I progetti avanzati da Ato Toscana costa e redatti da Retiambiente – il gestore unico e interamente pubblico dei servizi d’igiene urbana sul territorio – si sono classificati al 4° e 6° posto tra i 237 presentati al ministero della Transizione ecologica (Mite) a livello nazionale, per accedere alla linea C del Pnrr dedicata agli impianti innovativi di gestione rifiuti. Presumibilmente, dunque, gli importi richiesti «saranno interamente finanziati», fanno sapere da Retiambiente.
Al quarto posto, nella graduatoria nazionale si è classificato l’impianto per il trattamento di prodotti assorbenti personali (pannolini e pannoloni), localizzato nel comune di Capannori e valorizzato per oltre 15 milioni di euro; al sesto posto nazionale si è invece classificato l’impianto per il trattamento di terre di spazzamento ed alghe previsto nel Comune di Cecina, e prevede un importo di circa 7 milioni di euro.
«Stiamo parlando di impianti molto utili al nostro territorio. Quello riguardante le alghe risponde alle esigenze di un territorio anche ampiamente costiero. L’altro, dedicato a pannolini e pannoloni, sarà uno dei primi in grado di valorizzare un materiale presente nella quotidianità di molti cittadini», commenta il direttore dell’Ato, Alessandro Mazzei. Intervenendo nel merito, il coordinatore del comitato unitario per il controllo analogo di Retiambiente, Marco Pinelli, sottolinea inoltre «l’importanza di un approccio comprensoriale, che la società è capace di esprimere, aumentando quindi la possibilità di successo in queste proposte, che sarebbe stata improbabile ottenere diversamente o in modo disomogeneo».
A graduatoria definitiva, quando le risorse saranno erogati a fondo perduto dal Mite, Ato e Retiambiente saranno impegnati a realizzare gli impianti entro il 2026. Un successo che si somma a quello registrato e già ottenuto sulla linea B (impianti per il trattamento dell’organico e rifiuti umidi a Massa-Carrara, primo in Toscana nella linea B). Entrambi risultati che costituiscono un buon viatico anche per ciò che riguarda la linea A, ovvero quella destinata ai progetti più propriamente legati alla raccolta e che sarà pubblicata il 20 novembre.
«Laddove fossero confermate le graduatorie della linea B e C, Retiambiente potrebbe contare su circa cinquanta milioni di euro a supporto degli investimenti previsti nel piano industriale, nella misura complessiva di 170 milioni di euro – osserva il presidente di Retiambiente, Daniele Fortini – Questo vuol dire che quasi il 30% degli investimenti necessari alla modernizzazione del ciclo dei rifiuti dell’Ato costa sarà acquisito a costo zero, evitandone la ricaduta sulle tariffe pagate dai cittadini».
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