La Regione Toscana ha prorogato al 30 settembre la scadenza dell’avviso pubblico sull’idrogeno, pubblicato ad agosto per raccogliere idee progettuali utili allo sviluppo della filiera a livello locale.
La deadline si sposta dunque di due settimane, dal 16 settembre a fine mese.
La cornice normativa è quella agganciata alla programmazione connessa al Pnrr (da cui si attende possano arrivare 200 mln di euro sull’idrogeno per la Toscana) e ai fondi europei 2021-27, senza precludere l’accesso a futuri programmi europei: la stessa Commissione Ue nelle scorse settimane ha annunciato finanziamenti per 5,4 mld di euro a favore dei progetti Ipcei sull’idrogeno, con 1 mld di euro destinato all’Italia.
In che modo queste risorse potranno concretamente declinarsi in Toscana? L’avviso pubblico è lo strumento messo in campo dalla Regione per riordinare le idee in campo, emerse nel corso del tavolo regionale sull’idrogeno H2-T avviato a dicembre 2020, cui hanno partecipato oltre 250 soggetti del mondo della ricerca, imprese e centri di servizio pubblici. Ed è proprio dalla condivisione informale di 85 possibili proposte progettuali che è scaturita l’opportunità di procedere ad un avviso pubblico.
Del resto le opportunità per la Toscana in fatto di idrogeno sono le più varie, spaziando da un’integrazione virtuosa col comparto delle fonti rinnovabili – geotermia in particolare, come suggeriscono in particolare le ambizioni del laboratorio al 100% pubblico di Sesta Lab – o quello dell’economia circolare, dove le proposte già in campo in fatto di riciclo chimico possono permettere di recuperare idrogeno da rifiuti altrimenti destinati a termovalorizzazione o discarica.
Le imprese già presenti in Toscana o che intendono localizzarvisi, enti locali, organismi di ricerca e centri di trasferimento tecnologico possono comunicare i propri intendimenti scrivendo a mi-idrogeno@regione.toscana.it. La raccolta di nuove potenziali idee e la creazione di una banca dati sarà di aiuto, secondo la Regione, per una migliore programmazione e reperire i finanziamenti pubblici per attuare i programmi di ricerca e sviluppo, formazione e investimenti, anche nell’ambito delle risorse del Pnrr. A seconda dell’oggetto del progetto – sia esso di carattere ambientale, produttivo o infrastrutturale – le manifestazioni di interesse saranno assegnate alle direzioni regionali competenti, per una valutazione dell’interesse regionale.
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