Il territorio che circoscrive i 104 Comuni dell’Ato Toscana sud ha trovato oggi la quadra sul nuovo assetto impiantistico per la gestione dei rifiuti urbani: è stato infatti siglato stamani l’accordo fra l’Ato, il gestore unico dei servizi d’igiene urbana (Sei Toscana) e le principali partecipate pubbliche attive nella gestione dei rifiuti raccolti (Sienambiente e Aisa impianti “Zero spreco”).

Saranno quest’ultime due a realizzare i nuovi impianti, in esecuzione di progetti già autorizzati dalla Regione, in modo da garantire che l’Ato «sarà autosufficiente nello smaltimento dei rifiuti e abbatterà in modo drastico il conferimento in discarica».

La quadra arriva a un mese di distanza dall’assemblea degli azionisti di Aisa impianti, senza grandi scossoni. Il nuovo termovalorizzatore previsto a suo tempo dalla gara per la gestione integrata dei servizi d’igiene urbana nell’Ato sud, da anni ormai in capo a Sei Toscana, dunque non si farà: restano invece in piedi il potenziamento del Polo impiantistico di San Zeno (termovalorizzatore compreso) e gli impianti previsti dal piano industriale di Sienambiente.

«Saranno interventi che interesseranno tutto il territorio, dalla provincia aretina a quella senese, risolvendo anche alcune criticità del grossetano – commenta il direttore dell’Ato, Paolo Diprima –  Sono in corso consistenti investimenti, già autorizzati dalla Regione, per l’ammodernamento degli impianti già attivi con tecnologie di avanguardia, con positivi impatti anche sul contenimento dei costi e quindi delle tariffe per i cittadini. Per la parte pubblica che rappresento va accolto con favore che saranno le società controllate dai Comuni (Aisa Impianti e Zero Spreco e Sienambiente) a realizzare i nuovi impianti e a gestirli in esecuzione della programmazione annuale stabilita dall’Assemblea dei sindaci».

Un’intesa che porta nuova chiarezza anche per l’operato di Sei Toscana, come conferma il presidente Alessandro Fabbrini: «Si tratta di un passo molto importante per il nostro territorio. Grazie all’accordo, oltre a chiudere tutti i contenziosi pendenti in materia di impianti ereditati dalle precedenti gestioni, si è disegnato in modo chiaro il futuro del ciclo integrato dei rifiuti di questo Ato che nel prossimo futuro azzererà quasi del tutto il ricorso alla discarica, anticipando quindi le linee guide europee in materia», che prevedono (entro il 2035) di limitare massimo al 10% gli smaltimenti in discarica dei rifiuti urbani.

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