Si è celebrata ieri in tutto il globo la Giornata mondiale del riciclo, in occasione della quale anche il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto è intervenuto parlando dell’Italia come di uno Stato «leader» nell’economia circolare.
Ma se è vero che sono moltissime le eccellenze che punteggiano lo Stivale, il sistema-Paese mostra ancora molti ritardi nella gestione dei rifiuti, con una forte disomogeneità delle performance territoriali.
Un tema messo chiaramente in evidenza dall’eurodeputata italiana Rosa D’Amato (Green/Efa), nel suo intervento in seno alla commissione Petizioni del Parlamento europeo.
La gestione dei rifiuti e le discariche irregolari è «un problema strutturale in alcune regioni dell’Italia e del sud in particolare», spiega D’Amato nel suo intervento documentato dall’agenzia europea di videonotizie TotalEu production, con cui greenreport.it ha avviato una collaborazione editoriale.
«In questo caso – argomenta D’Amato – si denuncia una serie di irregolarità nel comune di Melicuccà in Calabria, irregolarità commesse nell’iter di costruzione di una nuova discarica per rifiuti solidi urbani».
La petizione, presentata da cittadini calabresi, sottolinea che la discarica violerebbe le direttive europee a causa del rischio d’inquinamento di falde acquifere nella zona, e andrebbe contro anche la normativa regionale, per la quale una discarica non può sorgere a 2 km da un centro abitato.
Di per sé, le discariche autorizzate rappresentano impianti utili a chiudere il ciclo di gestione dei rifiuti; figurano all’ultimo gradino della gerarchia europea di settore, per smaltire in sicurezza ciò che non è stato possibile riciclare o recuperare energeticamente. Si tratta però di impianti il cui utilizzo è da minimizzare, e le nuove infrastrutture devono sottostare a rigidi criteri autorizzativi affinché possano poi esercitare la propria attività in termini sostenibili.
In particolare, è utile ricordare che in base all’ultimo pacchetto normativo sull’economia circolare recepito in Italia da direttive Ue, lo smaltimento in discarica dei rifiuti urbani dovrà arrivare a massimo il 10% entro il 2035, a fronte del 17,8% registrato nel 2022 in Italia.
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