È il primo evento ecosostenibile certificato in Italia. Per il Festival nazionale di Legambiente, PALM fornisce tutti i materiali in legno progettati secondo principi di eco-design e con un approccio a km zero
di Antonio Brunori
Dal 2020, il Festival nazionale di Legambiente, che dal 1989 anima l’agosto maremmano, ha ricevuto la certificazione Ecoevents come primo evento ecosostenibile certificato nell’intera Penisola. La certificazione si ottiene attraverso il raggiungimento di una serie di obiettivi al fine di garantire elevati standard di rispetto ambientale. Gli elementi di arredo, per esempio, devono essere realizzati per la maggior parte in materiali sostenibili (cartone e legno certificati per la loro origine, plastica riciclata, gomma da pneumatici a fine vita, ecc.) tutto all’insegna dell’economia circolare, del riciclo e del riutilizzo. Il rispetto scrupoloso di questi parametri ha portato Festambiente a riflettere anche sul ciclo di vita di questi materiali, sulla loro impronta ecologica, sulla coerenza che ha ogni scelta organizzativa, consapevolezza che è indispensabile per affrontare la crisi climatica in cui siamo tutti coinvolti.
Così, quando è arrivato il momento di scegliere i prodotti di origine forestale (il legno e il cartone, per intenderci) come materiali su cui impostare le strutture degli stand, gli arredi e le suppellettili della festa, si è voluto promuovere un approccio che desse valore alla tutela ambientale, alla legalità, al rispetto dei diritti umani, all’uguaglianza sociale e alle attività del terzo settore. Con l’aiuto di PEFC Italia, organizzazione no profit che permette di certificare la sostenibilità della gestione dei boschi e la rintracciabilità dei prodotti legnosi e cartacei che provengono dai boschi certificati per la loro buona gestione, sono state strette alleanze con imprese italiane che avessero un approccio coerente con la visione di Legambiente e che garantissero la certificazione “Ecoevents”. Tra queste, un ruolo determinante è quello giocato dalla PALM SpA SB, impresa innovativa nella produzione ed eco progettazione di pallet in legno e imballaggi su misura a ridotto impatto ambientale (anche prima azienda produttrice di pallet al mondo certificata B Corp).
PALM ha fornito tutti i pallet progettati secondo principi di eco-design utilizzando legname certificato PEFC (proveniente da foreste gestite in maniera corretta e responsabile secondo rigorosi standard ambientali, sociali ed economici) che FestAmbiente ha utilizzato per realizzare le aree espositive della manifestazione; al termine dell’evento, la Palm si è impegnata a far continuare il ciclo di vita di questi pallet in legno. Una volta finito l’evento, i pallet sono stati smontati e ritirati direttamente da Vignaenaoli sarl, azienda vitivinicola in loco, che li utilizza come strumenti logistici nella loro supply chain (utilizzo primario per il quale sono prodotti i pallet in legno). Un approccio a km zero, con un’impresa poco distante dalla sede di FestAmbiente in Loc. Enaoli, ha favorito una filiera bosco-legno-consumatore responsabile, che abbraccia i principi dell’economia circolare e sistemica, in una filiera totalmente Made in Italy.
I dati forniti da Andrea Barzoni, Head Sales & Sustainability Manager della PALM per i 107 pallet 80×120 tipologia EPAL “Made in Palm” dicono che l’impronta di carbonio dei pallet forniti è di 4,86 ton CO2e. La riduzione dell’impatto ambientale può essere sintetizzata in alcune cifre di risparmio delle emissioni di gas climalteranti che non sono state prodotte grazie a questa collaborazione, evitando il ritorno dei pallet nel magazzino del produttore (a Buzzoletto di Viadana – MN, a 335 km di distanza dal luogo del Festival) e rimanendo nello stesso territorio, utilizzati come normale strumento logistico al posto di essere smaltiti come rifiuti al termine dell’evento (cosa che invece sarebbe successa con altre tipologie di allestimenti monouso). Relativamente al consumo del camion a merce pesante (che emette circa 2,5 kg di CO2 per litro di diesel bruciato) e per un tragitto di 335 per un totale di 111 litri di diesel necessari, che equivalgono a 277 kg di CO2 emessa per tragitto, cioè 554 kg di CO2 per il viaggio completo (e altrettante emissioni per il viaggio di recupero se i pallet EPAL fossero rientrati alla PALM).