona pratica di Lucart

di MICHELE NOERA*

In un’epoca caratterizzata da sfide globali senza precedenti legate ai cambiamenti climatici e alla sostenibilità, la decarbonizzazione si impone come una priorità assoluta per le aziende di ogni settore, compresa l’industria della carta. La capacità di quantificare, analizzare e promuovere le best practice e gli obiettivi volti alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra è diventata un imperativo da cui non si può più prescindere. In questo contesto, strumenti come la Science Based Targets Initiative (SBTi) offrono un quadro rigoroso e basato su dati scientifici per stabilire obiettivi di riduzione delle emissioni, contribuendo significativamente a mitigare gli impatti ambientali negativi delle attività industriali.

Per aziende come Lucart, impegnarsi in questo percorso significa non solo seguire valori etici e imprenditoriali consolidati, ma anche confrontarsi con dati quantificabili e risultati misurabili per rendere tangibile il risultato di questo incessante impegno. La sfida posta dal pianeta richiede una valutazione critica interna e l’implementazione di azioni e soluzioni efficaci per raggiungere obiettivi allineati con gli sforzi globali di limitare l’aumento della temperatura globale a 1,5°C.

Recentemente, il climatologo Carlo Buontempo ha evidenziato come il 2023 sia stato testimone di temperature eccezionalmente alte, sottolineando l’urgente necessità di azioni decise per la decarbonizzazione dell’economia. Per l’industria in generale, e per quella della carta in particolare, ciò implica l’adozione di obiettivi in linea con l’Accordo di Parigi e l’impegno a raggiungerli attraverso l’innovazione e l’investimento in tecnologie e processi sostenibili.

L’industria cui apparteniamo, in particolare, si trova di fronte a sfide uniche, ma anche a opportunità significative nel contesto della decarbonizzazione. Con investimenti in tecnologie pulite, l’adozione di processi di produzione sostenibili e l’utilizzo di materie prime rinnovabili, questo settore ha fatto passi da gigante verso la riduzione dell’impatto ambientale. La decarbonizzazione offre alle aziende l’opportunità non solo di contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, ma anche di rafforzare la propria posizione di leadership e resilienza per dare forma a un futuro migliore.

In questo scenario, l’adozione della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) assumerà un ruolo fondamentale. Questa direttiva introduce requisiti più stringenti per la rendicontazione della sostenibilità, obbligando le aziende a fornire dati affidabili e comparabili sui loro impatti ambientali, sociali e di governance (ESG). Per l’industria della carta, ciò significa un ulteriore incentivo verso l’innovazione sostenibile, richiedendo una documentazione dettagliata delle proprie pratiche in termini di gestione delle risorse, riciclo dei materiali e impatto ambientale.

La CSRD, insieme agli sforzi di decarbonizzazione e all’impegno nella Science Based Targets Initiative, evidenziano l’importanza di un approccio olistico e scientificamente fondato alla sostenibilità. L’integrazione di questi requisiti rappresenta per l’industria della carta e per l’intero sistema economico un’opportunità per rafforzare la fiducia degli stakeholder e, infine, creare valore a lungo termine che vada oltre il profitto economico.

La tangibilità dell’impegno collettivo verso la decarbonizzazione e la sostenibilità rappresenta  un cambiamento epocale nel modo in cui le aziende operano e si relazionano con il pianeta. Con questo impegno verso pratiche più sostenibili, insieme, dobbiamo dimostrare come sia possibile coniugare successo economico e responsabilità ambientale, contribuendo attivamente alla costruzione di un futuro più verde e sostenibile per tutti. Con i fatti e numeri alla mano.

*sustainability and energy transition manager di Lucart